Fitbit Charge 3 è la naturale evoluzione del Charge 2, il braccialetto per il monitoraggio dell’attività sportiva che ha riscosso grande successo di vendite. Rispetto al predecessore il nuovo modello è più bello, funzionale e preciso. È indicato per chi tiene in grande considerazione il design e la personalizzazione, e vuole tracciare la propria attività sportiva in maniera semplice e intuitiva. Ottimi il monitoraggio del sonno e dell’attività fisica. Non manca qualche sbavatura, soprattutto in relazione alla sincronizzazione con gli smartphone Android. Inoltre, consigliamo di prendere come indicazione sommaria il monitoraggio quotidiano dei passi. Il prezzo di listino è pari a 149,95 euro, che è in linea con la fascia di mercato.

All’atto pratico, con la terza versione del Charge, Fitbit ha migliorato il display, installando sensori più precisi ed eliminato il pulsante fisico per lasciare spazio a un tasto sensibile al tocco e dotato di feedback aptico. Si tratta di un pulsante virtuale, che conferma l’avvenuta selezione mediante vibrazione. Da sottolineare poi l’impermeabilità fino a 50 metri e la presenza del chip NFC per i pagamenti, ma solo nella versione Special Edition.

Esteticamente parlando, indosserete un dispositivo elegante, realizzato in alluminio e con la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di cinturini compatibili. Se avete in mente l’aspetto del Charge 2, sappiate che il design non è stato rivoluzionato. Piccoli interventi l’hanno perfezionato, come per esempio le linee più affusolate e più eleganti.

A contatto con il polso ci sono il sensore del battito cardiaco che rileva le pulsazioni 24 ore su 24, e il sensore per la SpO2. In pratica misura la saturazione di ossigeno nel sangue. Nascosti all’interno ci sono poi altimetro e accelerometro a 3 assi, che serve per rilevare automaticamente il tipo di attività fisica in corso, a seconda dei movimenti del braccio. Manca il GPS integrato.

Quando aprite la confezione trovate al suo interno due cinturini in silicone di taglia S e L: scegliete quello più adatto alla misura del vostro polso e agganciatelo seguendo le istruzioni. Non è un’operazione complessa, il sistema di aggancio del cinturino è tra i migliori in circolazione.

Lo schermo è fabbricato con la recente tecnologia OLED, ha una diagonale di 39,83 mm ed è perfettamente leggibile anche sotto alla luce diretta del sole. È sensibile al tocco, anche se nelle prove non ne abbiamo apprezzato la reattività. È comunque sufficiente per leggere le notifiche e selezionare l’opzione desiderata.

Passiamo alle attività principali del Charge 3, ossia il rilevamento dell’attività fisica e di quella quotidiana. Per la prima abbiamo condotto i test durante sessioni di allenamento in palestra e di corsa su strada. Nel primo caso purtroppo manca la possibilità di gestire le pause tra una ripetizione e l’altra. Il Charge 3 è stato utile solo per rilevare il battito cardiaco e il tempo totale di allenamento. Durante la corsa invece è stato molto più prezioso. Ha sfruttato il GPS dello smartphone per tracciare il percorso, ha rilevato correttamente calorie consumate e battito cardiaco. Per contro, la distanza che calcola non è precisissima. Ce ne siamo resi conto adottato un secondo strumento di misurazione, con il risultato che su un percorso di 7 km il Charge 3 ha sottostimato la distanza di circa 300 metri. Per i runner amatoriali, a cui questo dispositivo è indirizzato, non è certo una tragedia. Siamo rimasti invece molto soddisfatti dal tracciamento del battito cardiaco.

Nel rilevamento dell’attività quotidiana invece il Charge 3 si è rivelato un po’ meno preciso. Lo abbiamo indossato sul polso non dominante, e abbiamo notato che tende a sovrastimare i passi in maniera casuale. Alcuni giorni l’errore è di 1.000 passi, altri di 2.000 passi. In mancanza di una costante è impossibile conoscere il margine d’errore, se non indossando un secondo dispositivo di rilevazione come abbiamo fatto durante i test.

Funzionano molto bene invece il rilevamento delle scale, e quello dell’attività: se vi mettete a correre senza avere selezionato questa attività, il Charge 3 se ne accorge e registra la corsa. L’affidabilità si ritrova anche nel rilevamento del sonno. Monitora il sonno leggero, quello profondo e la fase REM, oltre a segnalare tutti gli intervalli in cui ci svegliamo.

Un altro aspetto importante per un braccialetto come questo è l’autonomia. Confermiamo che è veritiero il valore dichiarato di 7 giorni. Con un utilizzo molto intenso e il monitoraggio continuo del battito, oltre alla ricezione di numerose notifiche da varie applicazioni di messaggistica, abbiamo conteggiato un consumo giornaliero del 13%. La ricarica impiega circa due ore e va effettuata tramite il cavo proprietario che si trova in confezione.

Chiudiamo con le osservazioni sul software, che è semplice e intuitivo. Il display si attiva quando ruotate il polso, oppure quando toccate lo schermo. Con un movimento verso il basso accedete alle notifiche, che potete solo leggere. Con un movimento verso l’alto leggerete la sintesi dell’attività quotidiana, con passi, minuti di attività, frequenza cardiaca, distanza percorsa e calorie bruciate.

Spostandovi a sinistra vedrete le applicazioni, con il monitoraggio per tipo di sport (corsa, bicicletta, nuoto, tapis roulant, pesi e esercizio a intervalli), la modalità relax (una sorta di guida per rilassarsi), il timer, le sveglie, il meteo. Dalla stessa schermata si accede alle impostazioni.

Sullo smartphone invece dovrete installare la classica app Fitbit (che avete già se usate altri dispositivi della stessa azienda). Serve per sincronizzare i dati, consultare le informazioni raccolte dal braccialetto, fornendo un numero maggiore di dettagli rispetto a quelli presenti sul tracker. Potete inoltre monitorare la vostra alimentazione, i cicli mestruali, personalizzare il quadrante e gestire le notifiche.

Chi usa Android potrebbe riscontrare saltuariamente alcuni problemi di connettività, che si manifestano in maniera del tutto casuale. Dovrete fronteggiarli, perché il Charge 3 è in grado di memorizzare le attività di 7 giorni nella memoria integrata, poi se non lo collegate allo smartphone andranno persi.

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