Cronaca

Cei, nelle nuove linee guida l’obbligo di denunciare casi di pedofilia alle autorità civili. L’8 x mille torna sopra il miliardo

L’assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana introduce "la collaborazione con l’autorità civile nella ricerca della verità" tra i principi per la tutela dei minori. Per mons. Ghizzoni è "un grande passo avanti". Approvata anche la quota l’Irpef assegnata alla Chiesa cattolica per il 2019. Il presidente Bassetti su Salvini: "Ho detto di non votarlo? Falso. Ma non si possono chiudere i porti"

La Cei introduce “l’obbligo morale” di denunciare alle autorità civili i casi di pedofilia che coinvolgono clerici e religiosi. È la più importante novità contenuta nelle linee guida sulla tutela dei minori approvate dall’assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana. Un “grande passo avanti”, lo ha definito mons. Lorenzo Ghizzoni, responsabile della Commissione dedicata. La 73esima assemblea generale della Cei ha inoltre preso atto che l’otto per mille dell’Irpef assegnata alla Chiesa cattolica per il 2019 è tornato a superare il miliardo di euro, dopo che l’anno scorso la somma ammontava a 997 milioni. Al centro dell’assemblea anche la questione delle zone terremotate e il ripristino del patrimonio religioso, mentre il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, a margine di una conferenza stampa in Vaticano è tornato sulla polemica con Matteo Salvini: “Ho detto di non votarlo? Non è vero”, ha risposto, per poi aggiungere che “se arriva una nave e il mare è in tempesta, non posso chiudere il porto“.

Le Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, si legge nel comunicato finale dell’assemblea, “sono strutturate secondo alcuni principi: il rinnovamento ecclesiale, che pone al centro la cura e la protezione dei più piccoli e vulnerabili come valori supremi da tutelare, punto di riferimento imprescindibile e criterio dirimente di scelta. L’ascolto delle vittime e la loro presa in carico. L’impegno per sviluppare nelle comunità una cultura della protezione dei minori, di cui è parte la formazione degli operatori pastorali. Una selezione prudente dei candidati agli ordini sacri e alla vita consacrata”.

E poi, la parte cruciale, “la collaborazione con l’autorità civile nella ricerca della verità e nel ristabilimento della giustizia”. Infine, “la scelta della trasparenza, sostenuta attraverso un’informazione corretta, attenta a evitare strumentalizzazioni e parzialità” e “l’individuazione di strutture e servizi a livello nazionale, inter-diocesano e locale, finalizzati a promuovere la prevenzione grazie all’apporto di competenze e professionalità”. Come ha spiegato mons. Ghizzoni, la collaborazione con l’autorità civile si traduce nell’obbligo di denuncia se, in seguito a un’indagine previa, si confermi una “verosimiglianza” delle accuse di pedofilia.

L’otto per mille
L’assemblea generale della Cei ha preso atto che, come comunicato dal ministero dell’Economia, la somma relativa all’otto per mille per il 2019 risulta superiore al miliardo di euro. I dati trasmessi dal Mef e relativi alle dichiarazioni dell’anno 2016 (redditi 2015) indicano che la percentuale delle scelte a favore della Chiesa Cattolica è stata pari al 79,94% (-1.28% rispetto all’anno precedente).

“Non si possono chiudere i porti”
Dopo la conferenza stampa, Bassetti ha risposto alle domande dei cronisti: “Ho detto di non votare Salvini? Non è vero! Non è nel mio stile, nel mio temperamento, nel mio modo di pensare. Poi saranno i fatti che dimostrano come stanno realmente le cose. Certamente io ho la mia visione della politica, basata sull’antropologia, il bene comune, la solidarietà e l’accoglienza. Ma non vado a interessarmi a quello che Salvini condivide o non condivide, su questo Libera Chiesa in Libero Stato“, ha detto il presidente della Cei.

“Se arriva una nave e il mare è in tempesta, non posso chiudere il porto – ha aggiunto Bassetti – Ma questo è ovvio, perché salvare le vite viene prima di ogni altra cosa”. Bassetti ha ricordato che “ci sono state forme di collaborazione con lo Stato, ad esempio i corridoi umanitari organizzati per gli immigrati da Cei, comunità di Sant’Egidio e Viminale”. Ma, ha aggiunto, “se c’è una zattera nel mare di disperati le mie braccia e il mio cuore si allargano all’infinito”.

Le zone terremotate
“Molto poco è stato fatto finora per le zone terremotate. E’ vero che si sono succeduti i governi, ma è ora di porre mano all’aratro per porre fine alla sofferenza della gente ma anche per ripristinare il patrimonio religioso“, ha detto il presidente della Cei in conferenza stampa in Vaticano. “La gente ha bisogno di un luogo di culto per esprimere la propria fede, oltre, si capisce, alla propria casa. Mi ha fatto davvero impressione veder crescere il muschio sulle macerie“, ha affermato Bassetti. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è reso disponibile a incontrare i 26 vescovi delle zone terremotate.