Il governo intende riportare indietro le lancette sulla governance di Inps e Inail, tornando ai consigli di amministrazione di quattro o sei membri che erano stati cancellati dal governo Berlusconi nel 2010 e sostituiti con un presidente factotum. Gli attuali presidenti Tito Boeri e Massimo De Felice, il cui incarico scadrebbe rispettivamente a febbraio 2019 e novembre 2020, verranno dunque fatti decadere e i due enti potrebbero essere commissariati in attesa della nomina dei cda. E’ questa, secondo l‘Ansa, la soluzione scelta dall’esecutivo, che inserirà la norma nel decreto su Quota 100 e reddito di cittadinanza atteso in consiglio dei ministri la prossima settimana.

Nei mesi scorsi Boeri, nominato nel 2014 dal governo Renzi, si è spesso scontrato con il governo sia sulle stime degli effetti del decreto Dignità sia sulla quantificazione dei costi di quota 100 e in particolare dell’impatto sul debito implicito, il valore attualizzato di tutte le spese e entrate pensionistiche future che deriveranno dalla possibilità di andare in pensione, tra quest’anno e il 2021, se si totalizzano 62 anni di età e 38 di contributi.

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Reddito e quota 100, la bozza del decreto: assegno a stranieri residenti da 10 anni. Cambia gestione Inps e Inail: tornano cda

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