Avvicinandosi il Natale molti mi chiedono quale libro si può regalare a un appassionato di navigazione, così ho deciso di scrivere queste note per dare qualche consiglio. Preciso che segnalerò le edizioni che ho letto e sono nella mia libreria, non so se poi quei libri sono stati pubblicati anche da altre case editrici, oppure come spesso accade sono finiti al macero. Si tratta di edizioni di qualche anno fa, ma come spesso ribadisco i libri non muoiono mai tranne che, come avviene in questi tempi veloci e poco umani, non divengano anch’essi non solo dei “prodotti”, ma “beni di consumo” alla stregua di succhi di frutta e mozzarelle. Personalmente mi appassiona molto l’aspetto della navigazione legato alle grandi scoperte geografiche e alle invenzioni che hanno segnato l’epoca delle esplorazioni.

Tra i primi volumi segnalo Longitudine di Dava Sobel (Rizzoli) e poi Il sogno di disegnare il mondo di James Cowan (Rizzoli). In quest’ultimo, l’autore racconta di aver trovato il diario del monaco-cartografo che, chiuso nella sua cella, ha dedicato tutta la vita a disegnare una “mappa mundi” capace di svelare l’universo conosciuto. Infaticabile, egli raccoglie le testimonianze di mercanti, viaggiatori, soldati, avventurieri, pirati, missionari che arrivano nella Repubblica della Serenissima da lontani viaggi di mare in Oriente o dagli angoli più disparati del globo e riversano al religioso conoscenze e sensazioni di viaggio.

A questi sento di accomunare il portentoso romanzo di Denis Guedj dal titolo Il Meridiano (Longanesi). Anche qui la vera storia di una scoperta scientifica, quella del “metro”, è resa dall’autore algerino come una straordinaria avventura e per di più nell’incandescente scenario della Rivoluzione francese. L’universale unità di misura venne, infatti, ricavata da la Meridienne, ovvero il quarto di meridiano che da Dunkerque va a Barcellona passando per l’osservatorio di Parigi.

Interessante ho trovato anche Il viaggio del Sestante. Storia dell’invenzione che ha spostato i confini del mondo” (Rizzoli). Qui tra l’altro si narrano le vicende del giovane esploratore Alvaro de Mendaña che nel 1568 scoprì le isole Salomone. Non poteva certo immaginare che quell’intero arcipelago sarebbe scomparso dalle mappe per oltre 200 anni. Una volta ripartito, infatti, l’equipaggio scampò per miracolo a un uragano e, quando le acque si calmarono, non fu più possibile ricostruire la rotta. A nulla servì consultare i diari di bordo: longitudine e latitudine erano state assegnate con estrema approssimazione. Quando 30 anni dopo Mendana provò a ritrovare le isole scomparse, la spedizione fu un disastro: l’avventuriero perse la vita insieme a tre quarti dell’equipaggio.

Ottimo, ma più orientato verso la geopolitica è il saggio del giornalista inglese Tim Marshall che ha da poco dato alle stampe il suo Le dieci mappe che spiegano il mondo, per i tipi della Garzanti. Qui un bell’approfondimento è dedicato al continente artico dove i ghiacci si stanno sciogliendo, facilitando l’accesso alla regione. La conquista del continente ghiacciato e il controllo delle rotte marittime saranno due dei temi più “caldi” dei prossimi anni.

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