Sono pronti a incontrare Luigi Di Maio. E anche ad andare fino a Roma per un faccia a faccia. Dopo che i 5 stelle hanno dichiarato pubblicamente il loro sostegno ai Gilet gialli, due dei portavoce più rappresentativi hanno detto di essere disponibili al dialogo. Il movimento di protesta francese non è strutturato e non ha dei referenti ufficiali, ma ci sono alcuni volti che per il momento sono emersi più degli altri. Il primo è Eric Drouet, arrestato a inizio gennaio per aver organizzato una manifestazione non autorizzata. “Sono sempre molto contento delle varie espressioni di sostegno”, ha detto all’agenzia Ansa. “Per noi è un appoggio molto importante” e l’incontro a Roma “è assolutamente fattibile”. Ingrid Levavasseur, un’altra delle esponenti più in vista, ha invece dichiarato: “Sono fiera di constatare che il nostro movimento si spinga ben oltre i nostri confini. Contenta che una persona come Di Maio ci tenda la mano, sono pronta ad afferrarla, per spingerci ancora più forte e più lontano. Oggi più che mai abbiamo bisogno di strutturarci e il messaggio del M5s è qualcosa di molto potente”. Solo ieri però Jacline Mouraud, considerata ex portavoce, aveva chiuso la porta a ogni dialogo. Mouraud è l’unica ad aver annunciato che correrà alle prossime Europee con il partito Gli emergenti.

Oggi Di Maio, in un’intervista a il Fatto Quotidiano, ha rivelato i nomi dei leader europei che ha incontrato a Bruxelles in vista della formazione del nuovo gruppo. E si è anche rivolto ai gilet dicendo di auspicare un incontro. Nella foto diffusa da Di Maio, ci sono i politici europei che hanno accettato l’invito: il polacco Pawel Kukiz, il croato Ivan Sincic e la finlandese Karolina Kahonen. “Sono leader di movimenti che nei loro Paesi sono alternativi a quelli tradizionali, sono nati da poco”, ha detto, “e sono giovani, ma hanno un consenso sempre maggiore. Sono le energie più fresche e belle dell’Europa. Su alcune cose non la pensiamo allo stesso modo, ma stiamo preparando un manifesto comune la cui stella polare sarà la democrazia diretta. Il nostro sogno è un’Europa con più diritti sociali, più innovazione e meno privilegi. Un’Europa che mette al primo posto i bisogni dei cittadini. Nei prossimi giorni incontrerò alcuni rappresentanti dei gilet gialli, se leggete le loro rivendicazioni, sono le nostre, speriamo si presentino alle europee”.

L’annuncio di Di Maio ha sollevato anche perplessità dentro il gruppo dei 5 stelle. “Non so se quell’endorsement sia stato un errore”, ha detto all’Adnrkonos la deputata Doriana Sarli, “certamente non è stata una cosa di cui si è discusso, come al solito. Non ne abbiamo parlato: non è un tema che è stato condiviso. E’ una idea di Luigi, buona o cattiva non so giudicarla. Se ne avessimo parlato avremmo capito la strada giusta”. Quindi ha chiesto: “Perché pragmaticamente non ci rivolgiamo a entrambe le parti visto che dovremmo essere ‘oltre’ la destra e la sinistra? Il sospetto è che tutto questo ‘oltre’ alla fine non siamo più, e considerando che veniamo da Dario Fo tutto questo è un po’ inquietante”. Polemica anche la senatrice Elena Fattori: “A preoccuparmi più che il tentativo di agganciare il complesso mondo dei gilet gialli è il gruppo polacco di estrema destra”. Il riferimento è a Kukiz’15, partito guidato dal cantante e attore Pawel Kukiz, il quale in passato si è dichiarato contrario all’aborto e all’adozione di bambini da parte di omosessuali. “Va bene che in Parlamento europeo bisogna per forza allearsi, ma abbiamo una preoccupante predilezione a dirigere il nostro pragmatismo verso l’estrema destra”.

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