Il Tribunale di Milano, la sede della Regione Lombardia e gli ospedali Policlinico e San Paolo. Ma anche la sede Unicredit di piazza Gae Aulenti e quella di Amazon a Porta Nuova. Poi la Fashion Week di metà febbraio e il concerto degli Jonas Brothers al Forum di Assago. Se Milano non è da considerarsi zona rossa per il contagio di coronavirus, sono diversi i luoghi e gli eventi dove sono stati registrati pazienti positivi al test. In totale, stando agli ultimi numeri comunicati dalla protezione civile, sono 93 i casi su città e provincia. Ma la città che da sola conta 1 un milione e 352mila abitanti rappresenta un crocevia di passaggio per tantissime persone (pendolari o occasionali) e sono decine le testimonianze di pazienti che al rientro da Milano sono risultati positivi. A chiedere maggiore attenzione su questo fronte è stato il primario infettivologo dell’ospedale Sacco: “Per la città di Milano”, ha dichiarato nelle scorse ore a SkyTg24 Massimo Galli, “facciamo gli scongiuri ma occorre stare estremamente attenti, identificare subito i focolai e circoscriverli“. L’evoluzione dei contagi, ha aggiunto, si sta evolvendo in “scala maggiore di quello che si poteva prevedere, è una situazione senza precedenti”. Ecco una mappa dei contagi registrati nelle ultime settimane nella città di Milano.

Comune e Città metropolitana- Positivo al virus un dipendente del Comune di Milano che, secondo il Giorno, lavora nella sede di via Pirelli 30 (vicino alla stazione Centrale) nel settore Urbanistica. Dal 17 febbraio era in malattia ed è stato poi ricoverato nell’Ospedale San Matteo di Pavia. E’ stata messa in isolamento la collega che lavorava nel suo stesso ufficio. Un caso è stato invece registrato tra i dipendenti della Città metropolitana, nella sede di viale Piceno. Sempre secondo il Giorno, è in isolamento nella zona rossa (sua area di residenza) e anche il padre aveva contratto la malattia.

Tribunale di Milano – Martedì 3 marzo sono stati messi in isolamento due magistrati, uno della sesta civile e uno della sezione Misure di prevenzione dopo essere risultati positivi al test. Le stanze e le cancellerie del sesto piano del Palazzo di giustizia, dove lavorano i due togati, sono stati evacuati e igienizzati. Una quindicina di persone che lavorano a stretto contatto con i due magistrati sono in auto-isolamento. Rinviate le udienze. Nella notte tra il 4 e il 5 marzo è risultato positivo al test anche un sostituto procuratore: soccorso dopo una crisi respiratoria, è stato ricoverato al Policlinico.

Regione Lombardia – Il 26 febbraio è stato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ad annunciare l’auto-quarantena dopo che una sua stretta collaboratrice è risultata contagiata. Il 2 marzo è stato ricoverato invece l’assessore allo Sviluppo Economico di Forza Italia Alessandro Mattinzoli. Esponente di Forza Italia, nato nel 1959 a Desenzano del Garda (Brescia), Mattinzoli è un imprenditore turistico e della ristorazione molto attivo sul territorio, occupandosi di industria, imprese, artigianato, commercio e fiere. Giovedì 27 febbraio ha partecipato a una conferenza stampa nell’auditorium di Palazzo Lombardia per fare il punto sulla situazione del coronavirus, accanto al vicepresidente della Regione Fabrizio Sala e agli assessori Giulio Gallera (Welfare) e Davide Caparini (Bilancio). Dalla Regione assicurano però che Mattinzoli non ha mai partecipato alle riunioni dell’Unità di crisi, attivata in Regione per affrontare e contenere i contagi. Aveva incontrato nei giorni scorsi anche il ministro M5s Stefano Patuanelli. Come previsto per gli operatori di pubblica utilità, tutta la giunta lombarda si è sottoposta ai test di accertamento, così come lo staff dell’assessore: sono tutti risultati negativi.

Azienda trasporti milanese (Atm) – Un dipendente Atm è risultato positivo al virus. La notizia è stata diffusa il 4 marzo. L’uomo lavora in un ufficio a Precotto ed è residente in un comune del Lodigiano. Insieme a lui altri 6 colleghi sono stati messi in isolamento.

Teatro della Scala – Il primo caso è stato comunicato il 26 febbraio: è risultato positivo un corista che il 12 aveva cantato nel Trovatore. L’azienda ha inviato una comunicazione ai dipendenti e istituito un controllo della temperatura all’ingresso. Il secondo è stato invece comunicato il 3 marzo: un tenore è risultato contagiato e per questo la direzione del Teatro ha deciso di sospendere tutte le attività fino all’11 marzo.

Forum di Assago – Il poliziotto e la famiglia risultati positivi al coronavirus a Pomezia “hanno un link epidemiologico con l’evento del 14 Febbraio al Forum di Assago”. La conferma è arrivata dall’assessorato alla Salute della Regione Lazio. “La sequenza temporale dell’esordio dei sintomi e l’analisi sierologica depongono per contatto non autoctono ma derivante dalla Lombardia”, precisa la Regione. Secondo quanto si è appreso la figlia del poliziotto risultato positivo avrebbe assistito il 14 febbraio scorso al concerto al Forum di Assago. Il Forum di Assago, installazione specializzata in gare di basket e hockey, e in concerti medi e grandi, si trova alle porte di Milano. Il 14 febbraio scorso si è tenuto un concerto della band americana Jonas Brothers. Il concerto fa parte dell’Happiness Begins Tour 2019, che prevede come unica data in Italia proprio il Mediolanum Forum. Per questo si deduce che i partecipanti venissero da tutta Italia.

Amazon – Il 2 marzo Amazon ha confermato con una nota il contagio di due dipendenti. I lavoratori erano rientrati negli Stati Uniti, dopo aver lavorato nella sede di Milano. Gli uffici si trovano nella centralissima zona di Porta Nuova.

Unicredit – Domenica 23 febbraio Unicredit ha chiuso il piano della torre A della sede di piazza Gae Aulenti, dopo la notizia che un dipendente è risultato positivo al test. Come misura precauzionale, il gruppo ha deciso domenica 23 febbraio sono stati disinfettati i locali dove lavorava il bancario. Il dipendente, dopo essere stato in contatto con un caso sospetto, era in quarantena, nell’attesa dei risultati definitivi del test, da venerdì 21 febbraio 2020.

Fashion Week – Dal 18 al 24 febbraio a Milano si è svolta la Fashion Week con la partecipazione di migliaia di persone: l’evento quest’anno ha visto meno presenze proprio a causa dell’emergenze coronavirus nel mondo, anche se il paziente 1 in Italia risale al 21 febbraio. I casi accertati di persone contagiate che dicono di aver partecipato alla Fashion Week sono almeno due. C’è la prima paziente di Bologna, come riferito da Repubblica il 2 marzo: una 22enne che studia regia e recitazione a Cologno Monzese, era stata nel capoluogo per l’evento dedicato alla moda ed era rientrata il 23 febbraio. Ma anche la prima contagiata a Nizza: una studentessa 23enne di Cannes, risultata positiva il 23 febbraio, che aveva dichiarato di essere stata a Milano per lo stesso evento. Dire di aver “partecipato alla Fashion Week” rimane comunque una dicitura molto generica: si potrebbe far riferimento a sfilate o a eventi collaterali. Al momento non ci sono informazioni più precise.

Policlinico di Milano – Il primo caso registrato è stato quello di un dermatologo del Policlinico che era ricoverato da metà febbraio per una polmonite. Secondo quanto riferito ai giornali locali rientrava da un convegno in Germania ed era stato anche in Grecia. Pochi giorni dopo sono risultati positivi anche due specializzandi che lavoravano a stretto contatto con il dermatologo. Il 29 febbraio è stato invece ricoverato un neurochirurgo che lavora, anche lui, nella struttura di via Pace.

San Siro – Il 27 febbraio, il secondo caso di contagio confermato a Valencia è quello di un giornalista spagnolo che era stato in Italia in trasferta con la squadra spagnola. Aveva assistito insieme ad altri 2500 tifosi spagnoli alla partita Atalanta-Valencia di Champions League a San Siro del 19 febbraio.

San Paolo – Il 27 febbraio è stata data la notizia del contagio di un anestesista dell’ospedale San Paolo risultato positivo al coronavirus. E’ stato ricoverato in isolamento presso il reparto di malattie infettive dello stesso ospedale. Il medico era stato sottoposto a tampone insieme ad altri cento dipendi del personale sanitario (tra medici e infermieri) dopo la scoperta della positività di un operatore sanitario.

Convegno di teologia – Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi, durante un’informativa in Aula del Consiglio regionale il 3 marzo, ha annunciato che l’ultimo caso di test positivo registrato in Regione (in totale sono 13) riguarda una persona che ha partecipato a un convegno di teologia a Milano. Secondo i giornali locali, si tratta di un sacerdote che insegna nel seminario di Castellerio a Pagnacco. In quarantena anche le 35 persone che vivono nella struttura.

La lavoratrice in zona rossa che vive a Milano – Il 25 febbraio, la seconda paziente contagiata in città è risultata essere una signora che lavorava in uno dei Comuni della zona rossa nel Lodigiano, ma vive a Milano.

L’avvocato di Napoli con lo studio a Milano – Il paziente 1 di Napoli è un avvocato che, intervistato da Repubblica il 28 febbraio, ha dichiarato: “Ci vado periodicamente perché con il mio socio abbiamo studio anche lì. Venerdì sono tornato a Napoli. Mercoledì mattina ho avuto la febbre. Mi sono consultato con un medico di fiducia e ho preso una tachipirina per farla scendere. Ed è iniziata la mia odissea”. L’avvocato ha anche aggiunto: “Milano non è zona rossa però avevo viaggiato in metropolitana, che è frequentata da persone provenienti da tutto il mondo”.

Il militare svizzero che era stato a Milano – Il primo contagio all’interno dell’esercito elvetico è quello di un uomo che ha iniziato ieri il servizio periodico nella caserma di Wangen an der Aare per un corso di ripetizione del battaglione della polizia militare. L’uomo, che è di Bellinzona, ha riferito di essersi recato recentemente a Milano. L’uomo è risultato positivo a un test effettuato dal laboratorio di Spiez. Si è ancora in attesa della conferma del Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra. Le tre persone con cui ha condiviso la stanza sono state messe in quarantena in infermeria. Per i restanti membri dell’esercito che erano stati in contatto con la persona infetta durante il giorno, il capo medico della caserma ha imposto un temporaneo isolamento notturno.

Sesto San Giovanni – Intesa San Paolo il 28 febbraio scorso ha informato che due dipendenti con sede di lavoro a Sesto San Giovanni (Mi) e Lodi sono risultati positivi al test del COVID – 19. Il secondo lavorava nella sede di Via Volturno a Lodi, quindi nella zona rossa, mentre il primo, ha detto sempre l’azienda, non opera a contatto con il pubblico.

Cinisello Balsamo – Il 3 marzo è stato ufficializzato il primo caso a Cinisello Balsamo, comune alle porte di Milano. Il paziente è morto il 4 marzo: si tratta di uomo di 84 anni con uno stato di salute già precario e ricoverato all’Ospedale Niguarda. “Al momento”, ha detto il sindaco Giacomo Ghilardi, “non ci è stato richiesta l’attivazione di alcuna misura aggiuntiva oltre a quelle già messe in atto per la sicurezza e tutela dei cittadini. Alla famiglia del nostro concittadino vanno le nostre più sentite condoglianze”.

Trezzano sul Naviglio – Secondo quanto riferito da ilgiornaledeinavigli.it, il 3 marzo è stato confermato anche un caso di contagio a Trezzano sul Naviglio, alle porte di Milano città. Il paziente è un uomo residente a Codogno, zona rossa dove è stato individuato il paziente 1, ma domiciliato a Trezzano sul Naviglio. Ha una figlia che frequenta una scuola della città.

Magenta – Una dottoressa dell’ospedale Fornaroli di Magenta (Milano) è risultata positiva al coronavirus. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, la professionista era già a casa da qualche giorno in malattia e nella mattinata del 3 marzo si è presentata al pronto soccorso di Magenta. Sottoposta al tampone, è stata trasferita in ospedale a Legnano nel reparto Malattie infettive.

Melegnano – Il primo decesso in provincia di Milano è stato registrato nel weekend tra il 29 febbraio e primo marzo. Si tratta di una donna di 74 anni, Teresa Bellomi, deceduta al Sacco dove era in isolamento insieme al marito (anche lui positivo). Bellomi aveva una panetteria a Melegnano, attualmente gestita dal figlio, ed era molto conosciuta. Aveva patologie pregresse e, secondo quanto riferito dai giornali locali, “un quadro clinico complesso”.

San Donato Milanese – La società Snam il 26 febbraio scorso ha riferito di un dipendente risultato positivo al coronavirus. Il paziente lavora nella sede di San Donato Milanese. “Ha accusato sintomi febbrili nel fine settimana ed è stato sottoposto a tampone all’ospedale di Lecco, dove risiede”, si legge in una nota. “Tutti i dipendenti delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto – con limitate eccezioni per garantire la normale operatività – sono in smart-working fino al prossimo 8 marzo”.

Baranzate – Il comune di Baranzate il 3 marzo ha pubblicato sul sito la notizia di un caso di “coronavirus che interessa un cittadino di Baranzate”. L’amministrazione specifica però che “ancora non si hanno conferme ufficiali dalle autorità sanitarie”.

Bollate – Il 2 marzo il comune di Bollate ha comunicato il contagio di uno dei cittadini. Il sindaco Francesco Vassallo ne ha dato notizia: “Ci vorrà tempo e pazienza ma ce la faremo”, ha detto.

Inzago – Un over 75enne è deceduto a Inzago il 3 marzo in seguito a “complicanze” per il covid-19. Il paziente era ricoverato da alcuni giorni all’Ospedale di Cassano insieme ad altre tre persone.
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