Dopo essere stato segnalato ai probiviri sul decreto Sicurezza, il senatore M5s, Gregorio De Falco, era finito sotto accusa da parte del suo gruppo per il voto in commissione con cui aveva detto no al condono edilizio a Ischia. Lui si era difeso dalle accuse, arrivate pure da Di Maio, di votare contro per soldi: “Io fuori da M5S? Non so nulla”, aveva rivendicato.
Poi, in Aula, sul decreto Genova alla fine non ha partecipato al voto. Tecnicamente per un errore, dato che credeva che la seduta fosse sospesa. Ma poco sembra cambiare, dato che, subito dopo fuori da Palazzo Madama, ha spiegato: “Per la verità credevo fosse sospesa, ma non avrei comunque partecipato al voto. Condivido la parte su Genova del provvedimento, non la parte sul condono che è stato un sostanziale errore. Rischia di generare nuovo abusivismo“.
Non è stato l’unico a non votare, dato che sono stati dieci, tabulati alla mano, i senatori M5s che non hanno preso parte alla votazione del decreto Genova al Senato. Compresi Elena Fattori e Paola Nugnes, già critiche sul decreto Sicurezza. Al momento De Falco spiega ancora di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Anzi, rilancia: “Il mio breve colloquio con il capogruppo M5s Stefano Patuanelli? “Abbiamo parlato di tutt’altro, non c’entra nulla il decreto Genova. Ma perché dopo diversi giorni il M5s non smentisce? Nei giornali c’è scritto che siamo stati espulsi. Anche il ‘giorno del giudizio’ segue a un procedimento e una contestazione. Ma non c’è né l’uno e né l’altro. Quindi per correttezza il Movimento dovrebbe far chiarezza e dire ‘qui non c’è neanche l’avvio del procedimento'”ha concluso.
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