Gli italiani si riscoprono favorevoli alla permanenza nell’Eurozona. Lo si legge nel sondaggio annuale condotto da Eurobarometro che ha intervistato un campione di 17mila cittadini che vivono nei Paesi dell’Eurozona chiedendo loro cosa pensano degli effetti della moneta unica nel proprio Paese. Uno de risultati più sorprendenti, se si tiene in considerazione la bassa affezione all’Unione europea dimostrata in un altro sondaggio di ottobre, è proprio quello dell’Italia: il 57% degli intervistati ha dichiarato che l’Euro è una cosa buona per il Paese, un balzo in avanti di 12 punti percentuali rispetto al 2017.

Il risultato del sondaggio condotto dal Parlamento europeo, di cui dà un’anticipazione Politico, mostra che a livello europeo la moneta unica riscuote ancora di ottima reputazione. I numeri rimangono stabili sulle rilevazioni del 2017, con il 64% degli intervistati che vede positivamente l’Euro e con solo il 25% che, invece, lo reputa una cosa negativa per il proprio Paese. Un sostegno che, come nel 2017, registra il dato più alto da quando è stata adottata la moneta unica.

L’Italia, pur rimanendo nella seconda metà della classifica, è quella che ha registrato l’aumento più drastico del numero dei sostenitori in tutta l’area Euro con il suo +12%, insieme all’Austria, seguita dalla Lettonia (+10%), e dalla Slovenia (+9%). Un balzo in avanti, quello della Penisola, che comunque non la allontana dalla coda della classifica, seguita solo da Cipro e Lituania, ben lontana ancora dall’85% dei supporters registrati in Irlanda, l’80% del Lussemburgo o il 76% dell’Austria. Nell’arco di un anno, l’Italia ha quindi fatto registrare maggiore attaccamento alla moneta europea, anche se in calo rispetto alle rilevazioni di ottobre, quando i favorevoli alla permanenza nella zona Euro erano stati il 65%.

Questo dato rappresenta comunque un segnale positivo per europeisti e sostenitori dell’Eurozona nostrani, preoccupati dall’ultimo sondaggio di ottobre in cui solo il 44% degli italiani aveva sostenuto, in caso di referendum sull’uscita dall’Unione europea, di poter votare in favore della permanenza, il dato più basso di tutti i 28 Paesi dell’Ue, compresa la Gran Bretagna (53%), e in controtendenza con il sentimento degli altri cittadini europei, con una media del 66% di favorevoli al Remain.

Uno tra i dati, certamente non l’unico, che può aiutare a spiegare questo aumento è il fatto che i cittadini italiani si stanno ancora abituando all’introduzione della moneta unica. In un solo anno, il numero di coloro che ha smesso di convertire i prezzi in Lire e ha iniziato a pensare solo in Euro ha registrato un aumento del 4%, arrivando a toccare il 70% del totale degli intervistati.

Twitter: @GianniRosini

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