Uno dice che le elezioni europee saranno un “referendum tra la vita e la morte“. L’altro ricorda che “l’ultimo a parlare di referendum è stato Matteo Renzi e non gli è andata bene”. Nuova giornata di scontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Nel day after delle proposte di legge del Movimento 5 stelle sul conflitto d’interessi, il suo capo politico lancia un avvertimento all’alleato leghista. “Sul conflitto d’interessi mi aspetto lealtà al contratto. La legge è nel contratto e si deve fare perché abbiano fatto la legge anticorruzione e per contrastare la corruzione la cosa più importante è fare una legge che impedisca ai prenditori, non agli imprenditori, di avere santi in paradiso. Per fare in modo che non ci siano più leggi ad personam o ad aziendam per salvare il business a discapito di tutti gli imprenditori onesti italiani”.

Salvini: “Auguri alle mamme, non a genitrici 2” – “Sì, tutto quello che c’è nel contratto io lo rispetto. Tutto quello che serve a lottare contro la corruzione e l’affarismo io lo condivido. Ma l’emergenza per il Paese, e me lo dicono da nord a sud, sono il lavoro e la riduzione delle tasse“, risponde Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno aveva aperto la domenica di dichiarazioni da San Remo rilanciando la sua battaglia contro la sostituzione delle diciture “madre” e “padre” sulle carte d’identità: “Auguri a tutte le mamme, ma non a tutte le genetrici 2″. Poi aveva definito le elezioni europee come “un referendum tra la vita e la morte, tra il futuro e il passato. O questa Europa la riprendiamo per i capelli adesso o, se domenica 26 non andiamo a votare, ai nostri figli lasceremo uno stato islamico fondato sulla precarietà e sulla paura”.

Di Maio: “Voto è scelta tra noi e chi si tiene gli indagati” – Da San Giovanni Rotondo arriva la replica Di Maio. “L’ultimo che ha parlato di referendum – ricorda il leader del M5s – è stato Renzi e non gli è andata bene. Io non sfido gli italiani, li rappresento”.  Per Di Maio “gli italiani alle europee dovranno scegliere tra che si vuole tenere gli indagati per corruzione nelle istituzioni e chi no. Chi abbassa le tasse nei comizi e chi, invece lo fa davvero. Chi aiuta le persone con il salario minimo, e chi non lo vuole fare. Chi dice che la donna deve stare chiusa in casa a fare più figli”. Tre attacchi al Carroccio con un chiaro riferimento al caso di Armando Siri, l’ormai ex sottosegretario della Lega indagato per corruzione, rimosso dal presidente del consiglio la scorsa settimana. Quindi ha ringraziato il ministro dell’Economia Giovanni “Tria, che ha firmato il decreto ministeriale per risarcire i truffat delle banche”.

Il nuovo fronte del dl Sicurezza bis – Già sabato i due vicepremier avevano polemizzato sul decreto sicurezza bis. Di Maio si era detto “molto deluso” dalla bozza di legge “perché non dice nulla sui rimpatri: Non vorrei che fosse un ennesima iniziativa per coprire il caso Siri e per coprire quello che è successo sulla corruzione in queste ultime tre settimane”.  Il vicepremier del M5s ha più volte attaccato il collega della Lega sui rimpatri:  “Il tema ora non sono gli arrivi – ha aggiunto Di Maio – quelli li abbiamo fermati. Il tema vero, ha continuato, è sui rimpatri, sui quali siamo pronti a dare una mano al ministro dell’Interno”. Ed oggi il vicepremier pentastellato torna alla carica chiedendo di non fare il decreto “per iniziativa elettorale”: “Ieri ho sentito del dl Sicurezza 2 che ancora parla di fermare le partenza, senza affrontare il tema dei 90 o 500mila (ancora non s’è capito) che sono in Italia – ha detto – Invece di fare il decreto per iniziativa elettorale, lavoriamoci qualche settimana, mettiamo i soldi per fare accordi con gli Stati di partenza e facciamo accordi per i rimpatri. Il M5s è a disposizione per aiutare il ministero dell’Interno su una cosa su cui siamo ancora fermi, rimpatri e ricollocamenti in tutto Europa”. Un tema sul quale è intervenuto anche Palazzo Chigi: “I rimpatri sono competenza di Salvini ma siamo disponibili a dare supporto”, fanno sapere fonti della presidenza del Consiglio.

“Un miliardo recuperato dal reddito alle famiglie” – La giornata di Di Maio era cominciata con un annuncio sui social network: “Stiamo lavorando per mettere nero su bianco su un decreto legge la destinazione del miliardo recuperato dal reddito di cittadinanza alle famiglie”, ha scritto il vicepremier in un lungo post su facebook in occasione della festa della mamma. Tra le misure ci saranno il “dimezzamento delle rette degli asili nido; sconti sui pannolini, sulla baby sitter; soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile”. Il leader M5S chiede “a tutte le forze parlamentari, opposizioni incluse, di aprire subito un tavolo di lavoro”. Di Maio è poi tornato a parlare di salario minimo: “Nessun lavoratore deve guadagnare meno di 9 euro l’ora. Conto di approvare la legge sul salario minimo per agosto e da settembre tutti i salari a meno di 9 euro all’ora saranno illegali. E se poi in Europa ci fate diventare tanti, noi facciamo anche il salario minimo europeo e questo diventa una possibilità per livellare gli stipendi”. Quella sul salario minimo era una legge sul quale Di Maio aveva aperto al Pd: “Io avevo fatto una apertura di credito al Pd e avevo detto chiaramente di votare con noi la legge sul salario minimo orario e loro ci hanno risposto che preferivano aumentare gli stipendi dei parlamentari invece di quelli degli italiani. Io so che qualche elettore del Pd non ci crede, ma tutto ciò è surreale e credo che abbia avuto poca risonanza”.

Salvini: “Tav? A Italia serve viaggiare” – Al salario minimo dei 5 stelle, Salvini contro replica con il Tav. “L’Italia ha bisogno di viaggiare. Siamo in una terra come la Liguria e il Piemonte che hanno bisogno di essere collegate al resto d’Europa. Non è l’unico cantiere fermo”, ha risposto a chi gli chiedeva se lo Sblocca Cantieri conterrà una norma pro-Tav. Il ministro dell’Interno è poi tornato ad attaccare Fabio Fazio: “Se la Lega avesse dovuto aspettare, per crescere, l’aiuto di qualche giornalista, banchiere, professorone o finanziere, non saremo mai arrivati dove siamo. Lascio Fabio Fazio con i suoi milioni e il suo Rolex al polso. Faccio a meno della Gruber. Ma visto che siamo a Sanremo ricordo che abbiamo presentato una proposta di legge con un tetto agli stipendi milionari che ci sono in Rai e la possibilità di licenziare”.

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