“Abbiamo un debito pubblico molto più alto rispetto alla Francia, ma è anche vero che l’andamento italiano sia del debito, sia del deficit è meno preoccupante in confronto a quello francese. Non dimentichiamo che la Francia è appena uscita da 9 anni consecutivi di procedura di infrazione per deficit eccessivo e in due di quegli anni il ministro dell’Economia si chiamava Moscovici“. Così, a Otto e Mezzo (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, si esprime sull’accordo tra governo italiano e Ue circa il rapporto deficit/Pil nel 2019.
E spiega: “Quest’anno alla Francia è stato concesso, prima dell’apertura di Moscovici, il 2,8, ma si era detto che forse quel valore di deficit/Pil poteva essere anche soggetto a procedura di infrazione e si sarebbe giudicato a primavera se comminarla o meno. Dall’altra parte, in Italia siamo partiti dall’1,6 e siamo arrivati al 2,4, dopodiché ci hanno detto che eravamo matti e adesso forse a Moscovici non va bene nemmeno il 2,04%. Mi pare evidente che le regole sono un po’ elastiche, anche perché qualche anno fa qualcuno chiese a Juncker cosa faceva alla Francia, che continuava a violare tutte le regole. E lui, allargando le braccia, rispose: “La France est la France”.
Travaglio aggiunge: “Se Moscovici dice che la sua Francia può arrivare al 3,5 di deficit/Pil perché ha la gente in piazza coi forconi, sta spiegandoci una cosa molto diversa da quella che ci aveva sempre detto, e cioè che le regole sono ferree per tutti. Sta dicendo, quindi, che ci sono dei casi eccezionali politici, che autorizzano a fare qualsiasi cosa. Ma il pericoloso precedente è che, a questo punto, la gente deciderà che o sotto i palazzi del potere coi forconi oppure il proprio Paese non può ottenere eccezioni o flessibilità. E’ una cosa semplicemente demenziale”.
E conclude: “Bisognerebbe, invece, placare l’ira delle persone, soprattutto di quelle più povere, non buttare benzina sul fuoco. E forse in un momento di rallentamento dell’economia bisognerebbe riconoscere a tutti i Paesi una qualche tolleranza in più proprio per evitare che l’economia si pianti di nuovo come qualche anno fa. Con l’Italia giocano al poliziotto buono e al poliziotto cattivo uno 0,4% siamo riusciti a spuntarlo, però è evidente che, se si vede poi la Francia è, come si dice a Torino, “figlio della gallina bianca”, è chiaro che poi anche gli altri Paesi della Ue vorranno essere trattati allo stesso modo”.

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