La Bild racconta dei supermercati svuotati. Der Spiegel mostra le immagini delle farmacie che hanno già esaurito le scorte di mascherine. In Germania è arrivato il coronavirus è la reazione è stata la stessa che l’Italia ha vissuto una settimana fa. In 24 ore i casi sono raddoppiati: ora le persone positive sono 60, raddoppiate rispetto all’ultimo bollettino di giovedì sera che parlava ancora di appena 30 contagiati. Ad Amburgo ha preso il coronavirus anche un pediatra: i piccoli pazienti e le loro famiglie sono ora in quarantena. Il Robert Koch Institute, l’istituto scientifico di riferimento per la gestione dell’emergenza, ha confermato che nel Paese sono stati individuati tre focolai: Heinsberg (nel Nordreno-Westfalia), il Baden-Württemberg e Monaco di Baviera. Sui siti internet delle testate tedesche circolano i consigli delle autorità sulle scorte di beni alimentari da comprare per affrontare 10 giorni di quarantena.

Il virologo Christian Drosten presume che il numero di casi aumenterà ancora drasticamente in Germania. Il ministro della Salute Jens Spahn (Cdu) vede la Germania “all’inizio di un’epidemia di coronavirus”. In una teleconferenza, ha chiesto ai ministri della salute dei vari Land di “aggiornare i loro piani e prepararsi alla loro possibile entrata in vigore“, come riporta Die Welt. Solo nel Land del Nordreno-Westfalia, dove al momento sono segnalati 20 casi, circa mille persone sono in isolamento. I primi positivi si intrecciano infatti con il carnevale che in Germania si è festeggiato a cavallo dello scorso fine settimana.

Dalle Kartoffeln alle mascherine – Con l’aumento dei contagi anche i tedeschi sperimentano la paura. La Bild mostra le immagini dei supermercati Aldi e Lidl presi d’assalto e svuotati. Se in Italia i cittadini hanno fatto scorta di pasta, in Germania vanno a ruba soprattutto le Kartoffeln (le patate, ndr). D’altronde sulle versioni online dei principali quotidiani tedeschi appaiono i video con i consigli per gli acquisti ai tempi del coronavirus, basati sul vademecum del Bundesamt für Bevolkerungschütz und Katastrophenhilfe (Ufficio federale per la protezione della popolazione e per i soccorsi in caso di calamità). Tra i beni di prima necessità “necessari per affrontare 10 giorni di isolamento” figurano le bevande, le patate, poi pasta e riso, frutta e verdura, prodotti derivati dal latte, carne, così come le uova. Intanto le farmacie denunciano già la carenza di mascherine e di disinfettanti, mentre le autorità chiedono a chi abbia la febbre di rimanere in casa e non andare dal medico o al pronto soccorso. Proprio negli ospedali, così come già accaduto in Italia, si stanno preparando delle tende da campo per il triage.

Le misure restrittive e gli effetti economici – Anche in Germania, d’altronde, le autorità hanno cominciato ad adottare le prime misure restrittive. Innanzitutto l’isolamento di migliaia di persone, principalmente coloro che hanno partecipato al carnevale nelle zone del contagio. Il distretto di Heinsberg ha convocato un’unità di crisi che ha già adottato le prime misure generali. Le scuole e gli asili nella zona del distretto rimarranno chiusi fino a lunedì e sono sospesi anche i mezzi di trasporto pubblici. A causa di un sospetto caso, una scuola di Bielefeld ha annullato le lezioni venerdì mattina. Anche a Gangelt e Amburgo sono state chiuse le scuole, dopo il contagio di una maestra d’asilo e di un pediatra. Per ora non è stata decisa la chiusura di intere città o quartieri, mentre molte aziende nelle zone dei tre focolai hanno deciso di chiudere o di adottare il telelavoro. L’estensione dell’epidemia ha avuto riflessi anche sulla Borsa di Francoforte. Venerdì il Dax perde il 3,8%, al termine di una settimana che il Franfurter Allgemeine Zeitung definisce “la più buia dall’inizio della crisi del debito in Grecia nell’estate 2011″. La banca centrale tedesca vede nella diffusione del nuovo coronavirus un ulteriore rischio di indebolimento della produzione nella più grande economia europea. “Sulla base delle informazioni attuali, mi aspetto che questo rischio possa concretizzarsi“, ha dichiarato a Francoforte il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann.

Il focolaio principale – Nel Nordreno-Westfalia è stata contagiata una maestra di asilo di 46 anni che ha prestato servizio fino a venerdì scorso. Si tratta della moglie di un altro contagiato di 47 anni, attualmente ricoverato in ospedale in gravi condizioni. La maestra e i suoi due bambini sono ora in quarantena a casa, così come tutti i bambini dell’asilo e le rispettive famiglie. La donna nei giorni scorsi aveva partecipato a una festa di carnevale. Il virus è stato trovato anche in un soldato di 41 anni che vive a Gangelt e ha avuto contatti durante il carnevale con il 47enne o sua moglie. Solo a Heinsberg sono 20 i casi di contagio. Il distretto ha convocato un’unità di crisi che ha già adottato le prime misure. Le scuole e gli asili nella zona del distretto rimarranno chiusi fino a lunedì e sospeso anche i mezzi di trasporto pubblici.

L’estensione dei contagi – Passando alla Baviera, sono circa 300-400 le persone che nei nei giorni scorsi hanno partecipato a una festa di carnevale a Neu Ulm e si trovano ora in quarantena nelle loro abitazioni. Il motivo della misura precauzionale è che un paziente che aveva frequentato la festa è risultato positivo al test del Coronavirus. In Baviera ci sono stati anche i primi 14 casi di contagio del Paese. Nel Baden-Württemberg ci sono due nuove infezioni: secondo le autorità, il numero di casi nel Land è arrivato in doppia cifra. Uno dei nuovi casi è un uomo che era stato in vacanza sugli sci in Alto Adige. Giovedì sera due donne e un uomo del distretto di Breisgau-Hochschwarzwald e della città di Friburgo sono strati trovati positivi. C’è il caso del pediatra ad Amburgo, positivo dopo essere stato in vacanza in Trentino, e un altro contagiato in Assia.

I dati sui tamponi – Intanto la Germania rimane in Europa il Paese meno trasparente per quanto riguarda i dati sul numero dei test sul coronavirus effettuati. Tutti gli Stati teoricamente li comunicano ai competenti servizi della Commissione Ue, la quale non è però autorizzata a renderli pubblici. Oltre a quello italiano, gli approcci più trasparenti sono quelli di Francia, dove sono stati effettuati solo 764 test (quasi il doppio rispetto a lunedì scorso) e Regno Unito, dove si è arrivati a 7690 tamponi. Nel caso della Germania invece non si va oltre un generico “diverse migliaia“. Per il resto il buio è quasi totale, tanto che l’europarlamentare Dino Giarrusso (M5S) ha chiesto oggi alla Commissione, presentando un’interrogazione, di “conoscere e divulgare urgentemente i numeri concreti sulla reale proporzione di contagiati in relazione ai test sostenuti in tutta Europa“.

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