Le “avventure solitarie” sono “un errore drammatico che soddisfano qualcuno ma non aiutano l’Italia a diventare un Paese migliore“. Il segretario Pd Nicola Zingaretti, intervenendo davanti all’assemblea nazionale del Partito democratico, ha parlato della situazione politica attuale. E, senza mai citarle direttamente, delle tensioni interne al governo in seguito alle minacce di Matteo Renzi e Italia viva. In questo contesto, ha continuato “emergono picconatori, trasformisti seriali, che si nutrono dei problemi e delle paure”. L’assemblea si è aperta mentre in contemporanea arrivavano le notizie delle prime vittime da Coronavirus in Italia: “E’ il tempo della scienza, della buona sanità, della collaborazione, di non sottovalutare nulla e di organizzarsi”, ha detto il leader dem dando il via ai lavori. “Soprattutto dell’unità del Paese per fronteggiare questa drammatica emergenza”. Nel corso dell’assemblea è stata anche eletta Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, presidente del Partito democratico.

Zingaretti davanti alla platea dem ha anche parlato del suo giudizio sui primi mesi del governo giallorosso: “Il governo sia più unito, più ambizioso, più coraggioso”, ha detto. “Non lo considero un governo amico, è il nostro governo. Ha il dovere di accelerare, il Pd non è disposto a subire manovre per indebolire l’azione dell’esecutivo. Noi non stiamo al potere per il potere ma per servire l’Italia. Non c’è più tempo da perdere, dico agli alleati”. Tra le priorità elencate da Zingaretti, c’è il superamento del decreti Sicurezza: “Superare senza se e senza ma i decreti propaganda di Salvini”, ha detto. “Basta subalternità. Di sicurezza in quei decreti non c’è nulla, sono creati per la paura. Sia questo governo ad approvare al più presto decreti per la vivibilità e per la sicurezza urbana”.

Il presidente Pd ha parlato anche del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari del 29 marzo prossimo: “Non condivido quel referendum e credo sia stato un errore sottoscriverlo, anche se rispetto chi lo ha fato, anche nel Pd. Abbiamo votato sì alla riforma non perché convinti, ma perché era nell’accordo di governo, assieme a garanzie di cui tutti ora si devono fare carico. Ma rischia di diventare un referendum sul parlamentarismo, in tempo di populismi”.

Il segretario ha anche parlato delle prossime elezioni Regionali, lanciando un appello agli alleati di governo perché si lavori “Lo dico agli alleati di governo: alle elezioni regionali e comunali non lasciateci soli contro Salvini e le destre, l’unità è un valore fondamentale. E’ inaccettabile che quando si vince è merito di qualcun altro, quando si perde è colpa del Pd”. E ha aggiunto: “Sento dire che il Pd starebbe diventando populista…. No, noi stiamo sminando l’Italia dal rischio populista e sovranista. E’ il contrario”.

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