Infranto un tabù, crolla un mito, un segno dei tempi che cambiano, non c’è più religione: scegliete voi quale sia l’espressione più corretta per indicare l’ennesimo costruttore di auto super esclusive che cede alla carrozzeria suv. L’ultimo in ordine di tempo è Aston Martin, che aveva già rivelato le sue intenzioni al Salone di Ginevra 2015, presentando il prototipo a ruote alte “DBX”.

Ora la marca inglese è passata alle vie di fatto, avviando i test stradali del suo primo sport utility, che dovrebbe conservare la denominazione del concept ginevrino. Aston Martin ha quindi diffuso le prime immagini del modello, ancora camuffato dalle pellicole protettive: esordirà a listino alla fine del prossimo anno e sarà assemblato nella fabbrica gallese di St. Athan, insieme alle auto a emissioni zero del marchio preferito da James Bond. Eh sì, mettetevi l’anima in pace: quasi certamente, nel suo prossimo film 007 guiderà una sport utility.

Nonostante le camuffature, si possono già fare le prime considerazioni sull’estetica del veicolo: la differenza più importante rispetto alla DBX concept risiede nel numero delle portiere, che sale a cinque sul modello di serie. Una scelta inevitabile per garantire il giusto livello di funzionalità. Ci sono pure le maniglie affogate nella carrozzeria, ideali per rendere “pulito” il disegno delle fiancate. All’anteriore spicca la famelica bocca che porta aria fresca al propulsore: ricorda quella della sportiva Vantage.

I primi test drive del modello hanno avuto luogo proprio sulle strade dove si disputa il rally del Galles: al volante c’era Matt Becker, capo ingegnere della marca. Nei prossimi mesi la DBX dovrà affrontare condizioni estreme come quelle del Circolo Polare Artico o dei deserti mediorientali, senza dimenticare le prove dinamiche su strada e in pista. Scarni i dettagli sulla meccanica, ma è lecito aspettarsi motorizzazioni di derivazione Mercedes, come avviene per la Vantage.

Di prezzi non se ne parla, ma saranno certamente per pochi. Come detto, la Aston Martin è solo l’ultima marca che cede alle ruote alte: segue Porsche, Bentley, Lamborghini, Rolls-Royce e, presto, verrà raggiunta anche da Lotus e Ferrari. Segno che è ormai anacronistico trattare quello degli sport utility messi a punto da costruttori di auto sportive come un “fenomeno”: si tratta piuttosto di una solida realtà in costante crescita. Gli unici che non cedono sono i ragazzi della McLaren. Perlomeno per il momento…

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