I rallentamenti del traffico sono una scocciatura per gli automobilisti, ma possono produrre elettricità da usare per alimentare abitazioni e centri commerciali. È possibile grazie a Lybra, un’idea della startup italiana Underground Power Srl, che ha sviluppato una speciale pedana, capace di convertire l’energia generata dal rallentamento di un mezzo in corrente alternata. Lybra non è una novità assoluta, i test sono iniziati nel 2014 in ambito cittadino. La novità è che adesso entra in autostrada, e in particolare presso il casello autostradale di Cordignano sulla A28 Portogruaro-Conegliano.

Lybra è un rallentatore stradale intelligente, installato sull’asfalto nelle aree in cui i veicoli devono obbligatoriamente rallentare per mantenere la sicurezza stradale. Aiuta le macchine a rispettare i limiti di velocità e ne recupera l’energia cinetica sprecata durante il rallentamento. È lungo 1 metro e largo 3 metri, e può essere installato in successione fino a formare piattaforme energetiche di diversa lunghezza. Ogni installazione è personalizzata e realizzata attorno a specifiche esigenze di rallentamento e di produzione energetica.

Come fa ad aiutare i veicoli a rallentare? Lybra è composto da materiali che, al passaggio dei mezzi, subiscono una deformazione verticale di 3 centimetri, aumentando lo sforzo che le ruote devono fare per procedere. Questo causa un rallentamento, peraltro abbassando l’uso dei freni, quindi la produzione di anidride carbonica dovuta al calore generato dall’attrito delle pastiglie frenanti. Come fa a produrre energia elettrica? La pressione che i veicoli esercitano sulla pedana aziona un generatore elettrico. A questo punto è lecito chiedersi quanta corrente si può produrre con questo sistema. La risposta è che dipende. Dal numero di veicoli che transitano, e dalla velocità a cui si muovono. Autovie Venete, che ha in gestione in tratto su cui verrà installato Lybra, calcola ad esempio circa 5.600 transiti al giorno. Tenuto conto delle due pedane che saranno predisposte, si parla di una produzione massima stimata di 15 mila 767 kWh all’anno. Più che sufficiente per alimentare l’intera barriera.

Il punto fermo è che Lybra dev’essere posizionato in un punto di decelerazione: se i veicoli procedono spediti non dà i risultati voluti, preferibilmente devono transitare sulla pedana a velocità comprese tra 20 e i 70 chilometri orari. I siti ideali per l’installazione sono, quindi, in prossimità prima di incroci, semafori, passaggi pedonali, rotatorie, o caselli autostradali.

Il test in autostrada è stato preceduto da altre prove, fra cui una sulle strade d’accesso e uscita da un grande centro commerciale in provincia di Milano, che ha incassato la certificazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e un’altra presso un centro commerciale in provincia di Vicenza.

Il test sulla A28 verrà condotto per nove mesi, e se farà fronte alle aspettative si aprirà l’opportunità di replicare l’installazione in altri punti nevralgici delle autostrade gestite da Autovie Venete. Resta da capire quanto costa un’installazione di questo tipo: circa 35 mila euro per due moduli, comprensivi di progettazione e messa in opera.

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