In un precedente post ho parlato degli esercizi (di Kegel) per allenare i muscoli perineali di pene e clitoride e alla fine avevo scritto che questi esercizi erano importanti anche per prevenire il vaginismo.

Prima di approfondire questo argomento devo spiegare alcune cose sull’anatomia della vagina, perché c’è una “bufala” di cui nessun sessuologo parla sui mass-media: alcune donne credono che la vagina sia un muscolo e che si possa allenare perché fa parte del pavimento pelvico. La credenza è chiaramente dovuta all’ignoranza e, come per gli uomini che pensavano che il pene fosse un muscolo, anche questa bufala si elimina con una corretta divulgazione dell’anatomia sessuale.

La vagina non è un muscolo (e non si può allenare perché non ha fibre muscolari striate), è un condotto che superiormente è in contatto con il collo dell’utero (che ha la consistenza simile alla punta del naso), in basso si apre all’esterno nella vulva (nel vestibolo della vagina). Questo canale ha una parete costituita da uno strato mucoso, uno muscolare (con fibre muscolari lisce e molte fibre elastiche) e uno fibroso, e ha dimensioni variabili, la lunghezza media della parete anteriore è 6,5-7,5 cm, quella della parete posteriore è 8-8,5 cm. Nel rapporto vaginale ha la capacità di adattarsi (dilatarsi e allungarsi) alle dimensioni del pene, soprattutto se la donna è eccitata.

C’è molta ignoranza anche sul pavimento pelvico: come si può capire dal nome, la pelvi è sopra, sotto invece c’è la regione perineale, con diversi muscoli che pochi conoscono, di quelli superficiali ho già parlato nel post sugli esercizi di Kegel, il diaframma/pavimento pelvico è nella parte più profonda del perineo, e il suo muscolo più importante è l’elevatore dell’ano, che è costituito da tre fasci muscolari: il muscolo puboviscerale (non si deve più usare muscolo pubococcigeo!) suddiviso in pubovaginale, puboperineale e puboanale; il muscolo puborettale; il muscolo ileococcigeo.

La vagina è circondata da due muscoli perineali, la loro contrazione involontaria persistente è responsabile del:
vaginismo superiore (meno grave), causato dalla contrazione del muscolo pubovaginale (per alcuni centimetri un dito può entrare in vagina);
vaginismo inferiore (più grave) o completo, causato dalla contrazione del muscolo bulbocavernoso (che ricopre il bulbo del vestibolo e circonda l’apertura vaginale), in questo caso non si può assolutamente entrare in vagina neanche con un dito.

Sono questi due muscoli che si possono allenare (non la vagina), con gli esercizi di Kegel, che allenano tutti i muscoli del perineo: superficiali, profondi, il trigono/diaframma urogenitale, e il muscolo sfintere esterno dell’ano.

Il vaginismo (non causato da traumi o vulvodinia/vestibolite e altre patologie dei genitali interni) non deve essere definito una malattia, ma una reazione causata dalla paura della penetrazione del pene in vagina: oggi per le ragazze è “normale” (tra “ perché non sono preparate, non è colpa loro) che al primo rapporto vaginale siano tese, emozionate, e temere la “deflorazione” per il dolore che potrebbe provocare (come insegnano i sessuologi, invece il dolore può e deve essere del tutto assente), per questo alcune ragazze potrebbero ostacolarla involontariamente, con una contrazione ipertonica riflessa dei muscoli pubovaginale e/o bulbocavernoso che circondano la vagina.

In un recente articolo su 40 donne con vaginismo, pubblicato dal Journal of sex and marital therapy, gli autori concludono che le donne hanno una maggiore probabilità di vaginismo se presentano paura del dolore, di ferite/emorragie, di perdere il controllo, e hanno un attacco di panico prima della penetrazione.

In un articolo su una donna di 25 anni, pubblicato dal Indian Journal of Psychiatry, gli autori scrivono che dopo un mese di terapia la paziente è stata capace di avere normali rapporti sessuali, ecco la loro “terapia” (è una rieducazione a fare l’amore!): hanno iniziato spiegando alla coppia la normale anatomia e fisiologia sessuale, poi la donna ha imparato a vedere/accettare i propri genitali con uno specchio, le sono stati insegnati gli esercizi di Kegel per imparare a controllare e rilasciare i muscoli perineali, poi consigliato di inserire le dita nella sua vagina e a muoverle, inizialmente un dito, poi due dita, durante questo periodo sono stati vietati alla coppia i rapporti sessuali con penetrazione, poi è stato permesso il rapporto vaginale, con la donna sopra, e dovevano stare fermi, concentrandosi solo sulle sensazioni piacevoli che sperimentavano. Dopo solo un mese era “guarita” (e non prendeva più antidepressivi)!

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