“I tre amigos”, leggendario film di John Landis con protagonisti Steve Martin, Chevy Chase e Martin Short, uscì nelle sale cinematografiche nel 1986. Allora anche nel mondo dell’auto andavano forte “tre amigos”. Due stagionati ma sempre in forma – berlina e familiare erano i loro nomi, – e uno in procinto di spaccare le montagne, chiamato monovolume (la prima Renault Espace risale al 1984).

Adesso i tre amigos a quattro ruote annaspano perché a quanto pare tutti, o quasi, vogliono un suv. Pazienza se non ha la trazione integrale, non importa se è piccolo o grosso, chissenefrega del mitico CX, il coefficiente aerodinamico che una volta era così importante. Ora la cosa importante è che la vettura abbia l’aspetto di un veicolo a suo agio pure lontano dall’asfalto, con il pianale abbastanza alto da terra (ottimo atout per parcheggiare anche sui più ostici marciapiedi).

La competizione in ogni segmento è sempre più tosta, con decine di concorrenti a sgomitare. Solo i suv di segmento C per dire, quelli di medie dimensioni, valgono due milioni di vendite all’anno in Europa. Ed è proprio tra i C-Suv – per ora, senza la trazione integrale – che si prepara a debuttare la C5 Aircross, la macchina con cui anche la Citroën vuol giocare nella Premier League automobilistica, cioè nel campionato più gettonato (e anche più redditizio) del momento. Nelle italiche concessionarie giungerà in gennaio, con prezzi a partire da 25.700 per il 130 cavalli a benzina, ma è già ordinabile online ora, per chi vuol essere sempre il più trendy.

Ultracoerente con la filosofia del family feeling adottata dalla Casa francese, per quanto riguarda la linea, soprattutto del muso, la C5 Aircross assomiglia parecchio alla minuscola C1, alla C4 Cactus, alla vendutissima C3 e in particolare alla suv-versione di quest’ultima, la Aircross. Anzi, a prima vista la C5 Aircross fa venire in mente una C3 Aircross sottoposta a massiccio rafforzamento muscolare. Il mezzo metro di lunghezza in più fa però tutta la differenza del mondo: con la C5 Aircross, ad esempio, cinque amici giallorossi possono realisticamente pensare di andare a seguire la Roma al Santiago Bernabeu di Madrid anche se sono alti tutti un metro e 80. Mentre  con la C3 Aircross forse il quinto lo mollano prima di uscire dall’Italia…

La nuova Citroën ha infatti i tre sedili posteriori indipendenti, che si possono anche inclinare e spostare avanti e indietro autonomamente, e delle stesse dimensioni: così chi sta al centro non viene penalizzato, mentre la configurazione dell’abitacolo lascia il giusto spazio anche ai due seduti ai lati. Altri suv crossover della stessa categoria, dal look più sportiveggiante e dal tetto spiovente, non regalano la stessa abitabilità interna.

Nel corso della presentazione a Marrakech, in Marocco, è stato possibile provare le due motorizzazioni più potenti, una a benzina e una a gasolio, entrambe da 180 cavalli e abbinate al cambio automatico Eat a 8 rapporti. La più venduta in Italia sarà però quella con il propulsore turbodiesel da 130 cavalli, che parte da 29.700 euro di listino e ragionevolmente sarà sceltà per metà con il manuale e per metà con l’automatico, anche se il secondo costa 1.500 euro in più.

Le comodità si pagano ma pagano, e grazie alle due marce in più rispetto al classico Eat6, il nuovo automatico consuma meno (specie sul diesel) ed è più fluido nella cambiate. Il maltempo e gli investimenti in strade e superstrade asfaltate voluti dal re Muhammad VI, hanno fatto sì che il nostro test d’assaggio si svolgesse in gran parte su terreni lisci come una buccia di pesca. Tuttavia, quando abbiamo avuto la… fortuna di trovare strade malmesse o di disturbare caprette e contadini sugli sterrati dell’Atlante, il Grip Control (che prevede cinque modalità di guida, compresa quella sullo sconnesso sabbioso) ha confermato le qualità di “tuttofare” promesse dalla C5 Aircross. Anche se non bisogna esagerare, perché se ti infili in una buca profonda sono guai.

Pur condividendo circa il 60% dei componenti con la Peugeot 3008, esternamente è completamente diversa e, secondo i manager Citroën, con la cugina non si scontrerà. La famiglia moderna col pallino del comfort e non esageratamente spendacciona parrebbe infatti il suo target d’elezione, insieme alle flotte. Così mentre la 3008 ambisce a far la guerra nella fascia alta dei C-Suv di marche generaliste (cioè alla Volkswagen), la C5 Aircross se la vedrà soprattutto con Kuga, Qashqai, Kadjar e coreane.

Il jolly tra le mani della debuttante transalpina è di quelli che non si vedono ma si sentono soltanto facendoci un giro sopra. I dealer della Casa che l’anno prossimo compie cent’anni dovranno sbattersi per farla provare affinché il potenziale cliente possa percepire tutta la morbida attenzione garantita dal PHC. Sigla che sta per Progressive Hydraulic Cushions ed è il meccanismo che, grazie ai due smorzatori idraulici piazzati alle estremità delle sospensioni, permette alla vettura di filtrare e assorbire le asperità del terreno, dando un po’ l’impressione di “surfare” sulla strada, senza subìre l’odioso “effetto-rimbalzo”. Ah, una tavola da surf ci sta a bordo, anche abbattendo uno solo dei tre sedili dietro.

La C5 Aircross viene prodotta in Bretagna, nello stabilimento di Rennes-La Janais. Da lì, dopo l’inaugurazione alla quale presenziò il presidente Charles De Gaulle, la prima auto a uscire nell’aprile del 1961 fu una Ami 6. E da qui partì anche, nel 1967, l’avventura della Dyane. C’è un sacco di storia insomma, da quelle parti. Lo Stade Rennais FC, la squadra di calcio locale che milita in Ligue 1, d’altronde, è nato nel 1901. Sette anni prima dell’Inter, per dire. La sua divisa è rossonera e se volete comprare una maglietta ufficiale sul sito del club costa 90 euro. Se poi magari andate a fare surf trasportando la tavola su una nuova C5 Aircross per affrontare le temibili onde sulle non lontane coste bretoni, capace che vi facciano cittadini onorari.

CITROEN C5 AIRCROSS – LA SCHEDA

Il modello: è il primo C-Suv della marca francese. Nel 2020 arriverà anche la versione hybrid plug-in, con 50 km di autonomia a emissioni zero

Dimensioni: lunghezza 4,50 metri; larghezza 1,86 m; altezza (con le barre) 1,69 m

Motori: due benzina (1.199 cc da 131 cavalli S&S e 1.598 cc da 181 cavalli S&S Eat8) e tre turbodiesel (1.499 cc da 130 cavalli, manuale o automatico; 1.997 cc da 177 cavalli S&S Eat8)

Consumi omologati nel ciclo misto: da 25 km/litro (per il turbodiesel di 1.499 cc automatico) a 17,2 km/litro (per il benzina di 1.598 cc)

Emissioni di CO2: da 106 g/km (per il turbodiesel di 1.499 cc da 130 cavalli) a 132 di g/km (per il benzina di 1.598 cc da 181 cavalli)

Prezzi: da 25.700 a 36.700 euro

Ci piace: comfort, ampiezza abitacolo e bagagliaio, sospensioni.

Non ci piace: l’eccesso di family feeling. Si sa, per molti la somiglianza tra i vari modelli della gamma è un valore. Okay. Però occhio a non esagerare, l’effetto-sbadiglio è dietro l’angolo…

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