Botta e risposta acceso a Dimartedì (La7) tra il sottosegretario all’Economia, Laura Castelli, e l’ex ministro del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero. Il viceministro M5s si dichiara molto soddisfatta della manovra: “Ci sono maggiori investimenti, reddito cittadinanza, quota 100 e molto altro, come liste di attesa più corte, fondi per giovani e famiglie”.

Fornero osserva: “Ci sono tutte le premesse per un aumento del debito e questo aumento del debito va a danno di quella parte del popolo che purtroppo conta meno: i giovani. Questa è una manovra contro i giovani. Con quota 100 non si cancella la nostra legge di riforma delle pensioni, cancellazione tante volte promessa, cioè i requisiti restano quelli della legge Fornero e si dà la possibilità di andare prima in pensione con una pensione più bassa”. E aggiunge: “La mia legge non viene abolita. Io sarei disposta ad apprezzare anche questo governo, se dicessero meno bugie. Ma le dicono con un tale candore che qualche volta fanno anche un po’ di tenerezza”.

Castelli insorge: “Se lei e il suo governo non aveste scritto quella norma scellerata, oggi non saremmo qua a parlare di questo tema. Stiamo parlando di una norma che ha fatto ammalare gli italiani. L’Italia si è ammalata con le cure del suo governo. E non mi dica che sono bugiarda, perché io coi miei colleghi ero a quel tavolo che ha formato il contratto di governo e su quell’accordo c’è scritto ‘superamento della legge Fornero’. Non mettiamo nessun ricatto con un prestito alle banche. Queste erano le norme che facevano i governi per mandare prima la gente in pensione”.

“Questo era il governo Renzi”, puntualizza il conduttore Giovanni Floris.
Fornero ribatte: “Voi, grazie anche agli interventi dei governi precedenti, arrivate in una condizione non di emergenza finanziaria. Forse, se non ci fossero stati quegli interventi, le pensioni ai pensionati non sarebbero neanche state pagate”.
Castelli poi spiega il reddito di cittadinanza. “Uno si presenta e lo chiede oppure lo trovate voi?”, chiede Floris. “Stiamo lavorando perché si possa fare e si farà” – risponde il viceministro – “Ci piacerebbe che lo Stato ti venga a dire che sei in una certa situazione”.
“Quindi, il senso è: non venire tu, ti cerco io”, osserva il giornalista.
“No, è una questione di messaggio” – continua Castelli – “E’ lo Stato che viene da te, ti prende la mando e ti dice: ‘Facciamo un percorso insieme perché questo Stato ti ha abbandonato fino a ieri’”.
Floris chiede: “Date il reddito di cittadinanza sul conto corrente?”.
No” – risponde Castelli – “Sarà fatto attraverso il sistema bancomat”.
“Quindi, sarà dato a gente che ha un conto corrente”, osserva il giornalista.
Ce l’hanno tutti il conto corrente, anche i pensionati” – replica il viceministro – “Anche la badante va pagata con un bonifico per via di una legge secondo cui non si può pagare nessuno in contanti”.

Il direttore di Radio Capital, Massimo Giannini, controbatte: “Ma un povero che sta sul lastrico e che dorme alla Caritas non prenderà il reddito di cittadinanza, perché non ha un conto corrente”.
“Se ha lavorato fino al giorno prima, ha un conto corrente”, ribadisce Castelli.
“Ma non è affatto sicuro” – commenta Giannini – “Quindi avranno il reddito di cittadinanza solo quelli che hanno un conto corrente”.
No, ce lo avranno tutti”, risponde Castelli.

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