Vietato “mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore”. Ma anche vietato immergersi nelle fontane (come i turisti a Roma in estate). E poi è vietato legare le bici ai pali, bere alcolici oltre un certo orario fuori dalle aree autorizzate. Il nuovo regolamento della polizia municipale di Novara, votato dalla maggioranza di centrodestra, bocciato da quello di centrosinistra (con l’astensione del M5s) ha suscitato qualche alzata di sopracciglio e qualche risatina per le norme introdotte nella vita dei suoi abitanti. Norme che a tratti sembrano moraliste, come quella sull’abbigliamento contrario al “senso del pudore”.

“Sono tutt’altro che bacchettone – premette l’assessore alla sicurezza Mario Paganini, esponente tecnico (è luogotenente della Guardia di finanza) della giunta di Alessandro Canelli targata Lega -. È la Cassazione che ci dice cosa è il senso del pudore. Una maglietta ‘sconcia’ per strada ha un valore, in chiesa ne ha un altro”. Con questa regola “abbiamo cercato di scrivere una norma senza nessuna pretesa di moralità: è un piccolo precetto da seguire, da contestualizzare e da verificare caso per caso”. Viene da chiedersi quale comportamento abbia giustificato l’esigenza di questa regole. Forse la prostituzione su strada? No. “Per quelle c’è l’articolo 20 – risponde l’assessore -. Abbiamo una norma specifica”. Che dice: “È fatto divieto di concordare e contrattare prestazioni sessuali su tutto il territorio comunale con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o che, per il loro atteggiamento, abbigliamento o modalità di approccio manifestino l’intenzione di esercitare prestazioni sessuali”, legge Paganini. Quindi non si vede l’esigenza della regola contro l’abbigliamento poco pudico. “Mi viene il sospetto che l’abbiano fatto per un episodio accaduto all’ultimo gay pride, che non fu patrocinato dal Comune – spiega l’ex sindaco, ora capogruppo Pd in consiglio comunale, Andrea Ballaré -. C’era una persona con il seno in bella vista”. Quel caso raro ora potrebbe aumentare i dubbi dei vigili novaresi: che cosa viola quella regola? Chi multare e in quali occasioni? “Potrebbe anche rimanere inapplicata”, ammette Paganini.

C’è poi la norma che vieta di legare le biciclette al palo. “Per attualizzare il regolamento originario agli anni Venti abbiamo trasformato delle ordinanze, che devono essere ‘contingibili e urgenti’ e non possono essere reiterate, e le abbiamo trasformate in norme del regolamento”, spiega Paganini. In questo modo una norma che voleva limitare il parcheggio selvaggio di biciclette alla stazione è finita per vietare di parcheggiare le biciclette ai pali di tutta la città. “L’opposizione voleva che la regola valesse soltanto per le bici abbandonate, ma come può un agente capirlo?”, si giustifica l’assessore. Quindi multe a tutti, in attesa che vengano montati i nuovi stalli per le biciclette.

E non è finita. “L’articolo 34 è incredibile – ha fatto notare la consigliera Pd Sara Paladini a La Stampa – perché vieta ai circoli e ad attività artigianali dell’alimentare, come le panetterie, di vendere qualsiasi bevanda in contenitori di vetro: allora non devono più vendere latte, vino e birra? È una penalizzazione grave per i piccoli negozi”. L’assessore replica: “Ne abbiamo discusso in due commissioni e l’opposizione non ha presentato emendamenti per questo articolo”.“Ho l’impressione che abbiano fatto un copia-incolla di norme dai regolamenti della altre città per mettere insieme tutta la casistica”, afferma l’ex sindaco Ballaré, che annuncia: “Ci rivolgeremo al prefetto che è il responsabile della sicurezza della città”.

Articolo Precedente

Maltempo Veneto, il Cadore visto dall’alto. Le immagini della devastazione sono impressionanti

next
Articolo Successivo

Confcommercio, il presidente Sangalli accusato di molestie sessuali: “Dimettiti”. Lui denuncia: “Io vittima di estorsione”

next