Nel 2017 oltre 50.000 giovani talenti se ne sono andati dal nostro Paese (secondo il rapporto 2017 della Fondazione Migrantes). Molti di questi sono artisti e musicisti. In un momento in cui, in Italia, le orchestre vengono smembrate e i teatri vengono chiusi, lo Stato ha deciso di basare le assunzioni nei conservatori solo sull’anzianità invece che sul merito e il curriculum. Si pensi che, se il direttore d’orchestra Riccardo Muti volesse oggi insegnare in conservatorio non potrebbe farlo perché non avrebbe abbastanza punti! Pur sostenendo che sia un sistema ingiusto, sono tanti i giovani talenti che vorrebbero restare. Alcuni di questi stanno cercando di far sentire la propria voce.

Come Andrea Bologna, 25 anni, violinista di grande talento. Diplomato in conservatorio, in sette anni anziché dieci, è stato spalla (il violino che dà il tempo agli altri musicisti subito dopo il direttore) nella Junior Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Quando lo Stato italiano decide di stabilire le carriere solo sulla base dell’anzianità e non sul merito e il curriculum, Andrea sceglie di accettare una borsa di studio offerta in Germania e si trasferisce lì, insieme al suo violino. “I tedeschi – spiega Andrea – hanno creato un sistema che permette ai giovani come me di maturare esperienza e allo stesso tempo riuscire a vivere di musica. Da noi, invece, un artista è costretto a suonare gratis e fare qualche altro lavoro per sopravvivere. Le possibilità di resistere diventano a questo punto davvero basse”.

Andrea, però, è in Italia che vuole vivere e lavorare ed è molto arrabbiato per la mancanza di opportunità, di meritocrazia, per la chiusura dei teatri stabili e delle orchestre. Dopo il diploma ha provato a restare un anno nel suo Paese ma senza accedere a nessuna opportunità, mentre la Germania, che storicamente investe molto sui musicisti, lo ha attirato offrendogli un “Master of Music”. Molti suoi amici e colleghi sono volati in Inghilterra, Austria, Germania e Svizzera.  Andrea si trova nell’esatto momento della vita in cui deve scegliere se andare o restare. Rabbia e voglia di emergere si mescolano, sacrificio e rivalsa diventano un’unica espressione nei suoi occhi.

I musicisti come Andrea chiedono da anni una riforma nelle modalità di assunzione e carriera interna ai conservatori, cosa che di fatto non arriva. Chiedono che esista una graduatoria legata ai meriti e non solo ai punti di anzianità com’è adesso. Gli ultimi concorsi per docenti risalgono agli anni Novanta, poi ci sono state graduatorie nazionali per titoli e/o anni d’insegnamento utili per l’accesso al ruolo. A queste si è aggiunta una babele di graduatorie interne. “Come faccio a diventare un violinista affermato se nel frattempo sono costretto a cambiare lavoro per vivere?” chiede Andrea.

Gli inviati di Riparte il futuro, la community digitale italiana che da anni si batte per sconfiggere la corruzione nel nostro paese, hanno incontrato 12 italiani under 40, che hanno deciso di resistere nel paese più corrotto d’Europa, sfidando con coraggio l’immobilità del sistema con attività imprenditoriali, proteste e persino opere d’arte. Le loro storie sono pubblicate ogni due giorni anche su ilfattoquotidiano.it.

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