Addio al ballottaggio per i sovranisti nel cuore di Visegrad, tagliati fuori dal secondo turno delle presidenziali in Slovacchia dove prende forma la possibilità di un cambiamento radicale rispetto al passato. Il volto di queste presidenziali è quello di Zuzana Caputova, avvocatessa 45enne liberale e ambientalista critica nei confronti di un governo la cui stabilità è stata minata dall’omicidio del giornalista d’inchiesta Jan Kuciak. Caputova, sostenuta dal presidente uscente Andrej Kiska e che ha sostenuto le proteste di piazza anti-governative, ha guadagnato il il 40,57% dei voti, e il 30 marzo – giorno del ballottaggio – sfida l’altro candidato europeista Maros Sefcovic, 52 anni, vicepresidente della Commissione europea sostenuto dal partito al potere Smer-Sd, che ha ottenuto soltanto il 18,66%. Tagliati fuori Stefan Harabin (14,15), giudice della corte suprema e anti-migranti che si è definito l’unico candidato nazionale e contro “il diktat dell’Ue”. Si ferma al 10% Marian Kotleba, esponente dell’estrema destra, contro i rom e le elite ed estimatore di Jozef Tiso, prete che divenne presidente del Consiglio e alleato dei nazisti dopo l’occupazione della Slovacchia da parte delle truppe tedesche.
Chi è Zuzana Caputova – La vittoria dell’avvocatessa Zuzana Caputova al primo turno delle elezioni presidenziali in Slovacchia riflette il desiderio degli elettori di cambiare il sistema. Lo scrive oggi stampa nazionale, secondo cui questo desiderio si è manifestato con forza dopo l’omicidio del giornalista Jan Kuciak. Kuciak, come è noto, si occupava dei presunti legami tra il partito dell’ex premier Robert Fico – lo Smer – e la criminalità organizzata. Caputova ha partecipato l’anno scorso alle manifestazioni organizzate dopo l’omicidio del giornalista Kuciak, assassinio che ha provocato una crisi politica nel Paese di 5,4 milioni di abitanti, membro dell’Unione europea e della Nato. Appoggiata dal presidente uscente, Andrej Kiska, Caputova esorta a lottare “contro il male” e vuole ristabilire la fiducia nello Stato. Al contrario, presentandosi con lo slogan ‘Sempre per la Slovacchia, Sefcovic ha promesso di rafforzare i vantaggi sociali per gli anziani e le giovani famiglie.
“Caputova ha convinto la gente che sceglie la via della verità e della decenza di poter fare da contrappeso a coloro che imbrogliano e distruggono lo Stato di diritto – ha scritto il quotidiano Sme -. È riuscita a convincere di essere capace di mantenere le pratiche mafiose lontano dal palazzo presidenziale”. Dal primo discorso dei due rivali trasmesso stamane dalla tv pubblica sono emersi i temi chiave della campagna prima del secondo turno: il problema della migrazione e i valori liberali contro quelli cristiani. “Per me la base sono i valori cristiani quali la compassione e l’amore per il prossimo, anche per le minoranze. Il Paese dovrebbe unirsi su questa base”, ha detto Caputova, secondo la quale i valori cristiani non sono in contrasto con il suo atteggiamento liberale.
I due sfidanti al ballottaggio – La 45enne vicepresidente del partito non governativo Slovacchia progressista è entrata nella politica nel 2017. Prima di allora si batteva come attivista contro una discarica illegale a Pezinok ed il suo impegno in questo campo le è valso il premio Goldman per l’ambiente. Caputova è nota anche per essersi impegnata per i diritti degli omosessuali. Il suo rivale, il 52enne Maros Sefcovic, invece, promuove la famiglia tradizionale e i valori cristiani, nonostante negli anni Ottanta fu membro del Partito comunista che nell’ex Cecoslovacchia comunista perseguitava le chiese. Nel 2009 ha assunto la carica di Commissario europeo per l’istruzione, la cultura e la gioventù e dal 2014 è vicepresidente della Commissione Ue per l’Unione dell’energia e il clima. Nel primo turno Caputova ha ottenuto il 40,57% dei voti, mentre Sefcovic è finito secondo con il 18,66%. L’affluenza alle urne è stata di circa il 49%. Il secondo turno è previsto per il 30 marzo.