I professionisti della grafica hanno molti buoni motivi per prendere in considerazione il nuovo monitor LG 32UL950. È un top di gamma che offre, a fronte di un prezzo elevato, immagini a risoluzione 4K, la possibilità di controllare l’intensità della retroilluminazione a zone (local dimming), l’HDR (High Dynamic Range, visualizza una gamma più ricca di colori, bianchi più luminosi e neri più profondi) e copertura dello spazio colore DCI-P3 del 98%. Inoltre, offre un doppio connettore Thunderbolt 3, una buona qualità costruttiva, la possibilità di regolare altezza e inclinazione e di usarlo in modalità verticale, e una qualità di riproduzione audio più che accettabile. Non dimentichiamo il software Screen-Split facile da usare, e la certificazione DisplayHDR600. D’altro canto, sono da segnalare due aspetti non del tutto positivi: la frequenza di aggiornamento di “soli” 60Hz, e un prezzo di 1.400 euro che è elevato, e che non lo rende alla portata di tutti.

Rispetto ai predecessori, il 32UL950 presenta un design completamente rinnovato, con ingombro ridotto di 71,8 x 4,5 x 41,4 centimetri senza considerare lo stand. Il rivestimento sul retro è realizzato interamente in plastica con finitura opaca, che evita riflessi indesiderati. Oltre che sulla scrivania, può essere appeso al muro grazie all’attacco VESA. La parte anteriore è pulita, e una volta acceso colpiscono le cornici estremamente sottili su tutti e quattro i lati. Nella parte inferiore c’è il classico joystick che permette di gestire i menu e le impostazioni del monitor.

La base di sostegno permette la regolazione in altezza, da un minimo di 7,5 centimetri a un massimo di 19 centimetri, l’inclinazione e la rotazione. I connettori sono nella parte posteriore: una porta HDMI 2.0, una DisplayPort 1.4, due porte USB C con Thunderbolt 3 e output di 60 Watt, uscita cuffie e due porte USB 3.0. Una dotazione completa, che permette di collegare il monitor a più sorgenti contemporaneamente, oppure di ricaricare il notebook mediante la porta Thunderbolt 3.

Gli altoparlanti integrati sono due unità da 5Watt ciascuna con bassi potenziati. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla resa, tanto che a volumi medi, subito dopo aver installato il monitor, non ci siamo resi conto che l’audio proveniva dal monitor anziché dal nostro impianto audio. Alzando il volume i toni tendono a distorcersi e viene a mancare un po’ di profondità, ma per chi non ha particolari esigenze sono sufficienti.

Il pannello è un Nano IPS da 31,5 pollici con fattore di forma 16:9. Beneficia della certificazione VESA DisplayHDR 600, il che significa che soddisfa i requisiti che richiedono una luminanza di picco di 600 candele al metro quadro e processo dell’immagine a 10bit (8bit + A-FRC). In realtà la luminosità si ferma a sole 450 cd/m², è poi la tecnologia Nano IPS di LG ad alzare la luminosità fino a un valore massimo di 750 cd/m² a seconda dell’immagine visualizzata. La stessa tecnologia permette anche di alzare il contrasto con un valore che si ferma a 1300:1, superiore rispetto ai normali display IPS.

Il monitor ha un certificato di calibrazione di fabbrica incluso nella confezione ed è compatibile con la maggior parte dei calibratori e dei software di calibrazione attualmente disponibili. La finitura antiriflesso è efficace anche con la luce diretta, quindi si può usare questo monitor anche in ambienti molto luminosi, come gli studi di architettura.

La frequenza di aggiornamento si ferma a 60Hz, che è un valore considerato modesto dai videogiocatori più incalliti. Se consideriamo l’utenza professionale a cui il prodotto è destinato, tuttavia, risulta del tutto normale. In questo caso infatti ha ben più rilievo ha la copertura del 98% sullo spazio colore DCI-P3, e del 135% sull’sRGB, caratteristiche che rendono la cromia del monitor naturale, con una riproduzione dei colori sempre precisa.

LG ha inoltre dotato questo monitor della tecnologia Daisy Chain 4K, grazie alla presenza della Thunderbolt 3. Significa che si potranno usare due monitor uno di fianco all’altro, collegando uno dei due a un PC dotato di porta Thunderbolt, e il secondo monitor al primo tramite un altro cavo Thunderbolt.

Grazie alla diagonale di 32 pollici la leggibilità dei contenuti è più che soddisfacente, nonostante la risoluzione elevata di 3.840 x 2.160 pixel. Utilizzando il software di gestione LG ScreenSplit, che consente di ridimensionare automaticamente programmi e finestre trascinandole su una determinata porzione dello schermo, abbiamo lavorato con lo schermo suddiviso in quattro porzioni uguali, senza rinunciare a nulla e godendo di una visione ottimale di tutti gli elementi. Nell’uso quotidiano questo dona un’enorme flessibilità, in quanto permette di poter gestire più contenuti simultaneamente aumentando in maniera efficace la produttività.

La più che adeguata calibrazione di fabbrica e la copertura del 98% dello spazio colore DCI-P3, tornano poi molto utili quando si lavora a pieno schermo con programmi di foto e video editing. In entrambi i casi si può visualizzare la foto quasi nel pieno della sua risoluzione. Editando video a risoluzione nativa in 4K, si apprezza non solo la definizione e la gradazione cromatica eccellente, ma il poter avere a portata di mano tutti gli strumenti di correzione colore necessari per arrivare a un’immagine accurata. A tale caratteristica si aggiunge poi il Local Dimming, che si può anche disattivare a seconda delle preferenze, ma che quando attivo contribuisce a un controllo migliore della retroilluminazione, senza fughe di luce e un’immagine molto uniforme.

LG include nel suo menù diverse modalità di immagine, tra cui una completamente personalizzabile dall’utente, Vivid, DCI-P3, sRGB e tante altre. Abbiamo usato nella maggior parte del tempo le modalità Standard e DCI-P3, sicuramente le più fedeli da un punto di vista cromatico, mentre siamo rimasti sorpresi dal comportamento del monitor quando si attiva l’HDR dalle impostazioni di Windows. I colori non risultano falsati ed effettivamente la visione di contenuti 4K HDR su Youtube e Netflix gode di tali impostazioni, con gradazioni di colori e contrasti prodotti in maniera ottimale. La gestione del nero aiuta a non far perdere dettagli nelle zone più scure, mantenendo sempre un’ottima visibilità.

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