Studio e lavoro in campo psicologico da oltre trenta anni ma non avevo mai sentito parlare di “sovranismo psichico”. Sono rimasto colpito nel leggere che il rapporto del Censis cita questo modello per descrivere l’atteggiamento mentale degli Italiani in questa fase storica. La descrizione attuata dal Dr. Giuseppe De Rita (segretario del Censis) è “un’espressione psichica con cui tendiamo ad affermare quello che è il modello di sviluppo Italiano. Cioè abbiamo la necessità, di fronte a un mondo sempre più globale, di dire noi sappiamo stare nel mondo globale con un modello che è però tutto nostro”.

Se ho ben capito l’idea è che, invece di adattarci e accettare la globalizzazione e le sue regole, cerchiamo come popolo di arrestarla o rallentarla. Per giustificare questo tentativo, che corrisponde all’invocazione “fermate il mondo! Voglio scendere”, come popolo abbiamo sviluppato l’idea di essere gli unici a sapere come dovrebbero andare le cose. In questo modo si spiega perché tutti vogliamo usufruire dei prodotti della globalizzazione a basso prezzo, come i telefonini che vanno per la maggiore provenienti dalla Cina o dalla Corea ma, allo stesso tempo, vogliamo che si preservi il nostro tranquillizzante posto di lavoro fisso.

Comperiamo auto che vengono per il 75% da altri Paesi per poi pretendere che non chiudano gli stabilimenti Italiani di automobili. Vogliamo gli operai a basso costo che vengono dall’Africa, perché i nostri figli non voglio fare certi lavori, per poi arrabbiarci se circolano per strada perché ci sentiamo invasi. Pretendiamo come governo di spendere i soldi, come e quanto ci pare, ma poi li chiediamo in prestito ai mercati internazionali. Tutte queste contraddizioni non emergono perché noi italiani la sappiamo lunga e abbiamo un nostro modo per tenere assieme capra e cavoli.

Nel Bar Sport, immortalato dallo scrittore Stefano Benni, che molti di noi hanno, in qualche misura, frequentato c’è sempre un personaggio che sa come dovrebbe andare il mondo. Bisogna fare così o cosà e in un batter d’occhio i problemi più complessi dell’umanità si risolverebbero. Siamo divenuti come popolo come il personaggio del bar che spara tutte le sue apodittiche affermazioni? Non accettiamo la realtà del nostro futuro che sarà nella globalizzazione dei mercati e in una società multietnica e multirazziale? Noi italiani che corrispondiamo a meno dell’1% della popolazione mondiale vogliamo metterci alla guida dell’altro 99% affermando che devono fare quello che riteniamo giusto noi?

Naturalmente, in questo modello di pensiero, se gli altri popoli non si adeguano ci sentiamo incompresi e accerchiati per cui costruiamo dei nemici mentali che in questo momento storico sono i migranti e le istituzioni sovranazionali come l’Unione europea , i mercati, il Fondo monetario, etc. Ringrazio il Censis e il Dr. De Rita per aver chiarito, inventando il termine sovranismo psichico, questo modello di pensiero e perché poi, inevitabilmente, sfoci in rabbia e cattiveria verso gli altri.

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