Primo via libera della commissione Affari costituzionali della Camera al ddl sul Referendum propositivo. Il testo di riforma costituzionale andrà in Aula a Montecitorio il 16 gennaio. A favore del testo hanno votato M5s e Lega, contro Pd, Forza Italia e Fdi. Non hanno invece partecipato al voto Leu (con Roberto Speranza) e +Europa (con Riccardo Magi) che hanno dichiarato di voler tenere aperto il dialogo, ma chiedono modifiche dell’assemblea. L’intenzione della maggioranza era quella di riuscire a instaurare un dialogo con le opposizioni per poter arrivare a un ddl condiviso, ma il Pd ha dichiarato che in Aula farà una “battaglia molto dura”: “La discussione”, ha detto il capogruppo democratico in commissione Gennaro Migliore, “ci porta a una netta contrarietà rispetto al testo. L’unica modifica positiva è l’emendamento del nostro Ceccanti, che ha introdotto il quorum, un passo avanti che però è per noi insufficiente”. Proprio sul quorum si è infatti registrata una prima intesa: la maggioranza ha votato a favore del quorum al 25 per cento, così come proposto dai democratici.

Esulta invece il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta Riccardo Fraccaro: “E’ un momento storico per il nostro Paese. Siamo felici ed orgogliosi che arrivi in Parlamento una riforma che permetterà alle istituzioni di dialogare con il popolo e ai cittadini di partecipare attivamente alla vita decisionale attraverso nuovi strumenti di democrazia diretta”. Secondo Fraccaro, c’è un tentativo concreto di cooperare anche con le altre forze politiche e cercare di evitare di arrivare allo scontro: “L’approvazione da parte della commissione Affari costituzionali della Camera del mandato alla relatrice Fabiana Dadone è l’ultimo miglio di un lungo percorso in Commissione che ci ha visti impegnati a cercare il più ampio consenso con tutte le forze politiche. Abbiamo colto osservazioni giunte da minoranze ed esperti auditi in Commissione, ben consapevoli che la Costituzione è di tutti e non di una sola parte politica. Siamo soddisfatti del lavoro di confronto e dialogo svolto finora, intendiamo proseguire su questa strada che ha permesso di arrivare al quorum strutturale zero e deliberativo al 25% con cui si impediranno le pratiche ostruzionistiche che mortificano uno strumento prezioso di partecipazione popolare come il referendum. Al tempo stesso, con questa formula verrà garantirà l’approvazione di proposte con un largo consenso da parte dei cittadini”. E ha concluso: “Abbiamo fatto un grande passo avanti per far sì che democrazia diretta e rappresentativa possano integrarsi al meglio nell’interesse del popolo e nel pieno rispetto della centralità del Parlamento. Ora proseguiremo spediti per approvare quanto prima la riforma e portare così l’Italia nella Terza Repubblica“.

 

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