RF. Sta per “Retractable Fastback”, ma potrebbe anche essere l’acronimo italiano di “fascinosa rivoluzione”. Rivoluzione di un classico ispirato ai classici, peraltro. Il riferimento è alla Mazda MX-5, la sportiva giapponese che, dal 1989, fa battere (forte) il cuore degli appassionati in tutto il mondo. Questione di design, meccanica e piacere di guida: sono poche le vetture che offrono tutto questo. Ancor meno quelle che lo fanno allo stesso prezzo della Miata, l’altro nome con cui è conosciuta la MX-5 nel mondo.

L’idea originale del progetto non è cambiata: offrire una spider leggera, col tetto di tela, che omaggi la tradizione delle scoperte inglesi, affidabile come ci si attende da un prodotto “Made in Japan”. C’è voluto quasi un trentennio affinché Mazda si convincesse a sviluppare ulteriormente il concetto: il risultato, appunto, è la carrozzeria RF, che affianca quella spider e propone un hard-top rigido (con meccanismo di apertura elettrico) che, in pochi secondi, trasforma la MX-5 da coupé a targa. Sacrilegio? Niente affatto: i fondamentali rimangono gli stessi di sempre, ma crescono il comfort e, per Mazda, il possibile bacino di utenza, visto che la RF strizza l’occhio a quelli che di capote in tela proprio non vogliono sentirne parlare.

Certo, i puristi più incalliti potranno obiettare che lamiera e relativo meccanismo di apertura del tetto aggiungono qualche decina di chilogrammi al peso totale della vettura e alzano un filino il baricentro rispetto a quello della spider. Sarà, ma si tratta di dettagli che, probabilmente, persino un navigato pilota farebbe fatica a notare. Data la “bassezza” del veicolo, si siede quasi rasoterra: l’accessibilità all’abitacolo non è delle migliori e all’interno lo spazio è risicato, a misura di corporatura asiatica verrebbe da dire. In compenso, il design minimalista della plancia è piacevole e funzionale, i materiali gradevoli (eccezion fatta per le alette parasole, davvero cheap) e la strumentazione immediata. Belli e contenitivi i sedili Recaro misto Alcantara e pelle, con le casse dell’impianto audio Bose incorporate nei poggiatesta. Il bagagliaio? Diciamo che è meglio viaggiare leggeri…

Alla guida la RF è una MX-5 al 110% e fa di agilità ed equilibrio le sue doti dinamiche più spiccate: lo sterzo, dal carico leggero, è direttissimo, collegato a un avantreno fulmineo. Tanto che l’azione sul volante consente di trasformare la MX-5 in un bisturi che incide curve su curve. Tuttavia, la “signorina” è anche avvezza al sovrasterzo, che emerge sia maneggiando lo sterzo con eccessiva veemenza che quando si pesta troppo in anticipo sul gas in uscita di curva, specie se il fondo è sdrucciolevole. Anche perché l’esp è (volutamente) pigro e concede al retrotreno di allargare più di quanto ci si attenderebbe da un’auto moderna.

Poi la palla passa al motore, una delle ultime interpretazioni sulla piazza del tema “quattro cilindri aspirato” e forse quella definitiva pure per la MX-5 (che, a partire dalla prossima generazione, dovrebbe adottare il motore Skyactiv-X, dotato di compressore volumetrico): 2 litri, 184 cavalli e 205 Nm. Tradotti in sensazioni, significano una bella spinta già ai bassi regimi, dove la coppia non manca ed è amplificata dalla leggerezza intrinseca del mezzo, di poco superiore a 1,1 tonnellate. Una leggerezza che fa la differenza anche in frenata, potente e resistente all’affaticamento.

Il bello inizia a 5 mila giri, quando il propulsore inizia un’entusiasmante scalata verso il limitatore, a quota 7.500 giri. L’ultimo aggiornamento motoristico ha portato in dote sistemi di aspirazione e scarico rivisti, pistoni e bielle alleggeriti nonché un nuovo volano monomassa. Significa che il 2 litri prende giri che è un piacere, con un erogazione di coppia cristallina, in crescendo fino alla fatidica “zona rossa”. Tutto ciò è assecondato dal miglior cambio manuale a 6 marce in circolazione, dagli innesti corti, secchi e precisi: perfetto. Desta qualche perplessità in più l’assetto con ammortizzatori Bilstein: è secco sulle asperità e (nonostante cerchi da 17 gommati con pneumatici 205/45), al contempo, non fermissimo in termini di rollio e beccheggio. Infine i consumi, che rimangono a portata di portafogli: non si fatica a vedere i 13-14 al litro

Mazda MX-5 RF Sport – LA SCHEDA

Il modello: si tratta della quarta generazione della sportiva nipponica, per la prima volta proposta pure con il tetto retrattile in lamiera che la trasforma in un’affascinante coupé-targa

Dimensioni: lunghezza 3,92 m; larghezza 1,74 m, altezza 1,24 m

Motore: 4 cilindri aspirato, 2.0 l, 184 Cv (135 kW)

Consumi medi: 14,5 km/l km

Emissioni C02: 156 g/km

Prezzo: a partire da 34.500 euro

Ci piace: Piacere di guida, design, costi di gestione

Non ci piace: spaziosità interna migliorabile, alette parasole cheap.

Articolo Successivo

Toyota GR Supra, la prova de Il Fatto.it – La GT che emoziona – FOTO

next