©AndreaRaffin / KikaPress

Sembra ieri che un anno fa eravamo qui su Facebook a parlare del Festival e invece era un anno fa, mentre adesso siamo qui a parlare del Festival. Non so a voi, ma a me tutti ‘sti cambiamenti spaventano. Iniziamo.

Sigla, “Voglio andar via” (ma come? È appena iniziato) con Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele su un trespolo che cantano, sotto di loro dei giovani ballano e altri fanno un coretto tipo “uo o ua o ua o o o”. Sembrava di essere ad Amici e invece no, è il festival e questi sono i presentatori. Quest’anno non sono previste eliminazioni, così non ci rimane male nessuno. Poi c’è la giuria da casa, il televoto, quelli della bassitalia, i padani, la giuria di qualità, quella che fa schifo… insomma le solite cose, poi c’è Tim che gestisce il televoto e le scommesse sui cavalli. Si inizia coi big.

Francesco Renga – Aspetto che torni
Una tipa grida “Sei bellissimo” e viene picchiata dai buttafuori. Canzone ruffiana, non si capisce niente, si capisce la parola madre e altre parole ruffiane del caso.

Nino D’Angelo e Livio Cori – Un’altra luce
Chi sia Livio Cori non lo sa nessuno, forse è uno che fa i cori. Invece no, prende pure delle iniziative vocali interessanti e la sua voce si intreccia con quella di Nino D’Angelo creando quel simpatico effetto #nonsicapisceuncazzo. Canzone bilingue abbastanza brutta, mi è piaciuta molto.

Nek – Mi farò trovare pronto
Lo Sting di Sassuolo si presenta col chiodo e inizia a cantare alla Nek, grande assente Laura, però lui è pronto. Maraglio, ma pronto. E non è mica poco per essere all’altezza dell’amore. È pronto, tipo quel prodotto di una volta, quello per lucidare i mobili.

Pubblicità con Bocelli vestito da corvo Rockfeller che beve un caffè, molto bella. Fa pensare.

Zen circus – L’amore è una dittatura
Canzone tutta d’un fiato, senza respiro, vocali aperte. Sull’arrivo degli sbandieratori vestiti di nero parte una schitarrata alla cazzo e il brano decolla. Alla cazzo. Fine. Qualcuno applaude credendo di aver visto Cocciante.

Il Volo – Musica che resta
Momento di giovani anziani che dicono di essere il sole in un giorno di pioggia, però urlato, quindi un sole che urla con la voce da tenore. In un giorno di pioggia. Applausi scroscianti. Ombrelli aperti.

Loredana Bertè – Cosa ti aspetti da me
Gonna mozzafiato, capelli blu, vestito da Pokémon, Loredana grida “ Che cosa vuoi da me? Che cosa vuoi per me? Tanto non lo sai, tanto non lo vuoi…”. Arriva un infermiere, porta una tisana, una pillola e il brano termina. Una domanda aleggia nell’etere “Ma con chi ce l’aveva?”

Arriva Andrea Bocelli col chiodo (Bisio lo saluta da lontano), si siede al piano e canta un brano disneyano. Poi arriva Baglioni vestito da Bocelli e canta. È un tripudio di ooooooooooooooooo dentro l’animaaaaaaaaaa. Inevitabile la standing ovation per l’artista di Sorrento che prosegue esibendosi insieme al figlio Matteo di 21 anni. Molto bravi, per ora i migliori, ma sono fuori concorso.

Daniele Silvestri – Argento Vivo
Un batterista alla Whiplash, Daniele Silvestri parla di carcere, poi arriva un maraglio vestito di nero che fa del rap, tale Rancore. Premio della critica già assegnato. Senza rancore.

Poi è arrivato Bisio che ha iniziato un pippone sui migranti mix Passerotto non andare via e io sono andato a letto a leggere Serotonina che era meno deprimente. E vi ho detto tutto.

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