Condannata due volte per avere rapinato due spasimanti dopo averli storditi con un farmaco. Il tribunale di Torino ha inflitto alla donna, 31 anni, una pena di 3 anni e 8 mesi, revocandole la sospensione condizionale che aveva ottenuto nel 2017 quando aveva patteggiato poco più di un anno di reclusione per la prima vicenda.

Nel febbraio 2018, secondo la ricostruzione del pm Stefano Castellani, la donna si servì di un prodotto chiamato Bromazepan – un ansiolitico miorilassante – sciogliendolo nel Prosecco che l’amico, conosciuto mentre erano entrambi volontari alla Croce Rossa di Druento, stava sorseggiando. L’uomo, sempre secondo il pm, precipitò in uno stato di “confusione mentale e stordimento” tali da perdere quasi del tutto la capacità “di agire e di volere“, e lei, nelle ore successive, ne approfittò per convincerlo ad effettuare prelievi al bancomat e ad acquistare vestiti per oltre duemila euro. L’avvocato difensore, Massimo Francioni, obietta che secondo gli specialisti interpellati nel corso del procedimento la quantità del prodotto assunta dalla parte lesa “è superiore di 24 volte alla dose massima consentita ed è tale da mandare una persona in coma“. Per questo motivo, a suo parere, l’intera vicenda “non quadra” e dovrà essere ridiscussa in appello.

Nel 2017 la giovane donna colpì invece un agente di polizia giudiziaria: lo incontrò in un bar nelle vicinanze del Palazzo di giustizia e, stando alle accuse, fece in modo che prendesse del Sonirem; quindi gli rubò il telefonino. L’uomo ebbe un malore nel locale.

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