Nuove proteste di piazza in Liberia contro la politica economica del presidente George Weah, l’ex campione del Milan eletto nel 2017. Circa 3mila persone hanno manifestato lunedì in un distretto centrale nella capitale Monrovia e sono state disperse dalla polizia utilizzando gas lacrimogeni e un cannone ad acqua. Al Jazeera, che riporta la notizia, ricorda che anche a giugno ci furono cortei nell’ambito della “Weah step down campaign“, che puntava a ottenere le dimissioni della ex stella del calcio. Ora i manifestanti vogliono che il presidente licenzi il suo team economico, che ritengono responsabile della grave crisi di liquidità che rende spesso impossibile prelevare al bancomat, mentre decine di migliaia di dipendenti pubblici restano senza stipendi per mesi e l’inflazione viaggia su cifre intorno al 30%.

“Abbiamo presentato una petizione al presidente perché si affronti la questione della corruzione, della cattiva governance, della violazione della Costituzione, ma il presidente ha rifiutato di rispondere a qualsiasi nostra richiesta”, ha detto Henry Costa, capo di un gruppo chiamato Council of Patriots. L’economia liberiana ha conosciuto un declino durante i due anni di potere di Weah. Le banche sono a corto di contanti e non garantiscono la possibilità di ritirare i soldi, i salari dei dipendenti pubblici vengono spesso differiti e i prezzi delle materie prime di base sono saliti alle stelle. Il presidente nel 2018 aveva annunciato che la Banca centrale avrebbe immesso nell’economia 25 milioni di dollari per rimpiazzare i vecchi dollari liberiani che continuavano a deprezzarsi facendo salire i costi dei beni importati e l’inflazione.

Ma a giugno 2019 si è diffusa la notizia della sparizione dal porto di Monrovia di un container che conteneva l’equivalente di 100 milioni di dollari in banconote fresche di stampa, ordinate in Svezia visto che il Paese africano non ha una zecca. Weah ha cercato di dare la colpa alla ex presidente Ellen Johnson Sirleaf ricordando come quei soldi fossero stati ordinati dalla sua amministrazione. Il figlio della Sirleaf, ex vice governatore della banca centrale liberiana, è stato arrestato insieme all’ex governatore esecutivo Milton Weeks con le accuse di riciclaggio e “sabotaggio economico”. Si è dichiarato non colpevole.

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