Aids, tubercolosi e malaria: malattie di cui ormai si parla poco o nulla. Per questo Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute, Friends of the Global Fund Europe, Aidos – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo e Bluestocking presentano il progetto “Aids, Tubercolosi e Malaria: fatti e stereotipi”. Tre spot, tre video che hanno come protagonisti gli stereotipi più comuni intorno a queste grandi epidemie che ancora oggi uccidono milioni di persone in tutto il mondo. E che spiegano il ruolo del Fondo Globale per sconfiggerle: quel Global Fund di cui l’Italia è tra i maggiori donatori e per il quale nel 2019 dovrà rinnovare il suo impegno.“Anche se i decessi diminuiscono e l’accesso alle terapie migliora, i dati più recenti indicano che il ritmo dei progressi per sconfiggere le tre epidemie sta rallentando”, spiegano da Aidos. “Si tratta di epidemie dinamiche, pronte a diffondersi di nuovo velocemente qualora l’impegno della comunità internazionale vacillasse. E senza un aumento degli investimenti, resta un obiettivo difficile da raggiungere”.

Quest’anno la Giornata mondiale per sconfiggere l’Aids compie 30 anni. In Italia l’incidenza della malattia è in lieve costante diminuzione negli ultimi tre anni, ma il nostro resta il secondo paese fra quelli dell’Europa occidentale proprio per incidenza. Il tema della giornata internazionale scelto quest’anno da UNAIDS, il Joint United Nations Programme on HIV/AIDS, è “Know your  Hivstatus”, “Conosci il tuo stato”, al motto di “Test, Treat, Prevent”, ovvero test, terapie e prevenzione. Secondo l’ultimo rapporto UNAIDS, diffuso nei giorni scorsi, il 75% di tutte le persone che vivono con l’HIV conoscono il loro status. Ma sono necessari “maggiori sforzi per raggiungere i 9,4 milioni di persone che non sono consapevoli di avere il virus”. Mentre sarebbero, secondo le stime, 19,4 milioni le persone che vivono con l’Hiv senza soppressione della carica virale. “Le persone con Hiv che seguono regolarmente le terapie antiretrovirali e hanno stabilmente una carica virale non rilevabile, oltre a migliorare la propria salute e qualità di vita, non trasmettono il virus”, spiega una nota del Circolo Mario Mieli.

Secondo il Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità, l’anno scorso in Italia si sono registrate 3.443 nuove diagnosi di Hiv. Il 34,3% è di nazionalità straniera, con un’incidenza decisamente superiore alla media della popolazione italiana. I nuovi contagiati sono per la grande maggioranza uomini (76,2% dei casi).

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