Saranno 58 (su 82) i migranti a bordo della Ocean Viking, che oggi ha avuto il via libera per attraccare nel porto di Lampedusa, quelli ricollocati nei Paesi dell’Unione europea. Ventiquattro rimarranno invece a carico dell’Italia. Lo si apprende da fonti di governo. Quattro i paesi che, per ora, hanno aderito alla redistribuzione, a cura della Commissione europea: Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo.

A dare l’annuncio dell’accordo è stato questa mattina lo stesso Luigi Di Maio. “Credo ci sia un grande equivoco sull’assegnazione del porto sicuro alla Ocean Viking: noi l’abbiamo assegnato solo perché l’Europa ha aderito alla nostra richiesta di prendere gran parte dei migranti”, ha detto, ricordando che rispetto a questa decisione non c’è alcuna “discontinuità” rispetto alla maggioranza gialloverde, visto che l’obiettivo delle redistribuzione era presente “anche col precedente governo“. Il ministro degli Esteri è intervenuto per chiarire le ragioni che hanno portato il Centro di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) di Roma di dare il via libera all’arrivo degli 82 migranti della Ocean Viking a Lampedusa dopo giorni di attesa in mare. L’imbarcazione, però, per non limitare l’operatività sia del porto che dell’aeroporto, si fermerà in rada e i profughi salvati verranno trasferiti sull’isola a bordo delle motovedette della Guardia costiera e della Finanza.

La situazione della nave di Sos Méditerranée, ong che ha organizzato la missione insieme a Medici senza frontiere, si è sbloccata quindi, grazie all’accordo informale raggiunto con altri Paesi Ue. Già ieri Germania e Francia avevano dichiarato la volontà di accogliere il 25% dei migranti che arrivano in Italia, che a sua volta assorbirà il 10%. Il capo politico dei 5 Stelle, poi, ha dichiarato che si impegnerà “a lavorare sulla cooperazione internazionale per migliorare le condizioni economiche dei paesi di provenienza e sugli accordi sui rimpatri che sanciscono il principio che chi non può stare qui deve tornare indietro e chi può stare qui sta in Europa e non in Italia“. La Ocean Viking non entrerà nel porto di Lampedusa: la nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere

L’intesa raggiunta sulla ripartizione è un passo avanti verso la creazione di quel “meccanismo temporaneo” di ripartizione a cui sta lavorando la Commissione europea e sul quale conta il nuovo governo Conte per gestire gli arrivi delle navi umanitarie. Di fatto, nei giorni scorsi il tema è stato anche al centro dell’incontro tra Conte e Ursula von der Leyen a Bruxelles e il giorno dopo oggetto del vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e i ministri competenti sul tema dell’immigrazione. Ma Matteo Salvini parla di “resa”: “Aprire i porti non è un dispetto a Salvini ma un danno per milioni di italiani, è un favore agli scafisti. La redistribuzione in Europa sono solo parole. Io sto ancora aspettando che altri Paesi in Europa se ne prendano alcune migliaia di quelli che avevano detto di prendersi. Fra le promesse di Conte all’Europa – ha detto il leader della Lega a margine dell’assemblea degli amministratori locali del partito a Milano -. C’era evidentemente di fare dell’Italia un campo profughi”.

Critica lo sbarco della nave a Lampedusa anche il sindaco dell’isola, Salvatore Martello: “Se il nuovo ministro dell’Interno Lamorgese vuole continuare sulla stessa scia dell’ex ministro Salvini, noi siamo pronti ad alzare la voce e non sarà una voce di pace. Accoglienti sì ma idioti no. La nave Ocean Viking era molto più vicina alle coste siciliane che a Lampedusa. Perché la scelta di assegnare come porto sicuro proprio Lampedusa? Forse il ministro dell’Interno pensa che i lampedusani siano degli emeriti idioti. La cosa non funziona. L’isola non può essere la soluzione di tutti i problemi. Il ministro ha sbagliato indirizzo”, prosegue, “O rispetta le regole anche lei o faremo sentire la nostra voce e anche ben presto. Basta, non siamo cretini“. E aggiunge: “Forse non hanno spiegato bene al ministro che 20 miglia a Nord di Linosa significa essere in Sicilia e non Lampedusa. Il porto più vicino è la Sicilia. In questo modo, invece, la nave è stata costretta a tornare indietro a Lampedusa. E poi da qui verranno spostati di nuovo verso la Sicilia. Che senso ha tutto questo? Qualcuno me lo spieghi…”.

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