“Sono stato trattato da immigrato clandestino”. Parola di Costantino Eretta, vicesindaco leghista di Sarzana (La Spezia). Come racconta Fanpage.it lo scorso 6 novembre l’esponente del Carroccio è partito per la Cina insieme al sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa, e un collaboratore del giornale Gazzetta della Spezia con l’obiettivo di far conoscere i prodotti delle Liguria e le aziende di val di Magra-Lunigiana. Ma per Eretta non c’è stato il via libera delle autorità cinesi perché non aveva più il passaporto: non si sa se smarrito o derubato.

“Ho subito fatto presente la cosa alle autorità locali e mentre la nostra delegazione partiva con tutti gli altri membri per rispettare il programma, ero convinto di risolvere la cosa denunciando lo smarrimento del passaporto”. Invece è stato bloccato e “forzatamente rimpatriato con la polizia italiana che mi attendeva a Malpensa e dopo essere stato trattenuto nell’area dogana dell’aeroporto di Pechino con le guardie a custodirmi quasi 15 ore, davvero un’odissea”. Nonostante la lettera di invito del governo cinese il leghista ha denunciato di essere stato “osservato dalle guardie, costretto a chiedere il permesso per recuperare da bere, mangiare o andare in bagno”.

Eretta, riporta ancora Fanpage.it, ha raccontato di potuto telefonare il ministero degli Esteri a Roma e il consolato italiano a Pechino: “Loro mi sono stati vicini, chiamandomi spesso e rassicurandomi, ma la Cina mi ha espulso mettendomi su un aereo diretto a Milano dove ho trovato la polizia italiana ad attendermi. Ho chiesto un appuntamento immediato con l’ambasciata cinese a Roma e sto interessando la Lega. Ma faccio un appello a tutti gli schieramenti affinché si lavori perché un italiano in situazione analoga non subisca più quello che ho subito io”.

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