Gilet gialli, “Atto VIII“. Il movimento che tra novembre e dicembre è sceso in piazza in tutta la Francia e per settimane ha tenuto sotto pressione Emmanuel Macron, ha dato vita all’ottavo sabato di manifestazioni in diverse città francesi, tra cui Parigi, dove circa 4mila persone si sono radunate sugli Champs-Elysées, accanto all’Arco di Trionfo. Dopo aver manifestato durante la mattinata in un clima di calma, i dimostranti si sono scontrati con le forze dell’ordine e poi hanno sfondato con una scavatrice la porta del Ministero dei rapporti con il parlamento dove ha sede l’ufficio del portavoce del Governo, Benjamin Griveaux, che è stato evacuato assieme ad alcuni suoi collaboratori. 

I circa 15 individui che hanno sfondato la porta con una macchina da cantiere, erano vestiti in parte con gilet gialli in parte completamente di nero. Sono entrati nel cortile attorno alle 16:30, proprio durante i disordini a fine manifestazione nel quartiere, e hanno danneggiato i veicoli parcheggiati, prima di darsi alla fuga. Diverse persone sono rimaste ferite invece durante gli scontri con la polizia, avvenuti quando un gruppo di persone ha tentato di superare la passerella Léopold-Sédar-Senghor per tentare di attraversare la Senna e dirigersi verso l’Assemblea nazionale. Il passaggio, scrive Bfm-tv, era vietato dalla prefettura e i manifestanti hanno tentato di forzare un cordone di polizia, intervenuta per fermarli. Sono stati esplosi gas lacrimogeni. I feriti sono stati colpiti dalla polizia con i cosiddetti ‘flash ball’, proiettili non letali, nel momento in cui si trovavano nei pressi di un barcone in fiamme sulla Senna.

“Manifesteremo qui tutti i sabati, continueremo per tutto il 2019″, ha annunciato in mattinata al megafono Sophie, una dei manifestanti. “Faremo sì che i cittadini si riprendano il potere. Vogliamo degli stati generali organizzati dal popolo per il popolo”. Altri hanno gridato chiedendo le “dimissioni di Macron”, mentre accendevano fumogeni e bloccavano il traffico. Altri gilet gialli si sono radunati presso l’aeroporto di Beauvais, dove sono stati bloccati dalla polizia, ma senza scontri, e al porto di Ille-et-Vilaine a Saint Malo. Blocchi stradali o ferroviari anche a Avignone, Marsiglia, Sedan (Ardenne).

Sono state 25mila le persone a scendere in piazza in tutto il Paese, secondo Le Figaro che città fonti delle forze di sicurezza. Alcune migliaia hanno protestato a Bordeaux, Tolosa, Montpellier, Nantes e Rouen. Scontri e lancio di lacrimogeni a Caen, in Normandia. La polizia ha usato i gas anche a Le Mans, dove verso le 15 un gruppo di dimostranti ha cercato di erigere barricate ai margini della dimostrazione, nel centro cittadino. A Bordeaux erano 4.600 a manifestare, ritrovando lo stesso livello della partecipazione pre-feste e consacrando la città come un bastione del movimento e un gruppo ha danneggiato una porta d’ingresso del municipio. “Gli opportunisti violenti s’infiltrano per spaccare, attaccare poliziotti e gendarmi e quelli che glielo permettono” devono “prendersi le proprie responsabilità”, ha scritto il direttore della polizia regionale, Eric Morvan. A Rouen, uno dei 2mila dimostranti è stato colpito alla testa, mentre a Montpellier quattro agenti sono stati lievemente feriti da lanci di pietre e bottiglie. A Tolosa il numero dei dimostranti è aumentato a 2mila persone, rispetto alle 1.350 di sabato scorso, senza incidenti. A Lione il corteo è stato erratico e per un breve periodo ha anche coinvolto l’A7 che passa in città. Tesa la situazione a Digione, con lanci di pietre e oggetti cui la polizia ha risposto con lacrimogeni. Manifestazioni anche in Belgio, con cortei a Bruxelles, Namur, Charleroi, Louvain, Anversa e Hasselt.

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