Il Movimento 5 Stelle parteciperà con proprie liste alle prossime competizioni elettorali regionali in Calabria ed Emilia Romagna. È questo il risultato della votazione su Rousseau, la piattaforma web del Movimento che dunque si esprime in maniera contraria rispetto agli auspici dei vertici. Luigi Di Maio avrebbe voluto una “pausa elettorale” per il Movimento, dopo la sconfitta in Umbria. E infatti il quesito proposto da Rousseu era posto in modo tale che bisognasse votare No per esprimersi a favore della corsa alle regionali: Vuoi che il MoVimento 5 Stelle osservi una pausa elettorale fino a marzo per preparare gli Stati Generali evitando di partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria? Per non correre alle regionali bisognava votare sì. Alla fine hanno vinto i No, in totale 19.248, attestandosi al 70,6%. Il sì, invece, si è fermato a 8.025 preferenze rappresentando il 29,4% dei votanti. Bassa l’affluenza: su 125.018 aventi diritto hanno votato solo 27.273 persone. “Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica che, grazie alla piattaforma Rousseau, dà ai suoi iscritti la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni politiche”, è il post comparso sul blog per commentare i risultati. In serata, il premier Giuseppe Conte, alla domanda dei cronisti sul rischio di conseguenze per il governo dopo il voto su Rousseau, ha risposto: “Assolutamente no“.

“Andremo da soli” – Immediato il commento di Luigi Di Maio, che su facebook ha malgrado tutto accettato l’esito del voto: “Dobbiamo essere tutti felici del risultato della votazione di oggi. Era necessario fare questo voto perché in tanti, anche persone che hanno fatto la storia del MoVimento, mi hanno espresso i loro dubbi sulla partecipazione al voto in questo momento storico e c’erano tanti strani retroscena sui giornali. Per questo abbiamo deciso, anche con Beppe, di lasciare questa decisione a tutti gli iscritti, che ci hanno dato un mandato chiaro e fortissimo: dobbiamo partecipare alle elezioni regionali con tutte le nostre forze. Ed è quello che faremo”. Quindi il capo politico ha chiuso le porte a ogni tipo di alleanza: “In Emilia Romagna e in Calabria ci presenteremo e i parlamentari e i consiglieri regionali mi hanno chiesto di correre da soli. Alcuni avevano espresso delle perplessità e anche contrarietà rispetto a votare sulla nostra piattaforma. Ma noi siamo il MoVimento 5 Stelle e questo è quello che facciamo quando dobbiamo prendere una decisione importante”.

“Momento di difficoltà”- A voto in corso il capo politico aveva fatto filtrare la sua contrarietà alla partecipazione alle regionali: “Il Movimento sta facendo questa azione non per decidere esclusivamente su un appuntamento elettorale ma perché riconosciamo che c’è un momento di difficoltà. Abbiamo bisogno di un po’ di tempo, come Movimento, per rigenerare obiettivi, organizzazione e identità, ma se ci sono elezioni ogni due mesi, questo è impossibile“. Una presa di posizione evidentemente contraria alla partecipazione alle regionali. E infatti il commento post voto non è eccessivamente entusiasta: “Con questo segnale forte da parte dei nostri iscritti c’è solo una cosa da fare: mettersi pancia a terra e dare il massimo per queste due regioni. Non so che risultato raggiungeremo, ma come sempre io sarò in prima linea e non mi risparmierò. Non abbiamo paura, né del risultato delle elezioni, né tantomeno di chiedere l’opinione dei nostri iscritti su Rousseau, che ci accompagnano in questa avventura iniziata 10 anni fa. L’unica cosa che temiamo è la mancanza di partecipazione, ma oggi ci avete fatto sentire che non siamo soli”. Il ministro degli Esteri annuncia poi che la “settimana prossima individueremo i candidati presidente”.

Bonaccini: “Errore non confrontarsi” – “I Cinque Stelle sono ovviamente liberi di scegliere cosa fare, ci mancherebbe, ma resto convinto sia un errore sottrarsi a un confronto su programmi e idee per l’Emilia-Romagna”, è il commento di Stefano Bonaccini, governatore ricandidato dal Pd in Emilia. Bonaccini ricorda che sta lavorando “a un progetto condiviso da un centrosinistra largo e da tante esperienze civiche, alcune delle quali ci hanno persino battuto alle recenti amministrative”. E aggiunge: “Mi sembra piuttosto chiaro che qui la scelta per chi governerà l’Emilia-Romagna sarà fra il sottoscritto e la Borgonzoni”. L’esito del voto su Rousseau provoca il commento anche di Matteo Salvini: “I militanti hanno sfiduciato Di Maio e Grillo, e con loro il governo contro natura col Pd. Le porte della Lega sono aperte a chi vuole davvero il cambiamento”.

La sconfitta del capo politico – La volontà di saltare le regionali di Di Maio era apparsa evidente nelle scorse settimane quando il capo politico ha visto i referenti delle due Regioni ed entrambi i gruppi, compatti, hanno riportato la volontà di correre: “Altrimenti possiamo dirci morti sui territori”, è stato il coro unanime. Il ministro, nonostante dopo le elezioni in Umbria avesse annunciato l’intenzione dei candidare le liste, era contrario a correre perché “non può permettersi di avere altri articoli che parlano di flop M5s”. Quella di stasera dunque rappresenta una sconfitta pesante per il capo politico e il risultato non potrà non pesare negli equilibri interni. La situazione è delicata anche perché bisognerà trovare ) persone disponibili a correre per la poltrona di governatore. In Emilia-Romagna il gruppo regionale ha invitato a votare per il no alla pausa elettorale, la consigliera regionale Silvia Piccinini ha parlato di “una presa in giro inaccettabile” e la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni si è messa a capo della protesta, ritenendo la decisione uno sbaglio: “La gente non prenderà questa pausa per un momento di riorganizzazione, ma per una deposizione delle armi a favore di un governo vacillante. Io dico che si deve combattere e non dimostrare debolezza o cedere ai ricatti per paura”. Alla fine i 5 stelle correranno. Domani, Di Maio avrà una conference call con i due responsabili delle elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna, Paolo Parentela e Andrea Bertani.

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