Matteo Salvini esce dal consiglio dei ministri e ci mette la faccia in prima persona dopo il voto che ha mandato sotto la maggioranza nell’aula di Montecitorio sul Ddl Anticorruzione sull’emendamento che modificai reato di peculato a firma dell’ex M5S Catiello Vitiello. “E’ stato un incidente di percorso che avrà come risultato che il decreto (in verità si tratta di un disegno di Legge, ndr) anticorruzione verrà approvato prima del previsto. Io mantengo i patti – garantisce Salvini – questa votazione bislacca avrà come unico esito di accelerare l’approvazione dell’anticorruzione” ripete il leader della Lega.

“Io il voto segreto l’abolirei perché gli italiani devono sapere chi vota cosa, è difficile dire è stato tizio o caio – prova ad allontanare i sospetti dalla Lega il vicepresidente e ministro dell’Interno – a me non interessano i responsabili. Nascondersi dietro il voto segreto è vigliacco chiunque lo faccia. La maggioranza andrà fino in fondo. C’è tanto da fare che fare i bambini schiacciando i pulsanti mi sembra veramente inutile – e aggiunge – l’impegno rimane quello di approvare l’anticorruzione perché io corrotti li voglio in galera”.

L’anticorruzione ribadisce più volte Salvini sarà approvato “anche con la fiducia, perché no”. In precedenza, all’uscita dei deputati da Montecitorio da fonti leghisti erano trapelate voci che invece fossero stati i parlamentari del M5S i responsabili del voto che ha battuto la maggioranza. Accusa che Andrea Colletti rispedisce al mittente: “Non siamo così stupidi da votare un emendamento su cui siamo completamente in disaccordo”. Per il deputato pentastellato “tra assenze pilotate e voti a favore dell’emendamento è probabile che sia stato un numero rilevante di leghisti che hanno votato a favore di un emendamento che tutela i politici che rubano nel corso del loro mandato. Ora potrebbe esserci un problema all’interno della maggioranza M5S-Lega, perché chi chiede lealtà (Salvini sul decreto sicurezza, ndr) dovrebbe dimostrare lealtà”. Ma Salvini non si scompone davanti alla accuse: “Non ho tempo per cercare i colpevoli, ho tempo per risolvere i problemi”.

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Anticorruzione, Governo battuto nel voto segreto. L’imputato Molinari (Lega): “Non siamo stati noi”

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