Il “Rieccolo” non era lui ma Amintore Fanfani. Più di qualcuno, però, si è ricordato di quel soprannome inventato da Indro Montanelli quando ha letto dell’ultimo acquisto di Nicola Zingaretti: Paolo Cirino Pomicino. Sissignore, tutto vero. Alle prossime europee il Pd potrà contare sul sostegno dello storico ministro del Bilancio di Giulio Andreotti. “Siamo allo spopolamento anche della logica. Il sistema politico è talmente complesso – per utilizzare un’espressione signorile – che uno ha l’imbarazzo per chi votare”, dice ‘o ministro al fattoquotidiano.it.

Pomicino nel Pd: i detrattori si sono già scatenati.
Che dicono?

Zingaretti deve rinnovare il Pd e si prende uno come Pomicino?
Ma chi lo dice? I 5 stelle? Vorrei trovarne uno di questi che viene a fare un dibattito con me. Io a Di Maio voglio dire tre cose.

Dica.

Intanto che le persone non si prendono. Poi che io non mi devo certo candidare.

Ne manca una.

Visto che parlano di rinnovamento, sappiano che i candidati alla presidenza degli Stati Uniti sono tre ultrasettantenni.

Dunque è tutto vero: Pomicino va col Pd?
Purtroppo è fallito il tentativo di mettere insieme la Dc.

Quale dei tanti tentativi?
Tutti.

Scrive Repubblica: Pomicino ha incontrato Zingaretti all’hotel Vesuvio. È vero?
È vero, è vero. L’ho incontrato.

E dopo questo incontro ha scelto il Pd. 
Scelgo un partito che si differenzia dagli altri.

Perché il Pd si differenzia dagli altri?
Glielo spiego parafrasando, o meglio, prendendo spunto da una frase di Mazzini del mio esame di maturità. Sa cosa diceva Mazzini ai patrioti austriaci?

No, cosa diceva?
Diceva: “Io amo la vostra libertà, perché amo la mia libertà”. Io oggi dico al Pd: amo la democrazia interna dei partiti, e come tale vado a votare un partito che conserva una democrazia interna. Il resto è casermaccia.

Ma in che modo il Pd si differenzia dagli altri partiti?
Gliel’ho detto, è l’unico partito non personalizzato. C’è stato un tentativo di personalizzarlo ma è stato sconfitto.

Che è Renzi.
Era Renzi. E soprattutto oggi è l’unico partito dove esistono le correnti. E le correnti sono la testimonianza di un partito plurale, dove uno può avere una sensibilità diversa dall’altro. Quello che bisogna insegnare al Partito democratico è che le correnti sono importanti perché intercettano opinioni diverse nel Paese. Però poi devono trovare un punto di caduta comune. Come facevamo noi. Noi facevamo i congressi però poi alla fine le minoranze non erano emarginate. Andavano al governo del partito e del Paese, in posizione di minore importanza, ma ci andavano.

Quindi per lei Zingaretti col Pd è l’unico che può rifare la Dc?
Ma sul terreno della democrazia interna. Si ricordi che i partiti si organizzano come un modello che vorrebbero trasferire anche nel Paese. E allora che modello trasferirà un partito autoritario come  è Forza Italia? Il nostro amico Berlusconi sta andando avanti negli anni e il suo partito si sta estinguendo. E questo è l’errore. Quando invece il partito è collegiale, allora il partito resterà sempre. Diceva Fanfani: i nostri amici non si devono preoccupare, il nostro è un partito per le Pasque e per le Quaresime. E quindi un po’ di pazienza in Quaresima perché poi arriverà la Pasqua. E prudenza per Pasqua perché prima o poi arriverà la Quaresima.

Il Movimento 5 stelle è autoritario?
E certo, e pure quell’altro come si chiama…

Salvini?
Salvini, Meloni. Sono tutti partiti autoritari. E dunque io vado in un partito che ha un metodo democratico nel quale è possibile confrontarsi e scontrarsi. Naturalmente io non ho più l’età per candidarmi, ma posso ancora dare un contributo d’idee.

Solo d’idee, o anche voti?
E certo. Qualcuno di noi, qualche voto, qualche simpatia,  la ha ancora. Certo se io dico che mi oriento a votare per il Partito democratico, i miei amici votano – per una parte – per il Partito democratico. Poi per entrare nel Partito democratico, bisognerà ragionare.

La collega Conchita Sannino fa l’elenco dei suoi amici: c’è l’ex eurodeputato Giuseppe Gargani…
No, no Gargani è cosa diversa. Dà un giudizio diverso. Gargani voti altro.

Arturo Del Vecchio?
Sì vabbè, ma è uno dei tanti. Non facciamo nomi. Qui stiamo ragionando di politica con una serie di amici. Anche perché il Pd ha una parte importante che viene dalla cultura democristiana: Delrio, Guerini, sono tanti. In periferia poi, non ne parliamo. I democristiani sono ancora la maggioranza del Paese. Sono solo frantumati.

Quindi oggi votano Lega e 5 stelle?

Oggi alcuni votano Lega, altri 5 stelle. Qualcuno è persino nel partito della Meloni. È la prima volta che succede una cosa del genere. Ma lì si tratta di piccole convenienze.

Parla di Raffaele Fitto?
Fitto deve trovare la possibilità di tornare al Parlamento Europeo, non so a fare che. E la Meloni ha bisogno di Fitto per arrivare al quattro percento. È uno scambio di convenienze.

Lei non andrebbe mai con la Meloni?
(Ride) Ma assolutamente no…Io ho una storia nota: posso stare solo in un partito di centro che guarda a sinistra. O dall’altra parte.

Sosterrà Giosi Ferrandino alle europee?
Su questo dobbiamo un attimo decidere insieme. Io veramente non lo conosco neanche. Noi votiamo il partito. E poi le preferenze sono tre, grazie a Dio sono tre.

Non esclude il sostegno a Franco Roberti? O ha preclusioni per l’ex procuratore?
(Negli anni ’90 Roberti si è occupato d’indagini dove veniva citato anche il nome di Pomicino, ndr)
No, preclusioni non ne ho. Io ho la fortuna di non avere risentimenti, che è la chiave della felicità. Oltre che la chiave per continuare a fare politica. Sa cosa diceva Nenni?

Cosa diceva Nenni?
Nella politica non ci sono sentimenti, men che meno risentimenti.

Sul Blog delle Stelle scrivono: il Pd si è alleato col paladino dei vitalizi.
E chi è?

Lei.
Ma io veramente sul vitalizio non ho neanche fatto ricorso. Non che non ne condivida le ragioni. Io capisco che Di Maio abbia un complesso d’inferiorità nei miei confronti, perché probabilmente è campano. Della provincia di Napoli, per essere precisi.

Da cosa suppone questo complesso?
Perché mi cita sempre,  ma qualcuno lo informi che io non ho fatto ricorso.

Perché non ha fatto ricorso? Ha appena detto che ne condivide le ragioni.
Sì, ma devo essere libero di fare la mia battaglia politica.

Che sarebbe?
Se noi equipariamo il vitalizio alla pensione, non dovremmo avere nulla. Perché nessuno dopo vent’anni ha la pensione. La verità è che il vitalizio non è equiparabile alla pensione. Ma siccome l’ignoranza ormai è diffusa, hanno fatto quest’operazione.

A lei quanto hanno tagliato? Il blog delle Stelle scrive che è passato da 4.700 a 2.500 euro.
Mi hanno tagliato 1.300 euro. E che vuole fare? Io il Parlamento lo difendo comunque. Il Parlamento è come la salute.

Cioè?
Si apprezza quando non c’è più. Già molti lo stanno riducendo. Ma io sono d’accordo: i parlamentari vanno ridotti, ma cum grano salis.

I 5 stelle li vogliono ridurre, infatti.
Per me 400 sono sufficienti.

Quindi abbiamo trovato un punto in comune tra lei e i 5 stelle?
Ma uno dovrebbe pensare: a cosa servono i nomi dei partiti? Hanno una radice culturale certo, ma i partiti sono solo un assemblaggio di interessi.

Twitter: @pipitone87

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