Due giorni dopo il passo indietro di Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 stelle, il garante Beppe Grillo ha rotto il silenzio. E lo ha fatto con un breve tweet pubblicato sul suo profilo: “Per aspera ad astra”, si legge. “Grazie Luigi per come hai gestito la situazione, per tutto quello che hai fatto per il M5s e per quello che continuerai a fare. In alto i cuori“. Per i 5 stelle sono giorni di grande confusione in attesa di capire a chi passerà il testimone del capo politico.

Intanto oggi, intervistato dal Corriere della sera e Messaggero, ha parlato per la prima volta da capo politico reggente Vito Crimi. Sulla leadership dei 5 stelle “non ci poniamo il problema dei tempi o dei poteri, ma di guidare il M5s nella riorganizzazione. In ogni caso, da capo politico ho tutti i poteri previsti dallo statuto”, ha detto. “Nessun passacarte, ora il capo (del M5s-ndr) sono io” ha detto. “Ho avuto tantissimi attestati di stima, attivisti e colleghi si sentono rassicurati. Mi dicono che sono la persona giusta per condurre il Movimento in questo momento di crescita, alla luce della mia lunga esperienza. Ma non farò nessuno strappo, lavorerò in continuità con il percorso che Luigi ha avviato e che io devo portare avanti alla luce delle criticità rilevate”. Per quanto riguarda Grillo, il neo capo politico ha detto che “è sereno”: “Ci sarà una fase nuova che sarà discussa da tutti nelle sedi opportune”.

Secondo Crimi, il rapporto con il premier Conte non è “mai stato conflittuale, ma sempre di leale confronto e collaborazione. E così continuerà ad essere”. E, ha garantito, che il passo indietro di Di Maio non influenzerà l’attività di governo. Si andrà avanti “a partire da Autostrade” e anche se Salvini vincesse le Regionali: “Il governo ha un cronoprogramma da definire e attuare, al di là delle tornate elettorali”. Crimi infine ha escluso che i 5 stelle possano tornare al governo con la Lega: “Ha dimostrato di essere inaffidabile e codardo”. E ha chiuso parlando dei “nemici interni” tanto criticati da Di Maio nel suo discorso di addio: “Chi non rispetta i patti non mi fa paura, mi fa pena”. Fra i possibili avversari comunque non c’è Di Battista: “Alessandro è come un fratello. Non mi pongo alcun dubbio sulla sua lealtà, prima che a me al Movimento”.

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