Non è normale che sia normale“. Con questo slogan la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, lancia l’iniziativa di Montecitorio per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne in occasione della giornata internazionale del 25 novembre, promossa dalle Nazioni Unite. Una campagna che invita tutti a realizzare e a condividere sui propri account social un video o una foto contro i femminicidi. Perché, spiega la vicepresidente della Camera nello spot, ancora oggi in Italia una donna su tre è vittima di violenza e per evitarlo c’è bisogno dell’aiuto e della denuncia di quante più persone possibili. “In questi anni ho conosciuto tante donne vittime di violenze, abusi, persecuzioni, molestie – dice l’ex ministra per le Pari Opportunità – Tutte avevano lo stesso sguardo, uno sguardo che una donna non dovrebbe mai avere, che non vorremmo mai vedere su nostra madre, nostra sorella, nostra figlia. Diamo voce a chi la voce ormai l’ha persa”. Carfagna è stata, come noto, la prima firmataria della norma che ha introdotto lo stalking nell’ordinamento italiano, nel 2009.

A presentare l’iniziativa alla Camera saranno oggi le giornaliste televisive Serena Bortone, Barbara D’Urso, Maria Latella, Monica Mosca e Barbara Palombelli che raccoglieranno le testimonianze di donne e uomini che vivono le conseguenze del femminicidio, della violenza e dello stalking. “Il governo deve smettere di fare proclami vuoti e porre la violenza sulle donne e il femminicidio tra le priorità. Servono fondi, educazione e prevenzione. Dobbiamo aiutare le donne a denunciare. Spesso non lo fanno per vergogna, per paura e perché i tempi della giustizia sono troppo lunghi – ha dichiarato la forzista al settimanale Elle – Sto studiando, con la collega parlamentare Giusi Bartolozzi che è anche magistrato, un disegno di legge per dare priorità alle denunce delle donne vittime di violenza. Perché sappiano che i loro casi verranno presi in considerazione subito e che si procederà speditamente. Quando la donna vince la paura e la ritrosia deve essere protetta”. Intanto su Twitter sono già in molti coloro che hanno appoggiato l’iniziativa che si propone di coinvolgere milioni di persone tramite la rete, lanciata online con l’hashtag #nonènormalechesianormale.

Articolo Precedente

Mississippi, giudice boccia legge che impedisce l’aborto dopo 15 settimane: “Viola i diritti costituzionali delle donne”

next
Articolo Successivo

Quando si sgomberano gli ‘zingari’ la legge vale doppio e nessuno li difende

next