Il suo pensiero torna ancora al referendum del 4 dicembre 2016, alla “sensazione che ho provato andando a letto quella sera” di più di due anni fa: “Un’occasione persa dall’Italia”. Perché oggi “gli italiani hanno scelto di andare con questi“, dei “cialtroni”, ma lui, Matteo Renzi, “alla fine al governo” ci può “anche tornare“. L’ex premier in un’intervista al settimanale Oggi, in edicola giovedì, ribadisce il suo impegno per la politica, anche dopo l’esperienza televisiva, il documentario ‘Firenze secondo me‘, il racconto della “Madonna del Cardellino” mentre Matteo Salvini “è andato ad abbracciare un ultrà”. “Non mollo di un centimetro”, dice Renzi che derubrica a “fantapoliticala possibilità di fondare un suo partito e ancora una volta svicola dall’autocritica. “Sono molto fiero, felice e contento delle cose che ho fatto”, ribadisce, mentre l’unica colpa è “aver sbagliato a sottovalutare la vergognosa mole di fake news, fango e bugie che ci hanno buttato addosso”.

“Non lascio il futuro a quelli che contestano i vaccini e fanno i condoni, a quelli che dicono che la cultura non è importante, a quelli che fanno i sottosegretari alla cultura e si vantano di non aver letto un libro”, dice il senatore Renzi a Oggi. È il proclama del ritorno, ma non con un nuovo partito che “non è una questione all’ordine del giorno. Roba da addetti ai lavori, fantapolitica”. Piuttosto, sostiene l’ex premier, “dopo che per mesi sono stato massacrato, ora ho iniziato a dire le cose che penso”. Quindi se Alessandro Di Battista “ha detto che Obama è un golpista”, Renzi replica “che si deve far vedere da uno bravo. Ma molto bravo”. E se Salvini va “ad abbracciare un ultrà con precedenti per droga e per aver sfasciato un occhio a un tifoso dell’Inter davanti a dei bambini piccoli”, “io nello stesso giorno parlavo della Madonna del Cardellino. Ognuno faccia quello che crede: lui si tenga l’ultrà, io mi tengo la Madonna del Cardellino”.

Guardando al passato, Renzi evita l’autocritica e si dice “orgoglioso di aver fatto il premier per più di mille giorni”. L’errore? “Penso di aver sbagliato a sottovalutare la vergognosa mole di fake news, fango e bugie che ci hanno buttato addosso. Era qualcosa da combattere in modo professionale. Detto questo sono molto soddisfatto e molto tranquillo”, è il suo bilancio. “Gli italiani hanno scelto di andare con questi e io spero che vadano bene. Perché sono italiano e spero che i risultati li portino a casa. Lo spero per l’Italia. Io penso che loro siano dei cialtroni“, dice il senatore Pd.

Che per ripartire pensa ancora all’”occasione persa per l’Italia”, ovvero  la sconfitta referendaria: “Lì ho fatto la scelta di rimanere non più al governo ma di restare in campo. Però la sensazione che ho provato andando a letto quella sera era di un’occasione persa dall’Italia. In fondo, alla fine al governo ci posso anche tornare – dice Renzi – Io sono molto fiero, felice e contento delle cose che ho fatto, anche degli errori e dei limiti“.

Renzi non ha mandato giù anche le critiche al suo documentarioFirenze secondo me‘ che ha raccolto solo l’1,8% di share: “Chi ha avuto da ridire sul programma lo ha fatto non sul merito del racconto, ma sugli ascolti, peraltro senza considerare il canale su cui va in onda (Nove, ndr). Invece i complimenti più belli me li hanno fatti al bar proprio i fiorentini“, dice l’ex premier, difendendo un lavoro “che mostrerò ai miei figli con molto più orgoglio di certe foto con i capi di Stato”. Renzi giudica anzi una follia quella del manager Lucio Presta che l’ha aiutato a realizzare la sua opera televisiva: “Quando hai un ruolo tutti ti stanno intorno e ti considerano speciale, mentre tu sai di esser sempre il solito. Lo sai quando hai il 40 per cento e anche quando perdi il referendum”, afferma. Invece, conclude, “avvicinarsi a uno che ha appena perso richiede coraggio, ecco perché la considero una follia”.

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