Cento milioni di euro in più per il Fondo per le politiche della famiglia, un incremento di altri 30 milioni per quello dedicato alle politiche giovanili (anche se il plafond del bonus cultura per i 18enni viene ridotto di 20 milioni) e una norma scritta nero su bianco che prevede la concessione di terreni gratis alle coppie che fanno il terzo figlio. Queste, in sintesi, le novità contenute nella legge di Bilancio per il 2019 inviata alle Camere. Che, tra le altre cose, conferma sì la proroga delle agevolazioni per chi ristruttura la propria casa, acquista mobili o esegue interventi di efficientamento energetico, ma in alcuni casi riduce le detrazioni rispetto a quanto previsto finora.

FONDO POLITICHE PER LA FAMIGLIA – Una delle misure più attese era proprio l’incremento di 100 euro del Fondo per le politiche della famiglia, con almeno 20 milioni di queste risorse da destinare al rafforzamento della rete di consultori familiari e centri per la famiglia. L’articolo che prevedeva l’aumento degli stanziamenti con una lista di interventi da attuare con quelle risorse è uscito dall’articolato ma le risorse aggiuntive ci sono: sono previste dalla seconda sezione della legge, quella con le tabelle sui rifinanziamenti. Il Fondo, nato nel 2006 con una dotazione base dal 2007 di 10 milioni e via via rifinanziato, è volto a sostenere interventi “per favorire le misure di sostegno alla famiglia, alla natalità, alla maternità e alla paternità”.

FONDO POLITICHE GIOVANILI – Viene incrementato di 30 milioni (e passa da 10 a 40 milioni), poi, il Fondo per le politiche giovanili istituito presso la presidenza del Consiglio e creato nel 2006 per “promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento nella vita sociale, anche con interventi volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all’abitazione, nonché a facilitare l’accesso al credito per l’acquisto e l’utilizzo di beni e servizi”.

TERRENI GRATIS CON IL TERZO FIGLIO IN ARRIVO – Per favorire la crescita demografica, all’articolo 49 è disposto che i terreni a disposizione del demanio vengano assegnati in concessione gratuita per almeno 20 anni alle famiglie cui nasca il terzo figlio nel 2019, 2020 o 2021 oppure alle società di giovani imprenditori agricoli che riservano una quota del 30% alle famiglie con il terzo figlio in arrivo nel triennio. Si prevede anche la concessione di mutui fino a 200mila euro a tasso zero alle famiglie che acquistino la prima casa nelle vicinanze dei terreni. A questa finalità andrà destinato il 50% dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità e il 50% delle aree abbandonate o incolte del Mezzogiorno. Oltre ai terreni dello Stato, infatti, saranno assegnati gratuitamente la metà di quelli abbandonati di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per la cui valorizzazione nel 2017 era già partita una sperimentazione, che comprendeva le aree agricole inattive da almeno 10 anni, i terreni di rimboschimento in cui non si erano registrati interventi negli ultimi 15 anni e anche le aree industriali, artigianali e turistico-ricettive abbandonate da almeno 15 anni. Per sostenere i mutui prima casa a tasso zero (di 20 anni) viene creato un apposito fondo al ministero delle Politiche agricole con 5 milioni per il 2019 e 15 milioni per il 2020. I ministeri dell’Agricoltura e della Famiglia dovranno definire criteri e modalità di attuazione della misura.

BONUS CULTURA – Lo stanziamento per il bonus cultura per i 18enni viene invece ridotto di 20 milioni, passando da 290 a 270 milioni di euro. Somma pari a quanto speso dalla sua attivazione, con la Legge di Stabilità 2016, che lo ha previsto per tutti i residenti in Italia (se stranieri con regolare permesso di soggiorno) nati nel 1998 e che avrebbero raggiunto la maggiore età nel corso del 2016. Finora, infatti, sarebbero state utilizzate solo in parte le risorse stanziate per finanziare il bonus, che consiste in 500 euro da spendere in biglietti per teatro, cinema e spettacoli dal vivo, in libri, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali. Secondo i dati forniti dal precedente governo, i nati nel 1998 che si sono iscritti entro il 30 giugno 2017 alla piattaforma 18App per usufruire del bonus sono stati 351.522, appena il 61% dei 574.953 ragazzi che ne avrebbero avuto diritto. Per l’anno 2016 sono stati erogati così 175,7 milioni di euro a fronte dei 290 stanziati. Complessivamente, invece, sono stati erogati finora bonus per un ammontare di quasi 270 milioni di euro, l’80 per cento dei quali spesi in libri. Per i ragazzi nati nel 2000 la procedura di registrazione non è ancora attiva. Di recente, in aula alla Camera, il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha però annunciato che l’11 ottobre scorso il Consiglio di Stato ha reso il proprio parere favorevole e che a breve è atteso il parere del Garante. Dopo quest’ultimo step, si procederà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento nonché all’apertura delle registrazione dei ragazzi che compiranno 18 anni quest’anno.

RISTRUTTURAZIONI ED ECOBONUS – Arriva con la manovra anche la proroga di un anno degli incentivi alla ristrutturazione e alla riqualificazione energetica degli edifici. Nelle scorse settimane si era parlato, però, della possibilità che la proroga fosse triennale e dell’introduzione di un ecoprestito garantito dallo Stato, che avrebbe permesso anche a chi non ha la liquidità necessaria di accedere alle detrazioni. Entrambe le proposte sono risultate inattuabili, almeno per il momento. Per quanto riguarda il Bonus ristrutturazione per il 2019, è confermata la detrazione Irpef pari al 50 per cento per un massimo di spesa pari a 96mila euro, da dividere in 10 quote annuali di pari importo. Nel 2019 si potrà usufruire ancora del Bonus mobili, a cui si ha diritto solo se si sono effettuati interventi di ristrutturazione prima dell’acquisto di mobili. La detrazione è pari al 50 per cento per un massimo di 10mila euro. Resta anche il Bonus verde, che prevede la detrazione pari al 36 per cento per la riqualificazione urbana da parte di privati e condomini per terrazzi, balconi e giardini e per chi finanzia lavori per il verde pubblico. Alcune novità, invece, riguardano l’Ecobonus che prevede una detrazione al 65 per cento per chi effettua interventi di risparmio energetico, per una spesa massima di 100mila euro da suddividere in dieci anni. Alcune detrazioni hanno però subito delle modifiche. Scendono al 50 per cento, infatti, quelle per la sostituzione di finestre e infissi, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa.

CANONE RAI – Il canone Rai (nel 2015 pari a 113,50 euro, sceso a 100 euro nel 2016) resta fissato agli attuali 90 euro con esenzione per gli over 75 sotto gli 8mila euro di reddito. Il testo conferma e mette a regime, dunque, l’importo ridotto già pagato dai contribuenti negli ultimi due anni, ma anche la soglia di reddito aumentata rispetto al passato già nel 2018 (con un’inclusione di oltre 232mila persone in più). Il canone televisivo continuerà a essere addebitato nelle bollette dell’elettricità in dieci rate da 9 euro ciascuna. Confermato anche il meccanismo attraverso il quale verranno destinate a finalità pubbliche le entrate incassate con il canone Rai che, eventualmente, superassero gli importi preventivati nel bilancio statale. Sulla questione il dibattito si era acceso dopo che, in commissione Vigilanza, il ministro delle Finanze Giovanni Tria aveva dichiarato: “Il meccanismo di riparto sull’extra-gettito cesserà a partire dal 2019 e le risorse da destinare alla Rai saranno unicamente riferite ai dati del capitolo di entrata del bilancio dello Stato”. Cosa accadrà allora? Si prevede che la metà dell’extra-gettito venga utilizzata per finanziare l’ampliamento della soglia reddituale di esenzione per gli over 75 e che vada ad alimentare il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.

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