Non andrà in prigione a scontare la condanna per evasione fiscale, ma sarà sorvegliato con il braccialetto elettronico. Jérôme Cahuzac, ex ministro delle Finanze francese sotto la presidenza di François Hollande, era stato condannato il 15 maggio 2018 dopo che un’inchiesta dalla procura di Parigi aveva rivelato l’esistenza di suoi conti bancari segreti in Svizzera, nell’isola di Man e a Singapore per un valore complessivo di almeno 3,5 milioni di euro.

La Corte d’appello di Bastia, come riferito da Le Monde, mercoledì 10 aprile ha deciso di rivedere la pena: l’ex ministro dovrà rispettare una restrizione delle ore di uscita e sarà appunto controllato con un dispositivo elettronico. Cauhzac era stato condannato a quattro anni di prigione, di cui due con la condizionale. L’avvocato Antoine Vey, sempre a Le Monde, ha commentato: “Non è né un favore, né un’eccezione. La corte non ha ceduto alla demagogia”.

La notizia ha creato molte polemiche in Francia, in un momento di grande tensione a causa delle proteste dei gilet gialli che proseguono da oltre cinque mesi. “Quando si rubano milioni di euro per nasconderli nei paradisi fiscali”, ha scritto il sindacalista Thomas Portes su Twitter, “e si mente alla nazione ti danno il braccialetto elettronico. Quando si manifesta, arrivano mutilazioni, perquisizioni e arresti. Giustizia di classe”.

Tanti invece i commenti anche sulle pagine Facebook degli account legati ai gilet gialli che hanno contestato la decisione dei giudici di rivedere la pena per l’ex ministro delle Finanze.

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