“Ho visto tante strette di mano in questa conferenza di Palermo. Ma l’obiettivo, anche se la conferenza avrà successo, non sarà amico dei diritti umani: perché la Libia che vuole l’Europa e per cui l’Italia ha organizzato questa conferenza è una Libia che serve a fermare le partenze in modo ancora più efficace, se possibile”. Commenta così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, a margine In occasione della della conferenza stampa promossa oggi alla Camera dei deputati dall’Arci per “discutere di cosa sta accadendo davvero in Libia dopo l’accordo stretto dal governo con quel Paese in tema di flussi migratori” in contemporanea la conferenza internazionale sulla Libia convocata a Palermo.

Il meeting internazionale organizzato dal governo italiano è “un flop annunciato“, dice il deputato di SI Erasmo Palazzotto. “A sette anni dall’apertura della crisi libica siamo ancora dell’idea che dobbiamo trovare una soluzione condivisa e non c’è alcuna soluzione condivisa sul tavolo”. E poi ci sono tutte le contraddizioni europee: “Pensiamo agli EU trust fund, di cui l’Italia è uno dei maggiori finanziatori con più di 100 milioni di euro”, sottolinea Paolo Pezzati, AOI e policy advisor per le crisi umanitarie a Oxfam Italia. “Il fondo europeo che doveva in teoria contrastare le cause profonde della migrazioni con progetti di sviluppo, in Libia sta finanziando il controllo delle frontiere, rafforzando economicamente regimi che non sono campioni di diritti umani. L’obiettivo è quello di impedire alle persone di arrivare nel nostro continente”

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