A due giorni dalla tragedia di Corinaldo, dove sei persone sono rimaste uccise a causa del panico scatenato dopo la diffusione di una sostanza urticante, in due scuole scatta l’effetto emulazione: spray al peperoncino è stato spruzzato all’interno dell’Istituto tecnico industriale G. Cardano di Pavia e in una scuola di Soncino, in provincia di Cremona. Nel primo caso sono state soccorse 48 persone – di cui 33 studenti tutti alunni di quattro classi prima – dal 118, nel secondo 5 ragazzi sono stati portati al pronto soccorso con sintomi da intossicazione in codice verde. A Soncino sarebbe stata una studentessa di 14 anni a spruzzare intorno alle 13 lo spray, per gioco.

Il caso di Pavia – Gli studenti, dopo due ore di educazione fisica dalle 8 alle 10, sono rientrati negli spogliatoi dove hanno accusato i primi sintomi: bruciore alla gola e agli occhi. A quel punto gli insegnanti e altri dipendenti della scuola hanno subito aperto porte e finestre, mentre la preside ha chiamato il 118. “È successo tutto poco prima delle 10 – ha detto un insegnante – mentre i ragazzi erano negli spogliatoi della palestra per prepararsi per le attività quando qualcuno ha spruzzato quello che con tutta probabilità era uno spray al peperoncino. Noi eravamo nei corridoi a vigilare quando i ragazzi hanno accusato bruciore alla gola e agli occhi e sono stati allertati i soccorsi”.

Oltre ai 33 studenti dell’istituto tecnico trasportati al pronto soccorso del San Matteo di Pavia e dell’ospedale di Voghera, altri 15 sono stati soccorsi direttamente sul posto dai medici del 118 giunti subito alla scuola con cinque ambulanze e un’auto medica. Per questi ultimi 15 ragazzi non si è reso necessario il trasferimento in ospedale. Tutti hanno accusato bruciore agli occhi e un senso di irritazione alla gola e ai bronchi: nessuno di loro è in condizioni preoccupanti. Sull’episodio interviene anche il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che su Facebook anticipa “interventi seri”: “Quanto accaduto a Pavia è inaccettabile. Che dopo la tragedia di Corinaldo, qualcuno si lasci andare all’emulazione di un gesto che ha causato vittime e molto dolore è un fatto che non può essere tollerato. Abbiamo contattato la #scuola. Ci saranno interventi seri”.

Il caso di Soncino – I 20 ragazzi che frequentano la prima dell’istituto stavano per lasciare l’aula quando una di loro ha spruzzato in aria il gas urticante. Si è formata una nube gassosa che è rimasta sospesa in aria e 5 dei venti ragazzi hanno subito una lieve intossicazione e sono stati trasportati per controlli all’ospedale Maggiore di Crema (Cremona). “Avrebbe spruzzato lo spray urticante per gioco la studentessa di 14 anni che frequenta la prima classe del corso per Chef nel centro di formazione professionale da me diretto” dice il preside Alessio Gatta del Cfp di Soncino (Cremona), che minimizza l’episodio accaduto oggi attorno alle 13, poco prima della fine delle lezioni nella sua scuola. I carabinieri che conducono le indagini si chiedono innanzitutto come una 14enne possa aver acquistato o comunque essere entrata in possesso di una bomboletta contente gas urticante.

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