Reduce dalle fatiche di Ulisse e dalla riuscitissima impresa di rendere la cultura protagonista di prim’ordine nella fascia di prime time il sabato sera su Rai 1, Alberto Angela potrà ora senz’altro godere dei sorprendenti risultati ottenuti nelle scorse settimane dalle sue trasmissioni, nonché di una buona dose – lo speriamo per lui e per la troupe di collaboratori – di meritato riposo.

Le richieste di un ritorno immediato in televisione, tanto dei contenuti quanto dello “stile Angela” con cui vengono divulgati, sovrabbondano e danno la cifra dell’appetito di conoscenza di una grandissima porzione del pubblico televisivo italiano, che dimostra di apprezzare e desiderare voracemente un intrattenimento approfondito, educato, elegante, coinvolgente, definito da molti addirittura suadente, dedicato al racconto delle meraviglie storiche, scientifiche ed artistiche dell’Italia e del mondo. Senza, inoltre, chiudere gli occhi di fronte agli orrori, ma al contrario immergendovisi con coraggio e discrezione, commuovendosi nello sforzo doloroso di ricordare e, per quanto possibile, di comprendere.

Mentre gli estimatori di Angela hanno già cominciato a fare il conto alla rovescia delle settimane che li separano dalla ripresa di Meraviglie, in questo episodio di Creativi di Fatto vi proponiamo un approfondimento che punta i riflettori su un’altra storia: quella di Alberto. Dall’emergere della passione giovanile per le origini dell’Uomo, passando attraverso le numerose spedizioni paleoantropologiche avvenute in tutto il mondo prima dell’esperienza televisiva. Per approdare, infine, alla considerazione del ruolo che storia e creatività giocano nella sua vita tra le dimensioni di passato, presente e futuro.

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