Confermate le condanne in appello a carico di Umberto Bossi e Francesco Belsito e la confisca di 49 milioni di euro. Per i giudici della corte d’Appello di Genova il Carroccio truffò sui rimborsi elettorali. “Io ho la coscienza a posto e facevo quello che mi dicevano – dichiara l’ex tesoriere della Lega  – forse qualcun altro no. Aspetto le motivazioni di questa sentenza e sono pronto a fare ricorso in Cassazione, i miei erano investimenti e quando me ne sono andato le casse della Lega erano piene”.
Il processo di secondo grado per truffa aggravata ai danni dello Stato da parte dell’allora Lega Nord si è concluso con la sostanziale conferma del verdetto di primo grado. Le pene sono più basse perché la truffa relativa al 2008 è prescritta. I giudici hanno inflitto 1 anno e 10 mesi al fondatore e presidente a vita del partito, Umberto Bossi, e 3 anni e 9 mesi all’ex tesoriere Francesco Belsito. Ridotte le pene anche per i tre revisori Diego SanavioAntonio Turci e Stefano Aldovisi: i primi due a otto mesi, il terzo a quattro mesi. Per  gli ex contabili i giudici hanno riformulato loro l’accusa da truffa a indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. “I soldi c’erano e sono stati spesi, non so dire se bene o male” ha concluso Belsito.
Articolo Precedente

Fabrizio Corona, la Procura chiede il carcere e lui esce dall’aula facendo dirette sui social: “Siamo dalla parte giusta”

next
Articolo Successivo

Mantova, il padre del bambino morto nell’incendio: “Non sono stato io”. Il gip convalida il fermo

next