È stato nuovamente arrestato, due giorni dopo essere tornato in libertà, il boss della ‘ndrangheta Domenico Paviglianiti. A eseguire il provvedimento sono stati i carabinieri di Novara in collaborazione con la polizia. Il pluricondannato che era detenuto nel carcere della città piemontese era stato scarcerato per effetto della decisione di un giudice di Bologna.

Il gip di Bologna aveva ricevuto dalla Cassazione nel 2018 il fascicolo sull’esponente della ‘ndrangheta di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria dopo un ricorso della difesa per cui l’Italia non aveva rispettato l’accordo con la Spagna che aveva estradato il pregiudicato a patto che non fosse condannato all’ergastolo. Per il giudice era stato quindi “violato il principio della buona fede internazionale da parte dello Stato italiano” e le modalità detentive dopo l’applicazione dell’ergastolo hanno “certamente frustrato le aspettative della Spagna nel momento in cui accordava l’estradizione”. Catturato nel 1996 per essere poi estradato nel 1999, Paviglianiti era arrivato in Italia con la garanzia fornita a Madrid che non gli sarebbe stato il carcere a vita nonostante il boss fosse accusato di diversi omicidi. Questo perché all’epoca la Spagna non prevedeva l’ergastolo che poi è stato introdotto nel 2015.

Un successivo ricalcolo (una delle condanne passate in giudicato comprese nel cumulo si riferiva in realtà a fatti avvenuti dopo l’estradizione concessa dallo stato spagnolo) ha portato a un nuovo ordine di carcerazione. Poiché Paviglianiti era ancora a Novara, ad eseguire il provvedimento sono stati chiamati i carabinieri della città piemontese.

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