Salone di Ginevra 2019: FCA c’è. Come mai prima d’ora. Alla rassegna ginevrina va in onda il futuro del gruppo italoamericano, che punta tutto su Alfa Romeo, Jeep e, in parte, Fiat. Un cocktail di prototipi e modelli finiti più o meno vicini alla produzione che definiscono concretamente le prossime mosse strategiche della multinazionale, passando per l’elettrificazione e l’arrivo di veicoli confezionati per stregare il mercato.

“C’è chi pensa che Fca sia scettica sull’elettrico. Non c’è niente di più lontano dalla realtà e le presentazioni di oggi lo dimostrano”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Fca Mike Manley aprendo il valzer delle novità, a stand “unificati” per l’occasione.

Si comincia con la show-car Alfa Romeo Tonale, che anticipa forme e contenuti di un inedito suv compatto, pronto a posizionarsi al di sotto della Stelvio per andare a battagliare in un segmento agguerritissimo e in costante crescita. Sotto la scocca la vettura nasconde una meccanica ibrida plug-in (di cui, però, non sono stati dichiarati i dati tecnici), alla prima assoluta sotto un’auto del Biscione. Il resto lo fanno una fusione degli stilemi più cari alla marca, come lo scudetto anteriore, più in risalto che mai. Lo spirito da sport utility di taglia urbana va a braccetto con forme atletiche, levigate, e con interni orientati al guidatore, digitalizzati e connessi alla rete.

“Finalmente cominciamo a vedere il futuro“, ha commentato il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso, dal momento che il nuovo modello verrà prodotto nello stabilimento di Pomigliano D’Arco. Dichiarazioni condivise dal coordinatore nazionale Fim per il settore automotive, Raffaele Apetino, il quale ha spiegato che ” il nuovo C-Suv affiancherà l’attuale Panda in modo da poter produrre nel sito partenopeo due modelli di vetture. Una notizia che attendevamo da tempo dopo anni di sacrifici dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che in questi anni hanno creduto negli accordi sottoscritti con Fca”. Uno spiraglio di luce, dopo la tempesta sindacale dei giorni scorsi.

Dopo il Biscione, è stato il momento di Fiat. E’ infatti ancora più innovativa la “Centoventi”, ghiotta anticipazione della Panda di prossima generazione. Il nome del prototipo omaggia il 120esimo anniversario della marca torinese, che vuole tornare ai propri valori fondamentali, quelli della “mobilità democratica”. Ma senza perdere d’occhio la più grande direttrice dell’automotive odierno (e venturo), ovvero l’elettrificazione.

Altro pilastro progettuale è l’infinita possibilità di personalizzazione che, come mai prima d’ora, permetterà ai clienti di configurare interni, accessori (fra cui 4 tettucci, 4 paraurti, 4 copriruota e 4 pellicole esterne) e adattare gli spazi in base alle necessità individuali. Il tutto il 3,68 metri di lunghezza. E persino l’autonomia elettrica sarà affidata a un battery pack modulare, con batterie aggiuntive acquistabili o noleggiabili e raggio d’azione compreso fra 100 e 500 km.

Infine, le nuove Jeep Renegade e Compass con tecnologia ibrida plug-in, dotate di batterie che possono essere ricaricate sia mediante il motore a combustione interna sia attraverso cavo di ricarica esterno. La marca americana assicura che la meccanica elettrificata è del tutto compatibile con lo spirito Jeep e, anzi, ne rappresenta un ulteriore arricchimento.

Renegade e Compass plug-in, assicurano circa 50 chilometri di autonomia a zero emissioni a una velocità massima di circa 130 km/h. Dopo tale soglia entra in azione l’endotermico quattro cilindri turbo da 1300 cm3. Le potenze di sistema sono comprese tra 190 e 240 Cv a fronte di emissioni di CO2 omologate inferiori ai 50 g/km. La trazione all’assale posteriore non viene fornita dal tradizionale albero di trasmissione ma dal motore elettrico dedicato: per il costruttore ciò “permette di svincolare i due assi e gestire la coppia erogata in maniera indipendente e migliore rispetto ad un sistema meccanico”. Sul mercato arriveranno nel 2020.

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