Fa male dirlo, ma sembra purtroppo che non ci siano molte speranze. La moka sta soccombendo davanti all’attacco violento ad opera di cialde e capsule. Bialetti, l’azienda che produce la macchina da caffè, la nostra amatissima macchina dell’omino coi baffi, ha molti debiti (circa 69 milioni di euro) e poche chance di farcela davanti all’agguerrita e tecnologica concorrenza.

La moka è stata compagna di vita, alleata dei nostri piaceri, misura dei nostri risvegli, anche dei dolori e delle fatiche nelle nottate che abbiamo vissuto e ancora viviamo. Il suo borbottìo finale accompagna e scandisce il nostro tempo, e ci costringe all’attesa che non mistifica e non tradisce. E’ infatti il segno che la vita va assaporata, sorseggiata, tenuta in mano con amore.

Questo nuovo tempo invece vuole che sia tutto pronto, nega al nostro piacere ogni attesa, decide che all’istante dobbiamo essere serviti. La cialda non ha storia e non ha memoria, la moka ci fa ricordare dei nostri nonni, della nostra infanzia, degli amori e dei dispiaceri, degli affari e dei lutti. La moka è rimasta sempre se stessa, il suo design non ha avuto bisogno di rivisitazioni, se non in alcuni, peraltro poco significativi dettagli.

Se l’omino coi baffi dovesse davvero cedere, anche noi ci sentiremmo sconfitti.

Perciò questo breve articolo si conclude con una piccola petizione: trovate il tempo per comprarne un’altra e – se potete – un’altra ancora. La moka è una compagna virtuosa da tenere per mano il più a lungo possibile.

Articolo Precedente

È Il Giro d’Italia o della sola Padania?

next
Articolo Successivo

Tenere in piedi l’Italia prima che ci caschi in testa – L’istantanea di Caporale

next