C’è l’accordo politico tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle per il Conte 2. Entrambe le delegazioni hanno comunicato a Sergio Mattarella la convergenza sul nome del premier uscente, convocato dal Quirinale giovedì alle 9.30 per ricevere l’incarico. A informare dell’intesa il Capo dello Stato sono stati prima i dem dicendo di aver “accettato la proposta” pentastellata di “indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri”, come ha detto Nicola Zingaretti dopo la consultazione al Colle. Stessa indicazione è arrivata dai grillini, con Luigi Di Maio che ha ribadito dopo il colloquio con Mattarella la natura post-ideologica del Movimento: “Non esistono schemi di destra o sinistra, esistono soluzioni”, spiegando così la natura della nuova alleanza. Quindi ha citato lo storico leader socialista Pietro Nenni: “Qualcuno nella storia ha detto che in politica ci sono sempre due categorie di persone, quelli che la fanno e quelli che ne approfittano”.

“La Lega mi voleva premier, viene prima il Paese” – “Una forza politica ha staccato la spina al governo dopo il rimborso ai truffati delle banche, il reddito di cittadinanza, nuove politiche sulla immigrazione e che si era guadagnato il rispetto europeo”, è stato l’attacco del capo politico M5s alla Lega, dopo averla ringraziata per l’offerta di fare il premier. Una confidenza che ha svelato i piani del Carroccio per ricucire lo strappo, mentre Salvini, all’uscita dal colloquio, aveva detto che l’unica via possibile dopo la crisi è sempre stata il voto. “A me interessa il meglio per il Paese, non per me”, ha specificato il vicepremier uscente.

Grillo: “Ministri fuori dalla politica” – E di questioni legate alle poltrone ha parlato, al termine delle consultazioni, anche Beppe Grillo. In un post sul blog il fondatore del Movimento ha avanzato la proposta di un Consiglio dei ministri composto da non-politici: “Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica”, si legge nel post. Esiste, sottolinea, “un po’ di poltronofilia” ma “sopratutto non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare”. Poi, secondo fonti vicine al fondatore e al capo politico pentastellato, ci sarebbe stata una telefonata tra i due nella quale Grillo avrebbe chiarito che il suo era un “paradosso” e che il riferimento ai ministri fuori dalla politica era solo per i “ministeri più tecnici”.

Zingaretti: “Governo di svolta” – Di contenuti ha parlato il segretario dem nel colloquio con Mattarella: c’è, ha spiegato, “l’esigenza di costruire un governo di svolta e discontinuità“. Quindi “nessuna staffetta”, ma anzi una “nuova sfida” che segni “una nuova stagione politica” e che abbia una chiara discontinuità anche “delle ricette economiche in chiave redistributiva e di equità sociale” e che promuova “uno sviluppo economico verde“. Sui contenuti ha insistito anche Di Maio: “Se nelle prossime ore il presidente della Repubblica affidasse l’incarico a Conte chiederò che si parta dal programma e solo dopo si potrà decidere chi sarà chiamato a decidere le politiche concordate”. Insomma, prima i contenuti e poi i nomi.

La questione Rousseau –Nel mezzo, come più volte ribadito dai vertici del M5s ma mai da Di Maio dopo le consultazioni, ci saranno gli iscritti che hanno l’ultima parola sul via libera a un esecutivo giallorosso. Uno scoglio che invece sarebbe stato superato nel dialogo con il Pd, stando alle parole di Marcucci: “Ognuno ha le sue procedure”. Più cauto Orlando: “Se dovesse ledere le prerogative del Capo dello Stato sarebbe inaccettabile”. La questione è stata sollevata anche da una minoranza dei parlamentari pentastellati che si è espressa contrariamente. Patuanelli però è stato chiaro: “Il M5s ha sempre dimostrato di voler coinvolgere gli iscritti attraverso la sua piattaforma. Il percorso su quando farlo è stato condiviso con gli organi istituzionali, compreso il presidente Conte“.

Salvini: “Collante Pd-M5s è solo odio della Lega” – Poco prima delle 18 è stato il turno della Lega. Dopo l’incontro con Mattarella, il leader del Carroccio Matteo Salvini ha parlato di un “sconcerto” di fronte a un “indecoroso teatrino” che è stato rappresentato al presidente della Repubblica. “Conte ha trovato maggioranza su indicazione del G7, sta arrivando il Monti bis – ha aggiunto il ministro uscente attaccando il premier – Un premier su indicazione di Parigi, Berlino, Bruxelles. A qualcuno dava fastidio un governo che stava restituendo orgoglio, sovranità e futuro alle famiglie italiane”. Poi è stato il turno delle stoccate al Pd, descritto come un partito “incredibile” dal quale “ci si aspetta di tutto in nome della poltrona, parlano di discontinuità con lo stesso presidente del Consiglio e gli stessi ministri”. Dietro l’accordo, aggiunge, “abbiamo l’impressione se non la certezza che ci sia un disegno che parte da lontano, non dall’Italia, di svendita del Paese, delle sue aziende e del suo futuro all’estero. Sarebbe una mancanza di rispetto al popolo italiano”. Quindi, ha concluso, “non sarebbe più saggio e onesto e risolutivo far votare gli italiani e per cinque anni avere una maggioranza solida, stabile e coerente? È la nostra domanda”.

CRONACA ORA PER ORA

22.48 – Orlando: “Il Pd non può fare da spettatore”
“Non abbiamo parlato di poltrone, abbiamo parlato di due questioni: il Pd non può entrare in un governo a fare da spettatore. E non possiamo entrare in un governo in cui rivivere questi 14 mesi, con un presidente del consiglio dopo alcuni mesi iniziano a farsi due campagne elettorale separate permanenti, noi questa roba non la vogliamo più”. Lo ha detto questa sera il vicepresidente del Pd Andrea Orlando alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna, parlando della trattativa aperta con il M5s sul governo. “Se c’è un presidente del consiglio – ha aggiunto – non vogliamo che sia un arbitro, vogliamo che sia quello che dirige la baracca e vogliamo per questo, essendo stato indicato dal Movimento Cinque Stelle, che sia lui il garante dell’azione del Movimento Cinque Stelle”. “E vogliamo – aggiunge Orlando – che il Partito Democratico abbia un riconoscimento in una figura di riferimento dell’attività di governo. Questa è la nostra posizione: non vogliamo un ministero in più, né prebende”.

22.42 – Meloni: “Piazza? I girotondi andavano bene…”
Ospite dello speciale Tg1, Giorgia Meloni torna sulla polemica sulla convocazione in piazza contro il nascente governo. “Quando c’erano i girotondi contro i governi di centrodestra andava tutto bene, se andiamo in piazza noi non va bene”, dice la leader di Fdi.

22.37 – Buffagni: “Salvini è scappato, ci ha tradito”
“Salvini ha tradito gli italiani e ha tradito noi, non si può scappare portando via il pallone. Con il Pd abbiamo cominciato a parlare di temi”. Così il sottosegretario M5S Stefano Buffagni, allo ‘Speciale Tg1’ su Rai1.

22.31 – Wsj: “Salvini rischia lunga opposizione”
Nel dare notizia dell’accordo tra 5 Stelle e partito democratico per un nuovo governo, il Wall Steet Journal sottolinea che “il patto impedirà, almeno per ora, la crescita di Matteo Salvini e della sua Lega apertamente” sovranista, “un partito fedelmente anti europeo che sino a inizio mese governava con in 5 Stelle in una coalizione precaria”. “A breve termine – prosegue il giornale – lo sviluppo suggerisce che Salvini ha calcolato male all’inizio di questo mese quando è uscito dal precedente governo e invocato nuove elezioni. Ora rischia di stare all’opposizione sino alle prossime elezioni, che non si terranno prima dell’inizio del 2023”.

22.30 – Salvini: “Il mio errore? Non mi aspettavo gesto renziani”
“Il mio un errore? E’ così se lo si considera in base alle logiche della vecchia politica. Io non pensavo che ci sarebbero stati dei parlamentari renziani che invece di andare alle elezioni avrebbero votato anche per il governo di Pippo e Topolino”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al Tg1.

22.22 – Salvini: “Sarà monocolore Pd”
“Noi al governo opporremo buon senso e buon gusto, non avevo fatto i conti con il poltronismo che vedo davanti a noi”. Così Matteo Salvini allo ‘Speciale Tg1’ su Rai1. “Ci sarà un monocolore del Pd, mi spiace per i militanti del M5S….”, ha aggiunto.

21.54 – Cerno: “Bene Grillo, ora governo di discontinuità”
“Il governo Conte può provare a muovere i primi passi nel segno della discontinuità con il passato. Il paradosso di Beppe Grillo di immaginare un governo senza politici serve da stimolo e va nella direzione giusta che auspichiamo in tanti: il profilo del governo deve essere lontano dalla politica di ieri, nel segno della discontinuità sia per i gialli, sia per i rossi. Altrimenti si parte con il piede sbagliato”. Lo scrive in una nota Tommaso Cerno, senatore del Partito democratico.

21.39 – New York Times: “Estromesso il gruppo di destra dura”
“L’Italia vicina ad un nuovo governo, estromesso il gruppo di destra dura”: è il titolo del New York Times dopo l’annuncio dell’accordo politico tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
“L’improvvisa giravolta nella politica italiana è un sollievo per l’establishment europeo dopo 14 mesi di provocazioni euroscettiche, giri di vite contro i migranti e sfide alle regole finanziarie del blocco”, osserva il quotidiano in una corrispondenza da Roma. “Ma la nuova coalizione, un altro matrimonio di convenienza tra nemici politici giurati, potrebbe non dimostrarsi più stabile, o meno conflittuale, di quella che rimpiazza”, avverte.

21.05 – M5s: “Offerta a Di Maio è scritta nero su bianco”
“L’offerta della Lega a Di Maio di fare il presidente del Consiglio è scritta, nero su bianco…”. Lo dichiarano fonti del Movimento 5 stelle, replicando ai leghisti che negano di aver offerto la premiership al capo del M5s.

21.02 – Molinari: “Mai offerta premiership a Di Maio”
“Non mi risulta che nessuno della Lega abbiamo mai chiesto a Di Maio, nè privatamente nè pubblicamente, di fare il premier”. Lo ha detto il presidente dei deputati della Lega, Riccardo Molinari, a “Zapping” su Radio 1.

20.52 – Telefonata Grillo-Di Maio: “Sei tu leader, decidi”
Nel corso di una telefonata di questa sera Beppe Grillo, secondo fonti vicine all’ex comico e al capo politico, ha sottolineato a Luigi Di Maio che è lui ad avere titolo per decidere la squadra. “Sei tu il capo politico, e decidi tu per il Movimento, il mio è stato un paradosso”, ha detto Grillo, secondo le stesse fonti.

20.51 – Telefonata Grillo-Di Maio: “Non politici solo nei ministeri tecnici”
Telefonata, in serata tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio. A quanto si apprende da fonti vicine a Di Maio e al Garante del M5S, Grillo ha chiarito che il suo riferimento, nel post, “è ai ministeri più tecnici” e “sfido i partiti a trovare persone migliori”.

20.37 – Romeo: “Offerta a Di Maio? Era per rinnovamento”
La Lega aveva offerto a Luigi Di Maio il ruolo di premier? “Abbiamo offerto ai 5 Stelle la possibilità di scegliere tra un rinnovato governo del cambiamento e inciucio con il Pd. Hanno scelto il Pd, lo spiegheranno agli elettori”. Lo dice il capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, commentando le parole di Luigi Di Maio al Quirinale.

20.33 – Renzi: “Calenda? Necessaria discussione interna al Pd”
“Le discussioni interne al Pd le faremo il giorno dopo la formazione del governo. E’ evidente che qualcosa andrà discusso e affrontato con tranquillità e laicità, anche con la libertà di chi dice che abbiamo messo al centro gli interessi del Paese anzichè quelli personali”. Lo ha detto Matteo Renzi a ‘Zapping’ risponendo a una domanda sull’addio di Carlo Calenda.

20.30 – Renzi: “Mi costa dare la fiducia a esponenti M5s”
A me dare la fiducia a un governo con i M5S costa: innanzitutto dal punto di vista personale perché sono stato infangato ma penso che la politica sia pensare innanzitutto agli interessi degli italiani. Se andavamo alle elezioni aumentava l’Iva e rischiavamo la crisi economica”. Lo dice Matteo Renzi a Zapping su Rai Radio1. “Mi sono guardato allo specchio e ho detto puoi votare la fiducia a questo governo? Sì, facendo politica. Puoi farne parte? No. Gli altri si guardino allo specchio e decidano. Decideranno gli altri. Se c’è una cosa che mi da tranquillità è che faccio questa operazione perché la parola ‘poterè sia cambiare le cose”, sostiene Renzi.

20.22 – Renzi: “Ricordo tutti gli insulti, ma ora si pensi all’Italia”
“Io gli insulti me li ricordo tutti, ma in questo momento si deve pensare all’Italia”. Lo dice Matteo Renzi del Pd a Zapping su Radio 1 riferendosi alle invettive del M5S nei suoi confronti. “Non mi tirerà fuori una parola positiva sul governo di Conte, il mio giudizio su questi 14 mesi è stato assolutamente negativo”, sostiene l’ex premier aggiungendo che “il governo Conte non ha dato credibilità al Paese, in questo momento non c’è la mia reazione ma gli interessi del Paese. “Io sulle poltrone non ci metto bocca e non entrerò nel governo. Sono tranquillo perché penso che la parola potere non è un sostantivo, per me è poter cambiare le cose”, ha concluso.

20.19 – Beppe Grillo sul blog: “Ministri fuori dalla politica”
“Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica”. Lo scrive Beppe Grillo sul blog. “Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari”, aggiunge.

20.10 – Conte convocato da Mattarella giovedì alle 9.30

19.12 – Di Maio: “Prima i programmi, poi i nomi”
“Se nelle prossime ore il presidente della Repubblica affidasse l’incarico al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiederò che si parta dal programma e solo dopo si potrà decidere chi sarà chiamato a decidere le politiche concordate”. Così Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5Stelle, dopo il colloquio con Sergio Mattarella.

19.08 – Di Maio: “Ci sentiamo garantiti da Conte”
“Il ruolo di Giuseppe Conte ci fa sentiti garantiti sulle politiche che vogliamo realizzare. Per il nuovo governo prima il programma poi i nomi”, ha aggiunto Di Maio.

19.06 – Di Maio: “La Lega mi ha proposto come premier, no grazie”
“So che la Lega mi ha proposto come presidente del Consiglio. No, grazie. Mi interessa il meglio per il Paese, non per me”, è quanto rivela Di Maio al termine delle consultazioni con Mattarella.

19.05 – Di Maio: “Non esistono schemi di destra o sinistra”
“Siamo sempre stati un movimento post ideologico, abbiamo sempre pensato che non esistano schemi di destra o sinistra ma solo soluzioni. Ci hanno accusato dell’essere dell’una o dell’altra parte. Questi schemi sono ampiamente superati”. Lo dice il leader del M5s, Luigi Di Maio, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

18.59 – Di Maio: “M5s non si sottrarrà alle responsabilità”
Diciamo grazie al presidente Mattarella per la sua sensibilità istituzionale”. Lo ha detto Luigi Di Maio al Quirinale. “Una forza politica ha staccato la spina al governo dopo il rimborso ai truffati delle banche, il reddito di cittadinanza, nuove politiche sulla immigrazione e che si era guadagnato il rispetto europeo”, sostiene. “C’è un accordo politico con il Pd per Conte premier. Il nostro programma non cambia”, ha aggiunto.

18.44 – Delegazione M5s a colloquio con Mattarella
Luigi Di Maio, insieme ai capigruppo M5S di Senato e Camera, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, sono al Quirinale per le consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Gli esponenti Cinquestelle sono arrivati mentre la delegazione della Lega stava lasciando il Quirinale, ma Luigi Di Maio e Matteo Salvini non si sono incrociati. Nel cortile d’onore, infatti, le delegazioni hanno seguito percorsi diversi senza incontrarsi.

18.43 – Salvini: “Italia ostaggio di 100 parlamentari”
“La verità vera è che 60 milioni di italiani sono ostaggio di 100 parlamentari che hanno paura di mollare la poltrona”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini dopo le consultazioni al Quirinale. “Qualcuno può dire, questa è la democrazia. Allora non ci si stupisca se la gente non vota”, aggiunge.

18.39 – Salvini: “Primo governo che litiga prima di iniziare”
“È il primo giverno che prima di inizare a lavorare ha già iniziato a litigare, all’interno del Pd e del Movimento 5Stelle. Non sarebbe più coerente, abbiamo detto al presidente della Repubblica, tornare a votare? “. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, al termine delle consultazioni al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella.

18.34 – Salvini: “Disegno parte da lontano, fuori dall’Italia”
“C’è un disegno che parte da lontano, che non parte dall’Italia, per la svendita del Paese. Speriamo che questo governo non nasca, perché nasce dall’odio e dalla fame di poltrone. Chi ha la possibilità di scegliere, scelga per il bene del Paese. Unico collante di Pd e M5s è l’odio verso la Lega”, lo ha detto Matteo Salvini dopo le consultazioni con Sergio Mattarella.

18.27 – Salvini: “Sconcerto per indecoroso teatrino, è Monti bis”
“Il Colle chiedeva maggioranza ampia, invece è un Monti bis. Hanno trovato il nuovo premier su suggerimento di Germania e Francia”, dice Matteo Salvini dopo le consultazioni al Quirinale. “Abbiamo riportato il nostro sconcerto e degli italiani per questo indecoroso teatrino – ha aggiunto – Non ci avrebbero concesso una manovra coraggiosa fondata sulla flat tax. Per questo sono arrivati i no di Conte”.

17.47 – Zingaretti scrive a Calenda: “Ripensaci. Abbiamo bisogno di te”
“Caro Carlo, abbiamo bisogno di te. Ripensaci”. Lo scrive il segretario del Pd Nicola Zingaretti in una lettera pubblicata su Huffington post indirizzata a Carlo Calenda che ha annunciato le sue dimissioni dalla direzione del Pd in polemica per l’accordo con il M5s. “Se questo Governo nascerà, non sarà il frutto di un rimpasto o di una semplice staffetta ma sarà un cambio di paradigma basato sulle proposte di cui tante volte abbiamo parlato anche insieme. Ecco perché non sarebbe affatto una sconfitta e, tanto meno, un’umiliazione, ma una sfida che avevamo e abbiamo il dovere di accettare”.

17.45 – Salvini e delegazione Lega al Quirinale da Mattarella

17.40 – Berlusconi: “Forza Italia comincia cammino per tornare primo partito”
“Comincia per Forza Italia un cammino impegnativo per tornare il primo partito, per essere il cuore, il cervello e la spina dorsale del centrodestra; un centrodestra lontano da ingenuità sovraniste e populiste”. Lo ha detto il leader di Fi Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il presidente Mattarella.

17.38 – Berlusconi: “Preoccupati da scenario pericoloso”
“Abbiamo illustrato tutta la nostra preoccupazione per il pericoloso scenario che si va delineando: il capo dello Stato lo sta affrontando con l’equilibrio e la saggezza che gli abbiamo sempre riconosciuto”. Lo dice il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Quella che sta nascendo tra M5s e Pd è una soluzione politicamente sbagliata, inadeguata ai grandi problemi lasciati sul tappeto dall’esecutivo dimissionario”, aggiunge.

17.36 – Berlusconi: “Italia ha bisogno di svolta liberale e liberista”
“L’Italia ha urgentemente bisogno di una svolta liberare e liberista basata sul taglio delle tasse, del cuneo fiscale, sulla tutela della famiglia, sulla riduzione della spesa pubblica, sulla riforma della giustizia in senso garantista. Ha bisogno di un governo amico delle imprese e di chi lavora” Lo dice il presidente di FI Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni al Quirinale.

17.35 – Berlusconi: “Ridare la parola agli italiani”
“Abbiamo manifestato al Presidente della Repubblica la necessità di ridare la parola agli italiani, e preoccupazione per il pericoloso scenario che sta delineandosi”. Lo ha detto il leader di Fi Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il presidente Mattarella.

17.31 – Terminato il colloquio tra Mattarella e delegazione FI

17.01 – Forza Italia al Quirinale da Mattarella

16.25 – Zingaretti: “Inizia nuova stagione, ricette economiche redistributive e sviluppo verde”
Il nuovo governo porterà “una nuova sfida, l’inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni con il presidente Sergio Mattarella. Serve “un governo che chi è alla ricerca di un lavoro e desidera di realizzare qui un progetto di vita. Un governo che abbracci una chiara discontinuità delle ricette economiche in chiave redistributiva e di equità sociale” e che promuovo “uno sviluppo economico “verde””. Lo dice il segretario Pd Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni al Quirinale.

16.22 – Zingaretti: “Confermata esigenza discontinuità. Nessuna staffetta né testimone da raccogliere”
“Abbiamo altresì confermato risolutamente l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità”. Lo dice il segretario Pd Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni al Quirinale.

16.22 – Zingaretti: “Pd accetta proposta del M5s di indicare Conte come premier”
“Alla luce degli equilibri parlamentari abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi”. Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

16.21 – Zingaretti: “A Mattarella comunicato sostegno a nuova iniziativa governo”

16.20 – Terminato colloquio Mattarella-Zingaretti dopo 20 minuti

16.16 – In corso colloquio Mattarella-Zingaretti
E’ in corso il colloquio al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la delegazione del Partito democratico guidata da Nicola Zingaretti nell’ambito delle Consultazioni per il nuovo governo. La delegazione è composta dai capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio, il presidente Paolo Gentiloni e Paola De Micheli, vicesegretario.

16.02 – La delegazione del Partito democratico da Mattarella

15.18 – Bugani (M5s): “Voto su Rousseau si farà e avrà ultima parola”
“Il voto sulla piattaforma Rousseau si farà perché la piattaforma è titolare della prima e ultima parola della voce popolare”. Così Massimo Bugani, esponente di primo piano del Movimento cinque stelle e membro del direttivo dell’associazione Rousseau, prima di entrare a Palazzo Chigi da Luigi Di Maio.

14.50 – Orlando (Pd): “Chiediamo un solo vicepremier del Pd”
“E’ sbagliato parlare dei due vicepremier, la questione è la struttura del governo. Non vogliamo che si ripetano le scene dei mesi scorsi. Vogliamo che il punto di riferimento sia il premier e una personalità del Pd che lo coadiuvi a guidare una compagine compatta, robusta e concreta. Non si tratta di nomi e poltrone ma di struttura operativa del governo”. Lo dice Andrea Orlando intercettato dai cronisti fuori dal Nazareno.

14.45 – Orlando (Pd) a La7: “Diremo a Mattarella che per noi si può partire”
“Stiamo lavorando perché questo governo nasca e vogliamo che nasca bene”, ha detto il vicesegretario democratico Orlando.

13.43 – Renzi: “Questo governo è atto di servizio al Paese. Mettere da parte le ambizioni personali”
“Quando si forma un governo è normale che si affaccino ambizioni, richieste, desideri. Ma questo governo nasce sulla base di una emergenza: evitare che le tasse salgano e che l’Italia vada in recessione. È un atto di servizio al Paese, innanzitutto. Per questo invito tutti a mettere da parte le ambizioni personali e dare una mano per il bene comune”. Lo scrive Matteo Renzi su Facebook.

13.41 – Di Maio a Palazzo Chigi
Il leader M5s Luigi Di Maio è a Palazzo Chigi, dove ha il suo ufficio di vicepremier. Al momento non risultano incontri con il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte, che è da stamane al lavoro nella sede del governo.

13.21 – Salvini: “Mattarella prenda atto che Pd-M5s non rappresenta popolo”
Spero che Mattarella prenda atto che un governo Pd-M5S non rappresenta popolo italiano, non ha un programma condiviso”. Così Matteo Salvini, in diretta Facebook dal Viminale: “Mi sembra che sia un governo, invece, contro la sovranità e l’indipendenza di questo paese”.

13.11 – Zingaretti: “Un risultato è già evidente: Salvini è isolato e sconfitto”
“Un risultato è già evidente: Salvini che era il principale protagonista, e forse pericolo, è isolato e sconfitto. Un risultato di rilievo non solo nazionale, ma dobbiamo sapere che solo il successo delle politiche del governo che dovrà nascere potrà garantire il radicarsi di una situazione nuova”. Lo dice il segretario dem, Nicola Zingaretti, nel corso della direzione del Pd.

13.03 – Salvini: “M5s fa il governo con partito degli intrallazzi”
“Dal Pd non mi aspetto nulla, non cerco coerenza e dignità dove prevale la fame di poltrone. Sto seguendo però il dibattito nel M5S, nato per fare la rivoluzione e che ora fa il Governo con i massimi difensori del sistema, il Governo Ursula, telecomandato da Merkel e Macron, con il partito degli intrallazzi e degli inciuci che andava a cena per riformare la giustizia, riorganizzava gli assetti delle banche, quello di Bibbiano e della legge Fornero”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in una diretta facebook.

12.51 – Fonti Quirinale: “Rousseau? Mattarella valuterà indicazioni dei gruppi”
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le sue decisioni sugli sviluppi della crisi di governo, valuterà le indicazioni che i Gruppi parlamentari gli sottoporranno formalmente durante le consultazioni al Quirinale. E’ quanto trapela dopo che nelle ultime ore è emersa la volontà del Movimento 5 stelle di sottoporre agli iscritti le decisioni sul futuro esecutivo attraverso la piattaforma Rousseau.

12.38 – Zingaretti: “Conte è premier M5s, schema due vice non c’è più”
“Oggi, dopo la stagione consumata con la crisi voluta dalla Lega, Giuseppe Conte sarà il candidato Presidente indicato dai 5 Stelle per la guida di un Governo fondato su un impianto e un programma diversi. Noi riconosciamo in questa scelta l’autonoma decisione del partito di maggioranza relativa in questa legislatura”. Lo ha detto il segretario Pd, Nicola Zingaretti, alla Direzione dem. “Con questa volontà il M5S, ed è legittimo, rivendica la Presidenza del Governo. Ha rifiutato altre ipotesi. E in questa scelta è inciso il superamento di un modello sul quale si fondava il vecchio Governo. Una figura condivisa e due vice espressione dei due partiti della coalizione. Questo modello -ha rimarcato Zingaretti- non c’è più”.

12.31 – Zingaretti: “No a schema con un premier arbitro e contratto”
“Quella che stiamo tentando è davvero la via difficile di un cambio radicale della politica che si è seguita sinora. Un cambio dove non chiediamo abiure – non è questo il punto – ma la concretezza di un impianto diverso, questo sì. A partire dal metodo. Che per noi non può essere lo schema di prima”. Lo ha detto Nicola Zingaretti alla Direzione Pd.
“Con un premier arbitro e due forze che sommano i rispettivi programmi e valori, mantenendoli però distinti in un doppio binario che non prevede mai una sintesi. Questa impostazione – quella del ‘Contrattò non poteva reggere. E’ stato un errore. E non poteva reggere per ciò che abbiamo ripetuto in questi mesi. Quindi, nessuna replica del contratto. Ma il ritorno a una prassi normale di condivisione di un programma, di una visione, di un orizzonte comune”.

12.19 – Orlando: “Nessun attacco a Di Maio. Siamo contrari allo schema dei vicepremier”
I Cinque stelle interpretano gli attacchi a Di Maio come attacchi al Movimento? “Ma non c’è nessun attacco a Di Maio… Noi siamo contrari allo schema dei vice premier”. Lo ha detto Andrea Orlando (Pd) parlando con i giornalisti a Montecitorio. “E non c’è niente di personale – aggiunge- anzi: non abbiamo posto nessuna questione rispetto ad una presenza di Di Maio, a un ruolo significativo nel governo: l’avremmo potuto fare, avremmo potuto porre la questione perché Di Maio è stato protagonista di una pagina molto diversa. Non lo abbiamo fatto, non lo faremo perché riteniamo che sia giusto che il capo del M5S sia dentro la compagine ma vogliamo cambiare lo schema. E’ questo il punto sul quale insisteremo”.

11.58 – Fraccaro: “Attacchi a Di Maio alimentano scontro”
“In questa fase delicata per l’Italia è necessario un atteggiamento costruttivo da parte di ciascuno. Il M5S sta lavorando con grande senso di responsabilità per dare subito risposte ai cittadini. I continui attacchi a Luigi Di Maio sono attacchi a tutto il MoVimento 5 Stelle e alimentano un sistematico scontro sulle persone, distogliendo l’attenzione dai temi che devono restare al centro del dibattito. Al Paese servono soluzioni e tutti hanno il dovere di dare il proprio contributo mettendo da parte veti e invettive”.Così Fraccaro.

11.51 – Buffagni: “Toccare Di Maio equivale a toccare tutto il M5s”
“Toccare Luigi Di Maio equivale a toccare tutto il M5S. Non si può vincere con chi non si arrende mai! Si parli di contenuti, di proposte per gli italiani, di merito!”. Lo dice, via Twitter, Stefano Buffagni del Movimento 5 Stelle.

11.48 – Di Stefano: “Chi attacca Di Maio non sa cosa sia il M5s”
“Quando il M5S era al 14% dopo le europee ’14, nessuno confidava in una rinascita, ma il grande lavoro del gruppo ed in particolare di Luigi Di Maio ci portò addirittura al governo. Chi oggi lo attacca non sa di cosa parla e forse non sa cosa sia il M5S. Forza Luigi!”. Lo scrive su Twitter Manlio Di Stefano del Movimento 5 Stelle.

11.45 – Capigruppo Pd: “Soddisfazione per il lavoro su programma”
“Esprimiamo soddisfazione. Il lavoro di approfondimento programmatico procede positivamente”. Così i capigruppo del Pd alla camera e al Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, commentando l’incontro con la delegazione del M5s.

11.40 – Marcucci: “Ci sono condizioni per fare esecutivo”
Il governo giallorosso si farà. Parola di Andrea Marcucci, capogruppo al Senato del Pd, lasciando Montecitorio. “Alle 16, andremo al Colle – spiega l’esponente Dem – a riferire al presidente Mattarella il lavoro che abbiamo fatto e il punto dove siamo arrivati. E riteniamo che ci siano le condizioni per andare avanti”. Ci sono le condizioni per fare un esecutivo M5S-Ps: “Io credo di sì”, assicura Marcucci.

11.30 – Gentiloni: “Straordinaria prova di unità del Pd”
“Una straordinaria prova di unità”. Lo ha detto il presidente del Pd, Paolo Gentiloni, al termine della direzione del partito, alla Camera.

11.19 – Direzione Pd dà mandato a Zingaretti, vota no solo Richetti
La direzione del Pd ha dato mandato a Zingaretti a dare la disponibilità nelle consultazioni a verificare le possibilità di un nuovo governo con un mandato esplorativo. Tutti i componenti della direzione hanno votato a favore della relazione del segretario, tranne – a quanto si apprende – il senatore Matteo Richetti che ha detto no. La direzione Dem è quindi terminata, con una standing ovation per Zingaretti.

11.15 – Consultazioni, Meloni: “O si va al voto o è inganno”
“Abbiamo ribadito la nostra posizione chiara e semplice. Per noi l’unico o sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere ed il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere verso il ‘patto della poltrone’, che è un inganno”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi.

11.03 – Patuanelli: “Percorso Rousseau condiviso anche con Conte”
“Il M5s ha sempre dimostrato di voler coinvolgere gli iscritti attraverso la sua piattaforma. Anche quando si tratta di scelte che avvengono nelle istituzioni”. Lo ha detto il capogruppo al Senato del M5S Stefano Patuanelli. “Il percorso su quando farlo è stato condiviso con gli organi istituzionali compreso il presidente Conte”, ha aggiunto.

11..00 – Zingaretti in direzione: “Serve modello diverso di governo rispetto al precedente”
“Noi abbiamo accettato il peso della responsabilità nei confronti del Paese. Chiederemo una discontinuità. Potevamo scegliere diversamente? Forse. A partire dalla figura del premier. Ma abbiamo deciso di aprire alla scelta di Conte perché così ha deciso il M5S”. Lo avrebbe detto il segretario Pd Nicola Zingaretti in direzione, a quanto viene riferito da diversi presenti. Il leader Dem ha invocato “un modello diverso di governo rispetto al precedente” ed “equilibri accettabili per tutti”.

10.55 – Di Maio: “Si pensi a trovare soluzioni invece che colpire me”
“Sono ore molto difficili per il Paese, in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità. Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S. Mi sorprende che qualcuno sembri più essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani. Ma questa è la politica, anzi una certa politica, abituata a concepire il dibattito non come occasione di crescita, bensì come uno scontro continuo e sistematico sulle persone”. Così Luigi Di Maio prima di entrare a Palazzo Chigi.

10.53 – D’Uva (M5s): “Clima costruttivo, ma stop attacchi a Di Maio”
“Stiamo lavorando e continuiamo sui temi il clima è molto costruttivo e positivo”. Lo ha detto il capogruppo M5S Francesco D’Uva al termine dell’incontro con la delegazione del Pd. “Ma chi attacca Di Maio attacca il M5S”, ha aggiunto.

10.49 – Zingaretti: “Percorso era e rimane difficile. E’ una sfida”
Il percorso avviato in questi giorni “era e rimane difficile. Non è una passeggiata. E’ una sfida. Se siamo in grado di portare fino in fondo questo percorso è perché abbiamo portato avanti due elementi: spirito unitario e schiena dritta”. Lo avrebbe detto, a quanto si apprende da diverse fonti, il segretario Pd Nicola Zingaretti in direzione.

10.35 – Zingaretti arriva alla Camera per la direzione Pd: “Ottimista? Sempre”
Ottimista? “Io sempre”. Nicola Zingaretti si limita a dire questo arrivando alla Camera per la Direzione del Pd.

10.34 – Conclusa la riunione fra le delegazioni di Pd e M5S
Si è conclusa la riunione alla Camera fra le delegazioni di Pd e M5S a cui hanno partecipato, fra gli altri i capogruppo dem Andrea Marcucci e Graziano Delrio e quelli del Movimento Cinque Stelle Francesco D’uva e Stefano Patuanelli.

10.25 – Consultazioni, Svp: “Per ora nostra posizione è astensione”
“Alla fiducia ci asterremo e poi ci regoleremo di volta in volta: non diamo la fiducia in partenza al governo non escludendo la possibilità di un appoggio esterno senza poltrone”. Lo dice al Quirinale il rappresentante della SVP nel gruppo per le Autonomie al Senato.

10.24 – Calenda: “Se accordo con M5s, lascio il Pd”
“Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle”. Lo afferma l’europarlamentare del Pd Carlo Calenda a Circo Massimo su Radio Capital aggiungendo: “Lavorerò per costruire una casa per chi non si sente rappresentato da questo rapporto con i 5 stelle che nasce male. Quando il Pd avrà di nuovo voglia di combattere spero di ritrovare alcune persone sulla strada”.

10.13 – Orlando: “Rousseau? Non deve ledere prerogative Mattarella”
“Il voto sulla piattaforma Rousseau? Speriamo che non sia impattante sulle procedure previste dalla Costituzione. Se dovesse ledere le prerogative del Capo dello Stato sarebbe inaccettabile”. Lo dice Andrea Orlando, prima che inizi la direzione del Pd.

10.11 – Orlando: “Con premier del M5s, serve vice del Pd”
“Non c’è un problema Di Maio, ma c’è un problema di struttura di governo. Se c’è un premier del Movimento 5 stelle è giusto che ci sia un vicepremier del Partito democratico. Serve a fare comprendere che stiamo entrando in una fase effettivamente nuova”. Lo dice Andrea Orlando entrando alla Camera per la direzione del Pd.

10.05 – Adnkronos: “Alcuni eletti M5s contrari al voto su Rousseau”
Secondo quanto scrive Adnkronos, all’interno del gruppo parlamentare M5S alcuni sono contrari alla scelta di Luigi Di Maio di indire una votazione sulla piattaforma Rousseau per decidere se dare o meno il via libera alla nascita del governo ‘giallorosso’ col Partito democratico. “Di Maio – dice all’Adnkronos la deputata Flora Frate – ritiri il voto su Rousseau. Al Quirinale il M5S deve presentarsi con una proposta seria e credibile”. Su Facebook il deputato Michele Nitti si dice “sorpreso” che “si sia fatta passare per una decisione deliberata in assemblea ciò che non è stato affatto deliberato”. Ed evidenzia come “la votazione sulla piattaforma non sia, in questo delicato momento, lo strumento più opportuno”. Il post incassa il like, tra gli altri, della senatrice Orietta Vanin e delle deputate Rina De Lorenzo e Francesca Galizia.

10.02 – Al via ultimo round di consultazioni
Ultimo round di consultazioni al Quirinale per la soluzione della crisi di governo. Alle 10 al Colle è salita la delegazione del Gruppo Autonomie del Senato, cui seguiranno quella di Leu alla Camera, alle 10.30, e di Fratelli d’Italia, alle 11. Nel pomeriggio, a partire dalle 16, scaglionati di un’ora, sarà la volta, rispettivamente, di Pd, Forza Italia, Lega e M5S.

9.37 – Centinaio (Lega): “Fino a ieri dialogo aperto con alcuni M5s. Poi stop da parte loro”
“Fino a ieri ho cercato di tenere i rapporti con i colleghi del Movimento 5 stelle che credevano, e credono tutt’ora, che un’alleanza con il Partito Democratico sia una sciagura per il Paese. Fino a ieri mattina siamo andati avanti ad interloquire per cercare di capire se c’erano margini di manovra per fare incontrare i due leader. Nella mattinata di ieri si sono interrotte le comunicazioni. Abbiamo capito che da parte loro non c’era la volontà di andare avanti”. Lo afferma il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio a ‘Omnibus’ su la7.

9.20 – Iniziata la riunione fra Pd e M5s alla Camera
E’ iniziata alla Camera la riunione fra le delegazioni di Pd e M5S sulle condizioni per la nascita di un governo sostenuto dalle due forze. Partecipano, fra gli altri, i capogruppo dem Graziano Delrio e Andrea Marcucci e del M5S Stefano Patuaneli e Francesco D’Uva.

8.54 – Delrio: “Al lavoro sui contenuti”
“Siamo al lavoro sui contenuti”. Lo ha detto il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, entrando alla riunione con la delegazione M5S.

8.30 – Marcucci: su Di Maio “non credo ci siano veti”
“Non credo che ci siano veti”. Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, a chi gli chiedeva se ci fossero veti sul ruolo di Di Maio vicepremier da parte del Pd. “Ognuno ha le sue procedure. Noi seguiamo le nostre”, ha poi detto a chi gli chiedeva del voto dei Cinque Stelle su Rousseau per l’accordo di governo. “Cominciamo a lavorare, ci auguriamo che sia una bella giornata”.

8.25 – Patuanelli: “Veti non sono mai positivi”
“Ribadisco che i veti non sono mai positivi”. Lo dice il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli, arrivando alla Camera per l’incontro tra le delegazioni dei 5 stelle e del Pd sul programma di governo.

8.20 – Delegazioni Pd e M5s in arrivo alla Camera
“Ribadisco, i veti non sono mai positivi”. Lo ha detto Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato, entrando alla Camera per l’incontro fra delegazioni Pd e M5s. È arrivato anche il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. “Stiamo discutendo sui temi”, ha invece detto il deputato e vicecapogruppo M5s, Francesco Silvestri.

7.30 – Calenda al Pd: “Basta umiliarci con questo sconcio”
Chi si preoccupa del fatto che i pentastellati vogliano mettere il risultato delle contrattazioni ai voti sulla piattaforma degli iscritti al Movimento è Carlo Calenda: “Luigi Di Maio ha appena dichiarato che sottoporrà l’accordo che ancora non c’è al voto della piattaforma Rousseau in spregio a ogni prassi istituzionale – ha scritto su Facebook l’eurodeputato – Basta. Mi appello a Paolo Gentiloni e Nicola Zingaretti perché facciano cessare questo sconcio. Dopo aver ingoiato Conte e Di Maio non possiamo continuare a umiliarci in questo modo”.

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