Iniziano a scendere i primi 500 passeggeri dalla Diamond Princess, la nave da crociera che da 14 giorni era in quarantena nel porto di Yokohama, in Giappone. Lascia la nave chi è risultato negativo ai test sul coronavirus e non manifesta sintomi influenzali. Per gli sbarchi degli altri 2.500 passeggeri sarà necessario aspettare altri due giorni. Tra loro ci sono anche 22 connazionali che torneranno in Italia su un volo speciale partito alle 19.08 di mercoledì da Ciampino.

Intanto la Russia ha deciso di vietare l’ingresso a tutti i cittadini cinesi a partire dal 20 febbraio: una misura temporanea che riguarda “i viaggi di lavoro, i viaggi privati, di studio e per turismo”. Il virus arriva anche in Iran, dove si sono registrate le prime due vittime, mentre in Corea del Nord le infezioni sono 51. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention (KCDC) ha spiegato che 18 degli ultimi pazienti sono a Daegu, 300 km a sudest di Seul. Il 31/mo paziente è considerato un “super diffusore” dato che si ritiene che una donna, molto attiva nella comunità di una parrocchia cristiana di Daegu, abbia contagiato almeno altre 15 persone venendo a contatto con altre 166. È risultato invece negativo al test l’unica persona, un cittadino straniero, alla quale era stato diagnosticato il nuovo coronavirus in Egitto. Sul fronte economico, invece, la paura dell’epidemia spinge l’oro a 1.600 dollari l’oncia. In rialzo anche l’argento, che si posiziona a 18,13 dollari l’oncia, mentre il rame resta invariato a 2,61 dollari per libbra. Pechino espelle tre giornalisti del Wall Street Journal dopo le mancate scuse della testata per un articolo di opinione che criticava il governo nella gestione dell’epidemia e nella provincia dell’Hubei chi non conoscere le regole per contrastare la diffusione del virus viene inviato in centri di rieducazione.

Il rimpatrio degli italiani e il connazionale contagiato – “È appena partito da Ciampino il volo per il Giappone con a bordo il personale medico che andrà a soccorrere gli italiani sulla Diamond Princess. Vi assicuro che riporteremo in Italia i nostri connazionali il prima possibile“, ha fatto sapere il ministro degli Esteri Luigi Di Maio con un post pubblicato nella notte su Facebook.

“Ho ringraziato personalmente tutte le donne e gli uomini che con generosità e immensa professionalità sono partiti, con un preavviso di poche ore, mettendosi al servizio dei nostri connazionali. Grazie di cuore a tutti per l’impegno”, ha aggiunto. Nel team sanitario della task force ministero Salute-Farnesina e Protezione Civile volato in Giappone per recuperare gli italiani in procinto di sbarcare ci sono anche due medici specialisti dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma.

Test medici per 3200 passeggeri della nave – Il ministero della Salute nipponico ha detto che la procedura durerà fino a venerdì, mano a mano che verranno resi noti gli esami dei laboratori. I test medici sono stati condotti su tutti i circa 3.200 passeggeri della nave e le persone che sono state in contatto con chi è risultato infetto, anche se risultano negative, dovranno rimanere a bordo assieme ai casi di contagio accertati per un ulteriore periodo di osservazione. Tra loro c’è anche un cittadino italiano (uno dei 35 a bordo): si tratta di un passeggero in vacanza con la moglie che ora dovrà tornare in patria con le stesse, complicate, modalità di Niccolò, il diciassettenne che era rimasto bloccato a Wuhan. Un aereo solo per lui, che viaggerà sigillato in una barella ad alto biocontenimento, con autorizzazioni e modalità che probabilmente richiederanno tempi più lunghi del previsto. Le autorità sanitarie hanno spiegato che le persone autorizzate a scendere dalla nave potranno tornare a condurre una vita normale, ma saranno contattate dagli ufficiali medici per un periodo breve per un controllo sulle loro condizioni di salute. Il totale dei contagiati sulla nave è di 621, mentre sono 61 le persone trovate positive al virus nel resto dell’arcipelago giapponese. Il periodo di quarantena a bordo della Princess Diamond era iniziato il 5 febbraio, dopo che un passeggero sbarcato a Hong Kong era stato trovato positivo al coronavirus, originato nella città cinese di Wuhan.

L’epidemia di coronavirus, che paralizza l’attività economica in Cina, potrebbe ridurre le emissioni CO2 del paese di almeno un quarto, stando ad uno studio appena pubblicato, che sottolinea anche però la possibilità di un impatto soltanto temporaneo. Le vacanze per il nuovo anno lunare, che cadeva lo scorso 25 gennaio, sono di fatto state prolungate fino al 10 febbraio. Inoltre, in seguito alle misure drastiche adottate per il contenimento del virus, con obblighi di isolamento e limiti alla circolazione, molte fabbriche restano chiuse o funzionano a ritmo rallentato. Come conseguenza il consumo energetico e le emissioni di gas serra si sono ridotte di 10 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo uno studio diffuso dal sito specializzato Carbon Brief.”La riduzione del consumo di carbone e petrolio mostra una riduzione di almeno 25% di emissioni rispetto allo stesso periodo lo scorso anno”, una riduzione pari al 6% sulle emissioni mondiali sullo stesso periodo, sottolinea lo studio. “La vera domanda è sapere se l’impatto sarà duraturo o se non verrà annullato o ribaltato”, nota ancora lo studio.

Il numero delle persone guarite supera quello dei nuovi contagi – Il numero di persone guarite martedì dal coronavirus e dimesse dagli ospedali in Cina si è attestato a 1.824, superando per la prima volta quello dei nuovi casi accertati di 1.749. La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) negli aggiornamenti quotidiani ha detto che i contagi certi, al netto dell’Hubei (epicentro dell’epidemia), sono stati 56, in calo per il quindicesimo giorno di fila. I decessi nell’Hubei sono aumentati di 132 unità, a 1.921 totali, mentre le nuove infezioni accertate sono state 1.693, le più basse dall’11 febbraio e per il secondo giorno sotto quota 2.000, portando il totale a 61.682.

Due giapponesi positivi a coronavirus dopo viaggio alle Hawaii – Una coppia di giapponesi è stata trovata positiva al test del coronavirus dopo una vacanza alle Hawaii dal 28 gennaio al 6 febbraio. A dare la notizia è la Cnn, secondo cui la compagnia aerea americana con la quale hanno viaggiato, la Delta Airlines, ha già allertato i passeggeri che hanno volato con la coppia, mentre le autorità hawaiane stanno cercando di rintracciare tutte le persone che possono essere entrate in contatto con loro. Secondo il ministro della Salute locale, l’uomo sarebbe stato contagiato in Giappone.

Iran, due morti – Sono morti entrambi i pazienti ricoverati nella città iraniana di Qom dopo essere risultati positivi al coronavirus. Lo ha reso noto il viceministro della Sanità Qasim Jan Babaei, citato dall’agenzia Mehr, sottolineando che i due erano in età avanzata e con “deficienze immunitarie”. “Ci aspettavamo – ha sottolineato – che il virus entrasse nel Paese ed è arrivato, fortunatamente in ritardo rispetto ad altri Paesi coinvolti. Naturalmente non ci sono preoccupazioni e abbiamo preso tutte le misure di controllo”.

Articolo Precedente

Coronavirus in Africa, servono laboratori attrezzati e kit diagnostici. I rischi da Addis Abeba allo Zambia e la “lezione” di ebola

next
Articolo Successivo

Coronavirus, “in Cina chi non conosce a memoria le norme per contenere l’epidemia finisce in un centro di rieducazione”

next