I tre casi di coronavirus in Italia – la coppia di turisti cinesi e il ricercatore italiano rimpatriato da Wuhan – rimangono in “condizioni stabili”. I primi due sono ancora in terapia intensiva, mentre il 29enne è in “buone condizioni generali” e “non presenta febbre”. Lo sostiene l’ultimo bollettino medico dell’Istituto Spallanzani di Roma, che annuncia anche che le venti persone della comitiva con cui viaggiavano, invece, verranno dimesse domattina dopo aver terminato il periodo di quarantena. Per tutto questo tempo erano rimasti sotto costante monitoraggio: nessuno di loro presenta sintomi e sono risultati tutti ripetutamente negativi ai test per la ricerca del virus.

“Più pericoloso del terrorismo” per l’Oms il Covid19 – il nome della malattia provocata dal virus che sta mettendo in quarantena il mondo – potrebbe avere un impatto devastante per l’economia mondiale. La velocità e la diffusione del contagio rappresentano un rischio “anche per il credito” e il rallentamento della Cina, le cui previsioni sul Pil sono state ridotte dal 5,7 al 5%, impatterà per lo 0,3% sul prodotto interno lordo globale nel 202o secondo l’agenzia di rating Standard & Poor’s. Aziende chiuse, attività e fabbriche bloccate ormai da settimane nell’area del focolaio. Secondo il consulente medico ‘senior’ del governo, l’epidemia di coronavirus sta per raggiungere il suo picco in Cina e potrebbe concludersi entro aprile. Lo sostiene Zhong Nanshan, epidemiologo 83enne famoso per aver combattuto la Sars nel 2003, in un’intervista a Reuters. Ma il presidente Xi Jinping si dice ottimista: si è felicitato per “l’evoluzione positiva” nella lotta all’epidemia di coronavirus col duro lavoro concertato messo in campo, mentre le iniziative di prevenzione e di controllo, riferiscono i media, hanno generato “rilevanti risultati”.

Oltre 45mila contagi e oltre il 10% di guarigioni – Intanto continua a crescere il numero dei contagi e delle vittime, ma più lentamente. L’Hubei, provincia epicentro dell’ epidemia del nuovo coronavirus, ha registrato ieri 94 morti e 1.068 casi aggiuntivi di infezione: secondo quanto riferito dalla Commissione sanitaria nazionale, è il numero più basso dai 1.347 casi del 31 gennaio ed è ben lontano dal picco di oltre 3mila nuovi casi del 4 febbraio. In più, il tasso di guarigione è salito adesso al 10,6% dall’1,3% del 27 gennaio. La Johns Hopkins University fornisce le ultime stime: 1.115 morti, di cui 1.068 nella provincia cinese di Hubei, epicentro dell’epidemia, e 45.188 contagi in tutto il mondo, di cui 44.670 nella sola Cina continentale. Ma cresce anche il numero delle persone guarite: 4.850 in tutto il mondo, delle quali 2.639 nella sola provincia di Hubei; una a Macao e una a Taiwan e altre 49 fuori dalla Cina. Fuori dall’Asia, i numeri più alti sono stati registrati in Germania, con 16 contagiati, seguita da Australia (15) e Stati Uniti (13), mentre la Gran Bretagna ha confermato nella serata di mercoledì un nono caso, una donna ricoverata a Londra. E aumenta il numero di persone infettate anche a bordo della nave da crociera Diamond Princess, in quarantena nel porto di Yokohama, in Giappone: Tokio ha confermato 39 nuovi casi di coronavirus, facendo salire il numero degli infettati a 174 su 3.700 passeggeri in totale. E dalla rivista scientifica Lancet arriva una buona notizia: “Da uno studio su nove donne che hanno contratto l’infezione Covid-19 nell’ultima fase della gravidanza, non c’è stata nessuna trasmissione della malattia al feto“.

Calo della produzione e riduzione delle vendite. La General Motors ha annunciato che dalla prossima settimana inizierà la sospensione provvisoria delle attività a causa della carenza di componenti prodotti in Cina, dove il blocco degli impianti per limitare la diffusione del coronavirus ha fatto calare drasticamente la produzione. Due linee di assemblaggio di Gm Korea di Bupyeong, capace di produrre 400.000 veicoli all’anno, chiuderanno lunedì e martedì. Kering, il colosso del lusso, registra da “dieci giorni” una “forte riduzione” delle vendite in Cina continentale come riferito dal numero uno del gruppo, François-Henri Pinault. Il colosso del lusso realizza il 34% delle vendite totale nella regione Asia-Pacifico (escluso il Giappone). Intanto Nokia e Vodafone cancellano la loro partecipazione al Mobile World Congress, la fiera hi-tech in programma a fine febbraio a Barcellona. La decisione, spiega una nota, è stata presa “dopo una valutazione completa dei rischi connessi a una situazione in rapida evoluzione” e per “salvaguardare la salute e il benessere dei dipendenti e degli altri, riconoscendo al contempo la responsabilità nei confronti del settore e dei clienti”. Tra le defezioni eccellenti anche Ericsson, Lg, Amazon e Facebook.

Continuano i controlli negli aeroporti – sono 763.723 i controlli sanitari effettuati fino ad oggi sui voli internazionali in arrivo in Italia per prevenire la diffusione del coronavirus. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono stati controllati 6.591 voli – 1.176 nella sola giornata di ieri – per un totale di 124.202 passeggeri. La temperatura corporea viene rilevata da termometri laser e, dove presenti, da termoscanner: i team sono composti da personale medico dell’Ufficio di sanità marittima aerea e di frontiera e da volontari della protezione civile e della Croce Rossa Italiana, con il supporto dei presidi medici aeroportuali. Per nessuno dei passeggeri monitorati si è resa necessaria l’applicazione del protocollo sanitario previsto in caso di sospetto coronavirus. Diverse persone rientrate negli scorsi giorni dalla Cina si sono posti in isolamento volontario: a Palermo, per esempio, sono 28 i cinesi residenti in città che per 14 giorni hanno deciso di restare in alcuni appartamenti appositamente affittati.

Riapre una azienda italiana in Cina – Intanto ha riaperto lo stabilimento di Pelliconi in Cina, a Suzhou, che occupa 90 dipendenti. L’azienda di Ozzano (Bologna), che produce 30 miliardi di tappi all’anno ed è leader mondiale dei tappi a corona, era stata costretta a chiudere per otto giorni a causa dell’allarme coronavirus. “Domenica – spiega al Resto del Carlino l’ad Marco Checchi – il governo cinese ha fatto l’ispezione, verificando che avessimo in dotazione le mascherine e dandoci alcune norme comportamentali, come lavarsi le mani e cambiare le tute”. Resta invece chiuso fino all’1 marzo lo stabilimento di Zhongshan della Carpigiani, azienda leader delle macchine per gelato con sede ad Anzola, alle porte di Bologna. “La situazione in Cina è in continuo aggiornamento come i contatti con il nostro stabilimento”, spiega il direttore generale Federico Tassi. “I colleghi della filiale commerciale a Shanghai stanno utilizzando il lavoro da remoto per riprendere l’attività senza spostarsi da casa, come richiesto dalle autorità locali“. Proprio a Shanghai è stata annullata la fiera specializzata Hotelex, in programma dal 29 marzo all’1 aprile. Chiuso anche l’ufficio (15 persone, di cui tre italiani) di Marchesini Group, colosso del packaging di Pianoro: “I nostri dipendenti lavorano da casa mentre i nostri tre connazionali li abbiamo fatti rientrare. Il problema è che, per riaprire, il personale deve cambiare due mascherine al giorno, ma in Cina sono introvabili. E dall’Europa non si riescono a mandare”, spiega la marketing manager Valentina Marchesini.

Ancora 710 rotte aperte tra Cina e resto del mondo – Il governo di Pechino – che ha sospeso i funzionari considerati responsabili dei ritardi nella gestione dell’emergenza – continua a intrattenere rapporti diplomatici per mantenere attivi i voli da e per la Cina. Sono 710, al momento, le rotte internazionali ancora aperte tra la Cina e altri 46 Paesi, secondo le informazioni fornite dalla Civil Aviation Administration of China (Caac) che ha anche affermato di voler sostenere la ristrutturazione del settore aereo domestico al fine di attutire il più possibile i contraccolpi legati all’epidemia sulle compagnie. Il Giappone, nel frattempo, ha esteso il divieto per i cittadini cinesi di entrare nel Paese: da giovedì, anche i viaggiatori provenienti dalla provincia orientale dello Zhejiang non saranno autorizzati a varcare i confini del Sol Levante.

A Torino coppia denuncia di essere stata aggredita – Una coppia di cinesi, di 25 e 28 anni, ha denunciato di essere stata aggredita e insultata come “portatrice di coronavirus”. I due, che lavorano in supermercato, hanno raccontato ai carabinieri di essere stati avvicinati in via Sospello, in zona Madonna di Campagna, da un paio di sconosciuti, dai quali si sono sentiti dire: “andate via, voi siete il virus“. Il ventottenne sarebbe anche stato picchiato come riporta La Stampa. Per ricostruire l’accaduto i carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Il coronavirus è “sbarcato” anche in Vaticano. Il Papa, alla fine dell’udienza generale, ha rivolto “una preghiera per i nostri fratelli cinesi che soffrono questa malattia così crudele. Che trovino la strada della guarigione il più presto possibile”.

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