Ogni volta che inizia un mondiale, gli interrogativi che avvolgono la vigilia della prima gara sono sempre gli stessi.

Da parte degli appassionati sarà quello di verificare che le impressioni, percepite durante i test pre stagionali siano state corrette, da parte dei tecnici dei team, invece, sarà quello di verificare che le comparazioni virtuali fatte tra la propria vettura e quella degli avversari siano attendibili. Valutare, insomma, se ci si trovi realmente dove si presumeva di essere. Immaginarsi in prima fila e ritrovarsi qualche fila più indietro è un incubo che molti tecnici hanno alla vigilia della prima gara.

Per quanto il tracciato di Melbourne, il primo dell’anno, essendo un circuito “cittadino” non aiuterà certo a comprendere fino in fondo il potenziale di una vettura, ma sarà un primo banco di prova dove realmente le squadre spingeranno fino in fondo per conquistare la pole position e la vittoria.

Si potrà verificare, finalmente, se la filosofia della Ferrari sia migliore di quella della Mercedes, o viceversa. Se, ad esempio, l’ala anteriore pensata a Maranello per la Ferrari, ma anche per l’Alfa Romeo Racing, saranno efficace come si era pensato. Più giusto cercare di replicare lo scorrimento dei flussi ai lati della vettura per migliorare l’efficienza aerodinamica, come avveniva fino all’anno scorso, o cercare semplicemente più carico aerodinamico e maggiore potenza per contrastare l’aumento di drag?

Newey con la sua Red Bull si pone a metà tra le due soluzioni. Un’ala, si pensata in stile Mercedes ma una vettura pronta semmai, immediatamente, ad adattarsi all’ala italian style, come direbbero gli inglesi. La RB15 mantiene, infatti, le caratteristiche d’assetto picchiato (rake) utilizzato ancora dalla Ferrari e, nel caso in cui si verificasse che, l’ala della SF90 fornisse effettivamente dei vantaggi, questa sarebbe facilmente applicabile alla macchina anglo austriaca molto più vicina, per filosofia tecnica e aerodinamica, alla Rossa che alle frecce d’argento. Anche quest’ultima, infatti, seppur in modo più contenuto e meno evidente rispetto a Ferrari e Alfa, devia con la sua ala i flussi verso l’esterno, ma non ne fa un punto fondamentale della propria aerodinamica, proprio perché, visto il suo assetto meno picchiato, ne ha meno necessità.

La pista ci dirà chi avrà avuto ragione, per ora la griglia virtuale recita Ferrari in prima fila, Mercedes a inseguire e Red Bull di “rincorsa”… Melbourne confermerà o sconfesserà. Buon mondiale a tutti.

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